Proteste a New York contro il governatore Andrew Cuomo (Ansa)

Qui New York

“Dimettiti Cuomo”. Ora il governatore si difende dai suoi

Stefano Pistolini

“Volevo trasmettere calore”. Il politico accusato di molestie non vuole perdere la popolarità “da pandemia” per uno scandalo

Andrew, lascia la poltrona, non costringerci a cacciarti. Il messaggio arriva da tutte le parti, a cominciare dai ranghi del Partito democratico e adesso dallo Studio ovale, con un appello del vecchio amico Joe Biden a rompere gli indugi e metter fine a una resistenza che sconfina in un’irragionevole ostinazione: “Sono sicuro che alcuni suoi abbracci erano innocenti, ma a quanto pare il procuratore ha deciso che certe cose non lo erano”. Il destinatario dei perentori appelli è Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York, all’indomani della pubblicazione del rapporto del procuratore generale dello Stato Letitia James (consultabile online sul sito ag.ny.gov), 165 pagine di accuse di comportamento inappropriato, commenti allusivi e palpeggiamenti, formulate da undici donne, nove delle quali impiegate dello stato di New York. La James, democratica, durante la conferenza stampa a Manhattan ha detto: “Io credo a queste donne”.

 

Nel giro di poche ore Cuomo è stato scaricato dagli alleati: lo speaker democratico dell’Assemblea statale ha confermato l’intenzione di promuovere un parallelo procedimento di impeachment ai suoi danni, dichiarando che “non può restare in carica”. La portavoce della Camera Nancy Pelosi ha detto “Il mio elogio alle donne che si sono fatte avanti. Riconoscendo il suo amore per New York, invito il governatore a dimettersi”.

 

Al coro si sono uniti i maggiorenti democratici di New York, inclusi i senatori Chuck Schumer e Kirsten Gillibrand, governatori degli stati del nordest, il sindaco di New York, Bill de Blasio (“Il rapporto presenta un comportamento inaccettabile”) e la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, che ha bollato come “ripugnanti” le azioni descritte nel rapporto. Cinque mesi di indagini, centinaia di interviste e un’impressionante massa di documenti arrivano a suffragare le accuse trapelate lo scorso inverno e portano alla luce nuovi episodi di molestie - perfino ai danni di una ventenne poliziotta di Stato addetta alla sua sicurezza - nonché i tentativi messi in atto dal suo staff per intimidire le titolari delle prime rivelazioni. 

 

Cuomo ha reagito con una video-dichiarazione di 14 minuti, un monologo melodrammatico a luci soffuse nel quale contesta il rapporto, ribadisce di non aver molestato nessuno, allude a misteriose congiure politiche e manda all’inferno i suoi nemici. A dimostrazione della propria buona fede, nel video Cuomo mostra una serie di foto in cui bacia, con la tradizionale espansività italoamericana, personaggi pubblici e politici di entrambi i sessi, Al Gore incluso. L’intenzione? Sempre e solo “trasmettere calore”.
La carriera politica di Cuomo è al capolinea? Lui chiarisce che per ora non ha intenzione di dimettersi. Durante la pandemia la sua popolarità è cresciuta grazie ai briefing giornalieri in tv, coi quali informava e incoraggiava la popolazione. “Viviamo in un ambiente surriscaldato. Politica e pregiudizi sono intrecciati”, sostiene. “Ma noi facciamo cose buone per la gente. Questo conta. A coloro che usano questa vicenda per ottenere pubblicità o guadagno, dico che così screditano le vere vittime di molestie sessuali”. Poi maliziosamente sottolinea che molte accuse riguardano contatti avvenuti a porte chiuse, negli ascensori o nei corridoi. Il governatore, d’altronde, è noto per il suo bullismo politico. L’approccio ruvido, i forti legami sindacali e certi spunti populisti ne hanno fatto un leader efficace, capace di assicurarsi la fiducia degli elettori, ma anche l’esemplare prettamente novecentesco di uno stile democratico superato, sovente denunciato per gli eccessi di disinvoltura e arroganza. 

 

Ora potrebbe fare i conti con le conseguenze legali per le sue presunte azioni e il suo destino, in assenza di dimissioni, sarà deciso dalla legislatura dello stato. Probabile che si aggrappi alla speranza di arrivare politicamente vivo al prossimo giugno, quando gli elettori si esprimeranno nelle primarie democratiche, in vista delle elezioni di novembre. Se ci riuscirà, potrebbe perfino prevalere perché, fino a ieri, la sua popolarità era alta, soprattutto tra gli elettori anziani. E sarebbe peraltro imbarazzante per Letitia James, la sua accusatrice, correre contro di lui. Mentre lo shitstorm impazza sui media digitali, è possibile che Cuomo tenti di resistere all’assedio. Anche perché, così facendo, le spese legali per la sua difesa saranno coperte dallo stato.

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