La contro conferenza dei partiti di destra sul futuro dell'Europa

Micol Flammini

Il leader polacco Jaroslaw Kaczynski ha annunciato la firma di "un documento che dice agli europei che ci sono altre possibilità" rispetto all'iniziativa dell'Ue. Tra i firmatari, il politico polacco ha annunciato la presenza di Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Il leader del partito nazionalista PiS, Jaroslaw Kaczynski, ha annunciato di aver firmato assieme ad altri partiti di destra europei una dichiarazione congiunta per rispondere alla Conferenza sul futuro dell’Europa che, secondo il leader del PiS, ha “obiettivi poco chiari, una struttura poco chiara, non si sa cosa ne verrà fuori, ma si può presumere che si tratti di approfondire i processi che, a nostro avviso, portano a una profonda crisi. Conducono a fenomeni che non hanno molto in comune con i presupposti dei creatori dell'UE. Centralizzare e realizzare una rivoluzione culturale che è quella di distruggere le strutture sociali esistenti”

 

La firma della dichiarazione è avvenuta a mezzogiorno in varie capitali europee e a prendere parte a questa alleanza internazionale di valori sono i principali partiti che siedono nel Parlamento europeo tra i Conservatori e riformisti e Identità e democrazia. 

 

Oltre ai polacchi del PiS, hanno firmato il Fidesz di Viktor Orbán, uscito qualche mese fa dal Partito popolare europeo e ancora senza famiglia politica al Pe. Alla dichiarazione, secondo quanto detto da Kaczynski,  si sono aggiunti anche i due partiti italiani, la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, il Rassemblement national di Marine Le Pen, lo spagnolo Vox e altri. "Una decina di partiti in tutto". 

Secondo l'agenzia austriaca Apa, l'elenco completo comprende: Fidesz (Ungheria), PiS (Polonia), Rassemblement National (Francia), Lega e Fratelli d’Italia (Italia), Vox (Spagna), FPÖ (Austria), Vlaams Belang (Belgio), VMRO (Bulgaria), Dansk Folkeparti (Danimarca), EKRE (Estonia), Perussuomalaiset  (Finlandia), Ellinikí Lýsi (Grecia), LLRA (Lituania), JA21 (Paesi Bassi) e PNT-CD (Romania).

 

 

Kaczynski ha detto che si tratta di partiti diversi tra di loro, con i quali il PiS non va sempre d’accordo su tutto, ma con i quali si trova d’accordo nel contrastare le idee dell’Unione europea, della quale, ha precisato, il suo partito accetta l’esistenza, ma non una rivoluzione morale. La dichiarazione è anche una risposta alle pressioni che lo scorso fine settimana gli altri leader europei hanno fatto su Orbán a causa della legge anti lgbt. In conferenza stampa, Kaczynski ha aggiunto: “Il diritto alla supremazia nazionale è un diritto fondamentale della democrazia. E la supremazia della nazione è la supremazia della costituzione”.

  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)