La lezione tedesca ai sindacati su vaccini e green pass
In Germania le parti sociali collaborano per le vaccinazioni. Firmato l'accordo tra lavoratori e industriali del settore metalmeccanico
Padroni e operai uniti nella lotta al Covid. Questo, in sintesi, il senso dell’appello firmato congiuntamente dal potente sindacato dei metalmeccanici tedeschi, Ig Metall, assieme alla controparte naturale GesamtMetall, l’associazione che riunisce le imprese metalmeccaniche ed elettriche, maggior settore industriale in Germania. “Vaccinarsi: solo così potremo tornare alla normalità”, è il titolo dell’appello, postato anche sul sito del sindacato. Lo firmano Jörg Hofmann, segretario generale IgMetall, e Stefan Wolf, presidente dell’associazione delle imprese. Le parti sociali tedesche concordano sul fatto che solo un alto tasso di vaccinazione può consentire il ritorno a una vita normale, e dunque chiedono a tutti i lavoratori di immunizzarsi dal Covid: “Solo se raggiungiamo rapidamente un alto tasso di vaccinazione possiamo prevenire un’imminente quarta ondata e accelerare decisamente il ritorno alla normalità”, si legge nel testo. Pur ammettendo che la vaccinazione resta “una decisione personale”, sindacato e imprese sottolineano che “si tratta anche della nostra convivenza sociale, dove ognuno ha la sua parte di responsabilità”. Vaccinarsi, insomma, “è un atto di solidarietà” nei confronti di tutti. Le aziende del settore, da parte loro, si impegnano a offrire ai dipendenti tutte le opportunità di accedere alle vaccinazioni: “L’obiettivo deve essere quello di renderle più semplice possibile a tutti”, anche ricorrendo a “soluzioni creative e nuove”.
L’appello nasce dalla preoccupata constatazione che in Germania la campagna vaccinale sta rallentando: soprattutto per quanto riguarda le seconde dosi, troppi appuntamenti vengono disdetti o vanno a vuoto. Una situazione che, osservano le parti sociali, “può mettere a rischio il raggiungimento dell’immunita di gregge e, dunque, anche la ripresa”. Di qui, la decisione di intervenire con una sola voce, per sollecitare i lavoratori a fare il loro dovere. Il sindacato Ig Metall, come è noto, ha una storica tradizione di co-gestione, per cui non stupisce che anche in un caso così sensibile come la campagna di vaccinazione abbia fatto ricorso all’appello congiunto con la controparte. In Italia qualcosa di vagamente simile si è cercato di realizzarlo nella scorsa primavera, con il protocollo per le vaccinazioni in azienda firmato dalle tre confederazioni sindacali – Cgil, Cisl e Uil – e Confindustria; impegno che è rapidamente caduto nel dimenticatoio e non è mai decollato. Nei giorni scorsi, un’iniziativa vicina a quella tedesca è stata lanciata dalla Confindustria di Brescia assieme alle tre confederazioni locali. In un documento, sindacati (Cgil compresa) e imprese chiedono ai dipendenti di vaccinarsi in nome della sicurezza di tutti. Ma resta, almeno per ora, un caso isolato.
Sta di fatto che oggi Cgil, Cisl e Uil e Confindustria – così come Fiom, Fim e Uilm, cioè il corrispettivo italiano della Ig Metall rispetto alla controparte Federmeccanica – si trovano su fronti opposti e in conflitto aperto, soprattutto a causa della richiesta del green pass per i dipendenti, una misura contestatissima dai sindacati italiani. Anche in questo caso, però, Ig Metall dà l’esempio: nei giorni scorsi ha infatti chiesto l’introduzione della “regola delle 3G” – geimpft (vaccinato), genesen (guarito) o getestet (testat), vale a dire il green pass tedesco – anche sul posto di lavoro. L’applicazione della regola delle 3G è molto severa ed estesa: con le tre G si indicano appunto le condizioni base – vaccino, guarigione dal Covid o test negativo con validità di 24 ore – per poter accedere a praticamente a qualunque cosa che non sia il salotto di casa propria, e cioè svaghi, trasporti, consumi, ristorazione, sport, ospedali, eccetera. Non è tuttavia ancora richiesto ai dipendenti delle aziende, ma la Ig Metall sembra orientata a forzare anche in questa direzione, ritenendolo uno strumento indispensabile per la sicurezza sul posto di lavoro. Attualmente, la regola delle 3G può essere chiesta autonomamente dalle aziende solo per alcuni eventi e per le mense, ma ora, con la richiesta avanzata dal sindacato, è probabile che la discussione in Germania salga a un livello più impegnativo.
L'editoriale dell'elefantino