Processo agli accordi di Doha
Verità da dire: gli accordi firmati da Trump sono stati una messinscena disastrosa. “Antiterrorismo dei talebani? Non hanno mai rotto con al Qaida”, dice Thomas Joscelyn
Nelle settimane convulse del tracollo afghano non c’è stato tempo di guardare indietro, ma prima o poi sarà necessario dare un giudizio sui cosiddetti accordi di Doha firmati dall’Amministrazione Trump con i talebani e trattati dall’Amministrazione Biden come se fossero una cosa reale. Gli accordi stabilivano che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati se i talebani avessero lavorato prima a un cessate il fuoco con il governo afghano e poi a una convivenza al potere. Molti critici hanno avvertito fin da subito che gli accordi erano una messinscena montata per ragioni politiche – far credere che gli Stati Uniti potessero infine lasciare l’Afghanistan perché c’era un negoziato politico in corso fra i talebani e il governo afghano. Alla luce di quel che è successo dopo, un disastro che ha travolto il paese intero e le truppe afghane, avevano ragione. Thomas Joscelyn, che è uno dei due senior editor del Long War Journal – è un sito specializzato noto tra gli addetti ai lavori che aggiornava ogni giorno la mappa delle conquiste e lanciava allarmi inascoltati sulla sconfitta imminente in Afghanistan – dice al Foglio che gli accordi di Doha non erano necessari per il ritiro e anzi hanno aumentato lo svantaggio del governo.
Il Long War Journal tende per sua natura verso i repubblicani, ma le sue analisi sono impietose e imparziali. Il presidente Obama portò il numero di soldati americani da centomila a ottomila senza alcun negoziato finto con i talebani. Invece “l’accordo di Doha nel 2020 e i negoziati che hanno portato a esso hanno danneggiato in modo fatale il governo afghano e le forze di sicurezza. I talebani e al Qaida sono subito partiti all’attacco contro gli afghani dopo che l’accordo è stato firmato. I jihadisti combattevano per vincere, gli americani volevano soltanto andarsene”.
Quindi una sceneggiata? “L’Amministrazione Trump si è arresa ai talebani nel febbraio 2020. Lo sapevano i talebani. Lo sapeva al Qaida. E lo sapevano le forze afghane. L’accordo di Doha non ha raggiunto alcun risultato, se non per i talebani e al Qaida, come la clausola che riguardava la scarcerazione di cinquemila jihadisti”. E la garanzia data sul fatto che i talebani lavoreranno contro al Qaida? “Le clausole antiterrorismo contenute nell’accordo non valgono nulla. I talebani non hanno interrotto le loro relazioni con al Qaida”. Joscelyn sostiene che tutto il materiale, le mail, le minute e le bozze di accordo dovrebbero ora essere consegnate al pubblico per essere lette e studiate.
Un altro bluff in queste ore potrebbe essere alle fasi finali nel Panshir, l’area afghana che alcuni speravano diventasse la piattaforma di lancio della nuova resistenza antitalebana. Per ora la valle è isolata, ma le poche notizie che arrivano sono cattive. Il vantaggio militare è dalla parte dei talebani, il Panshir resiste per negoziare la propria sopravvivenza e non per lanciare una riscossa nazionale.