Riapre (online) il museo di Hong Kong per commemorare le vittime di Tiananmen

Priscilla Ruggiero

Dopo la chiusura lo scorso 2 giugno, il museo "della memoria e dei diritti umani" oggi torna in modalità virtuale su un sito web, a seguito di una campagna di crowdfunding lanciata dall'Alleanza democratica a sostegno dei movimenti democratici patriottici in Cina

Ai tempi del coronavirus ci siamo cimentati anche con i tour virtuali dei musei: le più famose gallerie in poco tempo hanno raccolto materiali di archivio e riproposto su internet le proprie collezioni da ammirare direttamente da casa. Altri hanno invece "riallestito" le sale in modalità completamente virtuale, dando una percezione di visita quasi reale. Lo stesso ha fatto "Il museo della memoria e dei diritti umani", il museo per ricordare i fatti del 4 giugno 1989 a piazza Tiananmen; ma questa volta il Covid non c'entra niente.

 

Il museo era stato inaugurato il 26 aprile 2014 a Hong Kong dall'Alleanza democratica a sostegno dei movimenti democratici patriottici in Cina e dopo numerose peripezie definitivamente chiuso lo scorso 2 giugno – due giorni prima del 32° anniversario –, a seguito di un'indagine da parte delle autorità. L'organizzazione avrebbe gestito il museo al decimo piano di un centro commerciale a Mong Kok senza un'adeguata licenza, ed è stata multata 8mila dollari di Hong Kong. Oltre alla denuncia sul museo, da due anni è anche vietata la veglia annuale del 4 giugno a Victoria Park, a causa delle restrizioni per il coronavirus. Ma gli attivisti e accademici di Hong Kong non si sono arresi e da due mesi a questa parte si sono affrettati alla digitalizzazione di documenti storici e manufatti; è stata inoltre lanciata una campagna di crowdfunding che in soli 60 giorni ha ricevuto oltre 1,6 milioni di dollari di Hong Kong da oltre 1.186 donatori, che sono stati tutti investiti nella costruzione e nelle operazioni del museo online.

 

 

Il museo ha aperto ufficialmente oggi a mezzanotte sul sito web https://8964museum.com/ ed è stato rinominato “Museo 8964”. E' ancora esclusivamente in lingua cinese ma gli organizzatori assicurano che a breve sarà disponibile in altre lingue.

 

 

Il team curatoriale ha inoltre specificato che a causa dell'intensa repressione politica a Hong Kong, la progettazione e gestione del museo sono al di fuori dell'Alleanza e gestite in modo indipendente sin dalla data di apertura. Per motivi di sicurezza, i server del museo si trovano a Hong Kong e all'estero e il capo curatore è il giornalista e scrittore cinese Chang Ping, che ha seguito personalmente gli eventi del 1989 e che attualmente vive in Germania. Ha istituito team di curatori, archivi e tecnici in tutto il mondo. "Le varie opere d'arte che sono in mostra qui non riguardano solo la memoria del Movimento Democratico del 1989, ma anche numerosi resoconti di azioni di protesta", ha twittato Chang mercoledì.

 

 

Chang Ping in un'intervista al South China Morning Post ha detto: "Ciò che Hong Kong sta attualmente vivendo è in realtà il proseguimento della repressione di Piazza Tiananmen. Questo ci ha reso più convinti del valore di questo museo. Non solo fornisce un vero resoconto di questa lotta, è esso stesso una parte della lotta". Chiama questo progetto online un "monumento in movimento" e "un museo di storia vivente", che non solo mostra tutti gli aspetti del movimento di Pechino del 1989, ma mostra anche l'impatto di questo evento sul mondo.

 

  

Il museo online è diviso in 6 padiglioni: del tempo, dello spazio, del popolo, di Hong Kong, dei media e dell'arte e letteratura. L'Alleanza sulla sua pagina Facebook ieri ha presentato l'apertura del museo con un lungo post in lingua cinese e inglese, illustrando a grandi linee il contenuto di ogni padiglione.

 

 

Sul sito web è possibile avere una visione virtuale dei padiglioni; è ricco di file multimediali di ogni tipo; fotografie di archivio, spezzoni di film e documentari su Tiananmen, canzoni, mappe della resistenza e della repressione, bilanci di vittime e cimeli. Contiene addirittura immagini dei vestiti che indossavano i manifestanti prima di essere uccisi.

  

Riproduzione della scena del massacro in mappa, nel padiglione dello spazio.

  

  

Alcune sezioni sono ancora in costruzione e l'Alleanza ieri ha detto che prevede di aggiornare e aggiungere mostre virtuali. Nel sito si invita chiunque sia in possesso di cimeli, materiali d'archivio o semplicemente testimonianze, a contattare il museo tramite mail. Riguardo al luogo fisico, gli organizzatori non prenderanno in considerazione la riapertura fino a quando non verrà trovato un metodo o un luogo adatto, anche se il curatore Chang ha dichiarato di non essere ottimista. 

 

"La luce delle candele non si spegne mai, la verità dura per sempre. Per sempre, non dimenticare mai" si legge nell'area introduttiva del museo.

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