Zemmour cancellato a Parigi
Sogna l’Eliseo e il suo editore lo abbandona con il libro in uscita. "È impegnato in una battaglia ideologica personale che, molto semplicemente, non corrisponde alla linea editoriale di una grande casa editrice generalista come Albin Michel”
Lunedì sera, quando è iniziata la puntata di “Face à l’info”, la trasmissione faro di Cnews, rete ammiraglia del sovranismo catodico francese, si è visto subito che Éric Zemmour non era al massimo della sua forma, che qualcosa era andato storto nei giorni precedenti. I presenti in studio stavano commentando l’attualità, focalizzandosi sulle elezioni regionali appena trascorse, quando a un certo punto il giornalista del Figaro e maître à penser della destra identitaria d’oltralpe ha spiegato il suo disappunto: “La scorsa settimana ho ricevuto una lettera da Albin Michel, nella quale dicevano che non volevano più essere i miei editori, col pretesto, naturalmente, delle presidenziali, del contesto politico, etc. Mi ritrovo dunque senza editore, nonostante il mio libro sia quasi terminato. Ero con loro da dieci anni, ho pubblicato cinque libri, tra cui ‘Le Suicide français’, che ha avuto 500 mila lettori. Sono un po’ infastidito, sì, lo ammetto”.
La notizia di questo divorzio editoriale ha colto un po’ tutti di sorpresa a Parigi, visto che soltanto pochi mesi fa, Lise Boëll, responsabile della saggistica di Albin Michel, gridava il suo entusiasmo verso i contenuti, per ora segreti, del nuovo libro zemmouriano. “Sarà un’opera estremamente potente. Non ho paura di affermare che avrà lo stesso successo editoriale del suo ‘Suicide français’”, diceva ai giornalisti di Valeurs Actuelles, il settimanale della destra conservatrice. Fin da lunedì sera, c’erano pochi dubbi sul fatto che l’ormai certa candidatura all’Eliseo di Éric Zemmour – candidatura che dovrebbe essere ufficializzata dopo l’estate – abbia giocato un ruolo decisivo nella scelta di Albin Michel.
La conferma è arrivata martedì dalla stessa casa editrice. “Abbiamo avuto una conversazione molto franca con Éric Zemmour, che di recente mi ha confermato la sua intenzione di lanciarsi nella corsa per le presidenziali e di fare del suo prossimo libro un elemento chiave della sua candidatura”, ha dichiarato Gilles Haéri, presidente di Albin Michel, prima di aggiungere: “Éric Zemmour ha deciso di cambiare status, vuole diventare un politico, impegnato in una battaglia ideologica personale che, molto semplicemente, non corrisponde alla linea editoriale di una grande casa editrice generalista come Albin Michel”. In un comunicato reso pubblico ieri, Zemmour ha smentito formalmente quanto detto da Haéri, parlando di “una conversazione inventata che lascia pensare che il responsabile delle edizioni Albin Michel sia stato oggetto di diverse pressioni”. Secondo le informazioni del Point, Zemmour potrebbe trovare rifugio in una delle case editrici del gruppo Editis (Robert Laffont, Plon, Presses de la Cité, XO, Julliard, Le Cherche Midi), di proprietà di Vivendi, ossia la holding di Vincent Bolloré che controlla anche Cnews. In attesa di conferme, Zemmour incassa il sostegno dell’amico e intellettuale cattolico Philippe de Villiers, che su Twitter ha annunciato la fine della sua collaborazione con Albin Michel: “Ho saputo che è stato rotto il contratto editoriale con Éric Zemmour per un nuovo saggio. Avendo il suo stesso editore, sono stupefatto che un autore di tale qualità venga censurato. Per solidarietà, ho deciso di abbandonare Albin Michel per il mio prossimo libro”. De Villiers collaborava con loro dal 1989.