L'ex capo negoziatore del divorzio tra Unione europea e Gran Bretagna arriva a contestare la primazia della giustizia comunitaria. La sua candidatura tra i Républicains in vista delle elezioni presidenziali della prossima primavera non decolla. Così, Barnier finisce per buttarsi sempre più a destra
Il virus della Brexit sembra aver contagiato Michel Barnier. L’ex capo-negoziatore dell’Unione europea nelle trattative con il Regno Unito giovedì ha fatto scandalo a Bruxelles e Londra per aver fatto una serie di proposte in stile Brexiter nella sua campagna per ottenere la candidatura dei Républicains alle presidenziali in Francia: sottrarsi alla giurisdizione delle Corti europee e bloccare l’immigrazione in violazione delle regole dell’Ue. “Non possiamo fare tutto questo senza avere riconquistato la nostra sovranità ed essere minacciati da una sentenza o una condanna della Corte di giustizia dell’Ue o alla Corte europea dei diritti umani”, ha detto Barnier, durante una riunione dei deputati del partito gollista a Nimes. Barnier ha proposto un referendum per “recuperare con uno scudo costituzionale la nostra libertà di manovra e interpretazione delle questioni legate all’immigrazione”.
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