L'alleanza dei moderati per Macron: ecco l'idea del partito democratico francese
Ricomporre le divergenze e consegnare al paese un grande movimento di centro, moderato e rassicurante, mentre fuori infuria la polarizzazione. In Francia la suggestione circola in vista delle elezioni legislative del 2022
Un “grande partito democratico francese”, un’alleanza anti estremismi, una casa comune dei liberali e dei moderati a sostegno della candidatura di Macron nel 2022. E’ questa la nuova idea della macronia, espressa sul Journal du dimanche da Stéphane Séjourné, consigliere politico dell’inquilino dell’Eliseo ed eurodeputato della République en marche (Lrem). “La mia convinzione, condivisa da molto tempo con François Bayrou (leader dei centristi del MoDem e principale alleato della maggioranza macronista, ndr), è che dobbiamo costruire un grande partito democratico francese da qui alle legislative. Dall’altro lato, il partito repubblicano (Les Républicains, ossia la destra gollista, ndr) si ricomporrà attorno a un progetto politico conservatore, che non condivido. Si porterebbe così a termine la ricomposizione della vita politica francese iniziata nel 2017”, ha dichiarato Séjourné al quotidiano della domenica francese. In un’intervista al Figaro, il patron del MoDem ha manifestato l’urgenza di forgiare un “grande movimento politico di centro” in vista delle presidenziali del prossimo anno. “Dobbiamo inventare un nuovo modello, cooperativo: ognuno viene con le sue idee, le sensibilità vengono preservate (…) Solo un movimento largo e unitario, a vocazione popolare, potrà raggruppare, accogliere nuovi consensi e permetterci di radicarci nel territorio”, ha dichiarato Bayrou.
Il progetto di un grande centro circola da due anni negli ambienti macronisti, ma non si è ancora concretizzato, spesso a causa di obiettivi elettorali divergenti e di scontri di ego tra il leader del MoDem e alcuni generali di Lrem. Ma i vecchi attriti, ora, sembrano dimenticati, le piccole crepe si possono sistemare parlandosi a quattr’occhi e soprattutto c’è un pericolo più grande che va combattuto mostrandosi compatti: il populismo sovranista di destra (Marine Le Pen e Éric Zemmour) e di sinistra (Jean-Luc Mélenchon e Arnaud Montebourg). “Constato che nella maggioranza ci sono molte iniziative: a destra, con Édouard Philippe che organizza le sue reti, con i comitati di sostegno di Sébastien Lecornu e con Agir ensemble di Franck Riester; e a sinistra, con Olivier Dussopt e la corrente Territoires de progrès, ma anche con Barbara Pompili”, ha detto Séjourné al Journal du dimanche.
Secondo una fonte interna alla macronia sentita dal Foglio, “formalizzare questa maggioranza è fondamentale per il 2022, perché il rischio è che Macron vinca le presidenziali ma perda le legislative, e quindi si trovi ostacolato nel suo progetto riformatore. In Europa, abbiamo già la ‘maggioranza Von der Leyen’. Lo scopo di questa operazione è nazionale: federare per non disperdere nessun voto e non ritrovarsi nella situazione di non avere la maggioranza all’Assemblea nazionale”. La stessa fonte sottolinea che in questi quattro anni “c’è stata una maggioranza solida, che ha resistito, nonostante qualche piccola perdita, e non era affatto scontato”. Ora bisogna rafforzarla, “alla luce dei discorsi quasi da Frexit di certi esponenti di destra e di sinistra, come per esempio Montebourg”.
Secondo alcuni osservatori, l’idea di un grande partito democratico francese assomiglia molto all’Union pour la démocratie française del 1978, il contenitore politico promosso dall’allora presidente della Repubblica Valéry Giscard d’Estaing per riunire sotto lo stesso tetto i partiti di centro e della destra non gollista. Fu grazie all’Udf che Vge e i suoi alleati vinsero le legislative, ed è grazie al futuro partito democratico francese che Macron spera di dare uno slancio alla sua candidatura, trasformandolo in uno strumento di vittorie elettorali. Ieri, il Monde ha pubblicato un’inchiesta dell’Ifop intitolata “Fractures françaises”, secondo cui la frattura sinistra-destra si è fortemente accentuata nella società francese. In una Francia polarizzata, la macronia punta su un grande movimento di centro, moderato e rassicurante.