"Ils sont partout", il sito antisemita che fa vergognare la Francia
Ora non è più accessibile; presentava un “censimento diligentemente verificato delle personalità francesi e internazionali” di confessione ebraica. Aperta un'inchiesta per incitamento all’odio e alla diffamazione su basi religiose
“Il sont partout”, sono ovunque: è il nome del sito della vergogna, dell’antisemitismo 3.0 che in Francia viaggia sui canali dell’estrema destra cospirazionista, quella che oggi fomenta la ribellione contro il green pass gridando alla “dittatura sanitaria”. All’indomani dell’arresto della militante nazionalista Cassandre Fristot – insegnante di 33 anni che verrà processata a settembre per aver esibito un cartello antisemita durante una manifestazione anti pass a Metz lo scorso 7 agosto – è una pagina web a scuotere l’opinione pubblica francese. Una pagina che dichiara di presentare un “censimento diligentemente verificato delle personalità francesi e internazionali” di confessione ebraica, in funzione della loro appartenenza alla sfera politica, mediatica, culturale ed economica.
Il nome del sito è un riferimento al settimanale “Je suis partout”, la principale pubblicazione antisemita e collaborazionista durante l’occupazione nazista della Francia (1940-1944). “Questo sito antisemita è profondamente scandaloso e nauseabondo. Segnalo questi fatti, suscettibili di ricevere una qualifica penale, al procuratore, affinché vengano avviate azioni giudiziarie contro i suoi autori e per farlo chiudere al più presto”, ha scritto martedì il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, sul suo account Twitter. Prima della presa di posizione del ministro, “Il sont partout” era già stato segnalato da alcuni utenti attraverso Pharos, la piattaforma del governo francese dove si possono denunciare i potenziali contenuti illeciti che circolano sul web.
Ora è stata finalmente aperta un’inchiesta per incitamento all’odio, alla discriminazione, alla violenza e alla diffamazione su basi religiose, affidata alla Brigade de répression de la delinquance à la personne (Brdp). Il sito, che attualmente non è più accessibile, era attivo dalla primavera 2020, secondo le informazioni del settimanale Marianne. Associato a diversi profili su VKontakte, il “Facebook russo”, e sul social americano ultraconservatore e complottista Gab, “Ils sont partout” conteneva cartografie dettagliate, con foto e biografie delle persone di confessione ebraica o aventi legami con la comunità ebraica francese e internazionale. Nella rubrica politica, per esempio, erano elencati anche i nomi dei membri dei gabinetti ministeriali ebrei.
Secondo quanto rivelato da Marianne, il proprietario del sito è un francese che vive tra Parigi e Mosca, vicino ai milieu di estrema destra e animatore di un secondo blog associato a un profilo su VKontakte, dove si possono trovare i suoi riferimenti intellettuali: dal polemista reazionario del Figaro Éric Zemmour a Charles Maurras dell’Action française. Se si scava più in profondità, si può trovare in pochi clic anche una lista di cinquanta citazioni di Hitler. Per Noémi Madar, presidente dell’Union des étudiants juifs de France (Uejf), il problema del cyberantisemitismo va ben oltre “Ils sont partout”: “È soltanto un albero che nasconde una foresta molto più vasta”.
Cosa c'è in gioco