Questa destra che accarezza le libertà civili quando si parla di vaccini è un bluff
In Italia si punta ad accontentare gli antivax senza però dirlo in modo esplicito. In molti stati repubblicani d’America s’è smesso di far campagna pro vaccini
La protesta di destra contro i vaccini manca di coraggio. Non prende mai la via diretta, colpisce sempre di sponda, ha l’aria e la debolezza di una scusa. Dice che l’obbligo di vaccino e i suoi surrogati, come il pass vaccinale per chi vuole andare al cinema o salire in treno annunciato in Francia, sarebbero un problema per la libertà. Dice che si aprirebbe una questione “costituzionale”. Dice che si va verso la società orwelliana. Sappiamo tutti che il motivo delle proteste non è quello.
C’è una vasta fetta di pubblico e quindi anche di elettori che vive in una realtà alternativa dove i vaccini sono un complotto internazionale per imporre alla popolazione qualcosa di orrendo (e qui inserire un finale a piacere scelto dal bouquet dei complotti) e i conservatori, dall’Italia con Giorgia Meloni agli Stati Uniti con Donald Trump, quella fetta di pubblico la blandiscono e la aizzano. E’ la prosecuzione naturale della campagna contro i lockdown dell’anno scorso e della prima metà di quest’anno. Ma la politica non può permettersi di dire quelle cose in modo esplicito a quel serbatoio di elettori per non finire come Davide Barillari, che si è fatto espellere persino dai Cinque stelle e che è diventato uno zimbello – di recente ha sostenuto che il giocatore della Danimarca Christian Eriksen è collassato in campo per colpa del vaccino: “Cadono come mosche”.
Fratelli d’Italia e Lega non possono andare full complottisti in materia di vaccini e quindi accarezzano il tema, accennano, insinuano, creano schermi. Ne fanno una battaglia per le libertà civili. Sfruttano la confusione creata dai passi falsi compiuti in questi mesi – passi falsi che però non oscurano la verità centrale: i vaccini fanno scendere ospedalizzazioni e morti. Coltivano un’intesa sotterranea (mica tanto) con i No vax: siamo quelli a cui stanno antipatiche le mascherine, le misure restrittive e le vaccinazioni.
Negli Stati Uniti questa alleanza è ormai ufficiale. La Fox, il canale di riferimento dei trumpiani, tratta i vaccini come se fossero una follia imposta dal governo. Tucker Carlson, un commentatore seguitissimo, ha definito l’idea annunciata dal presidente Biden di una campagna porta a porta per convincere la gente a vaccinarsi “lo scandalo più grande visto in vita mia”. I risultati sono percentuali di vaccinazioni ancora troppo basse negli stati repubblicani.
Due giorni fa nello stato del Tennessee il dipartimento della Sanità ha bloccato tutte le iniziative per convincere i giovani a vaccinarsi dopo le pressioni del Partito repubblicano (che lì è forte: Donald Trump al sessanta per cento alle elezioni di novembre 2020). Tutte vuol dire quelle che riguardano tutti i vaccini, non soltanto quelle legate al Covid-19. Il dipartimento non organizzerà più eventi nelle scuole per spiegare cosa sono i vaccini, non manderà più lettere per avvisare che è tempo di fare la seconda dose a chi ha già fatto la prima, toglierà il proprio logo dagli opuscoli informativi non sia mai che qualcuno associasse le vaccinazioni allo stato.
Lunedì la direttrice del programma vaccinazioni del Tennessee, Michelle Fiscus, era stata cacciata con l’accusa di voler vaccinare i giovani e aveva scritto una lettera di protesta che comincia così: “Oggi sono diventata la venticinquesima responsabile di un programma vaccinazione di stato, su 64, a lasciare il proprio incarico durante la pandemia. E’ il quaranta per cento di noi”.