Hai detto “sciocco”? In galera. Succede in Turchia
Erdogan vuole annichilire il sindaco di Istanbul Imamoglu. L’ultimo scontro si gioca sulle offese a un pubblico ufficiale
Non c’è pace per il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, oggetto di una ennesima inchiesta: questa volta rischia fino a 4 anni di carcere. Da quando ha sottratto al Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, il controllo della città più importante della Turchia, Imamoglu è oggetto di un disperato tentativo da parte di Erdogan di screditarlo e di depotenziare la sua amministrazione, limitando l’afflusso di denaro e compromettendo i piani di sviluppo della megalopoli anche in settori nevralgici come quello dei servizi e dell’assistenza alla popolazione più bisognosa.
Erdogan non ha mai digerito la sconfitta nelle maggiori città del paese e cerca di svuotare ancora di più i poteri dei sindaci dei grandi centri urbani finiti quasi tutti all’opposizione. Il 28 maggio è stata intentata una causa contro Imamoglu, espressione della sinistra laica (Chp), sulla base di un suo comunicato stampa diramato solo pochi mesi dopo l’elezione a sindaco, il 27 giugno del 2019. Secondo l’accusa, avrebbe insultato i giudici del Supremo consiglio elettorale che avevano annullato la sua prima elezione nel 31 marzo di quello stesso anno. Imamoglu li aveva definiti “sciocchi” e ora rischia quattro anni di carcere per insulto a pubblico ufficiale.
Nell’aprile dello scorso anno, il governo aveva bloccato i fondi per la campagna di donazioni lanciata dal sindaco per sostenere con beni primari e alimentari le fasce più povere della popolazione istanbuliota.
Lo scontro tra il presidente e il sindaco non avviene solo nelle aule di tribunale, è concentrato soprattutto sulla politica di iperurbanizzazione portata avanti da Erdogan: il presidente intende realizzare i progetti infrastrutturali faraonici che aveva programmato, come Kanal Istanbul al quale il sindaco si oppone duramente. Così il leader turco vuole esercitare un controllo politico e sociale nella città più strategica del paese e dare nutrimento alla grande imprenditoria da cui dipendono le risorse economiche e il consenso del suo partito.