Fauci & Co.
La Casa Bianca contro la pandemia dei non vaccinati e della disinformazione
"Le comunità dove la vaccinazione è alta si difendono bene” dalla variante Delta, dicono i Centri per il controllo delle malattie. E per il capo della task force anti-Covid, "la cosa migliore che possiamo fare è aumentare il numero dei vaccinati"
C’è un messaggio molto chiaro che sta emergendo dai dati: questa sta diventando una pandemia dei non vaccinati”. Ha esordito così Rochelle Walensky, capo del Centro per il controllo delle malattie americane, alla conferenza stampa alla Casa Bianca del 16 luglio, quella in cui si è stabilito chiaramente che “i focolai sono in parti del paese in cui la copertura vaccinale è più bassa perché i non vaccinati sono a rischio – ha detto la Walensky – Le comunità dove la vaccinazione è alta invece si difendono bene” dalla variante Delta.
La Walensky ha mostrato dei grafici che indicano un tasso di infezione meno preoccupante rispetto a gennaio, ma la crescita di zone rosse “ci ha dato ancora più ragioni per raddoppiare gli sforzi per vaccinare più persone possibile. La buona notizia è che se sei completamente vaccinato, sei protetto da una forma grave di Covid, dall’ospedalizzazione e dalla morte, e sei anche protetto contro le varianti conosciute. Se non lo sei, sei a rischio”. La Walensky ha concluso il suo intervento così: “Fatelo per voi, per la vostra famiglia, per la vostra comunità. E proteggete i vostri figli che oggi non possono ancora essere vaccinati”.
Poi la parola è passata al dottor Anthony Fauci, che ha l’aria molto più sollevata rispetto al passato ma che comunque ha usato toni seri e severi. Ha ripreso i grafici della Walensky e ha detto: guardate la mappa. La variante Delta è dominante nel mondo e anche negli Stati Uniti (al 70 per cento in alcune zone), ma dove sta colpendo molto forte, come in Israele e nel Regno Unito, l’ospedalizzazione resta bassa. Ma è in crescita. “Siamo di fronte a una mutazione formidabile – ha detto Fauci – e una vulnerabilità estrema delle persone non vaccinate. Il messaggio forte e chiaro è: dobbiamo continuare a vaccinarci, è la più grande protezione e che abbiamo dal virus in tutte le sue varianti, ed è importante per ognuno di noi, per le nostre famiglie e comunità”.
La parola è poi tornata a Jeff Zients, il capo della task force contro il Covid 19 dell’Amministrazione Biden, che aveva fatto l’introduzione alla conferenza stampa. Zients ha ribadito che siamo di fronte a una pandemia dei non vaccinati e ha spiegato cosa sta facendo il governo per combattere l’esitazione di chi non si vaccina: “Continuiamo a vaccinare centinaia di migliaia di nuove persone ogni giorno, incontrando i non vaccinati dove si trovano, rispondendo alle loro domande, aiutandoli a comprendere e rendendo più facile avere il vaccino quando sono pronti a farlo. Lo facciamo utilizzando messaggeri fidati che sappiano avere queste conversazioni e che possano parlare di continuo con il loro vicini e con le persone della loro comunità”. In sintesi: “Affrontiamo di petto disinformazione e malinformazione”.
Prima di passare la parola al direttore generale del ministero della Sanità, Vivek Murthy, Zients ha ribadito che i vaccini ci sono, non c’è scarsità e gli amministratori locali stanno facendo di tutto per rimuovere qualsiasi ostacolo logistico: “La cosa migliore che possiamo fare oggi è aumentare il numero dei vaccinati in America. Ogni persona conta. Ogni dose conta. Ogni dose è un passo in avanti. E’ un’altra vita protetta. E’ un’altra comunità che sta più al sicuro. E’ un altro passo verso il momento in cui ci metteremo la pandemia alle spalle”.
Vivek Murthy era direttore del ministero della Sanità nell’Amministrazione Obama, è tornato con l’arrivo di Joe Biden, è uno dei più grandi esperti del tema della solitudine che ci sia in America: da tempo la definisce “un’epidemia”. In questa conferenza stampa si è concentrato sulla disinformazione sanitaria e dopo un breve preambolo è andato dritto al punto: “La disinformazione sulle questioni legate alla salute ci costa vite. Questa settimana sono stato in New Mexico per incontrare medici e volontari e l’argomento principale delle nostre conversazioni è stato lo sforzo che stanno facendo per aiutare i cittadini a navigare in mezzo alle informazioni sul Covid”. Il problema c’era anche prima, ma adesso è molto grave. Così il dottor Murthy ha spiegato che bisogna chiedere alle persone di alzare il livello personale di controllo: “Se non siete sicuri delle informazioni che leggete, non condividetele”. Ma sono soprattutto le compagnie tecnologiche devono agire “con maggiore trasparenza, modificando il loro algoritmo per evitare di amplificare la disinformazione e prendendo misure contro i superdiffusori di disinformazione sulle piattaforme”. Murthy ha concluso: “Sono uno che ha perso dieci familiari per il Covid e che lavora tutti i giorni per aumentare l’accesso ai vaccini: è doloroso sapere che quasi ciascuna morte cui assistiamo oggi per il Covid avrebbe potuto essere evitata. La disinformazione ci ruba la libertà di prendere decisioni per la nostra salute sulla base della scienza e dei fatti”.