A vent’anni dall’11 settembre che ha cambiato le nostre vite – e che all’improvviso ha cambiato il nostro rapporto con la parola America, con la parola islam, con la parola paura, con la parola guerra, con la parola democrazia oltre che ovviamente con la parola aerei – è difficile trovare un unico filo conduttore capace di dare ordine ai mille spunti di riflessione che quest’anniversario suscita in ciascuno di noi. Ma se si volesse tentare una strada poco convenzionale per provare a mettere insieme alcune delle bellissime testimonianze che trovate nello speciale di oggi sul Foglio, si potrebbe dire che la vera parola che ci può aiutare a leggere in modo non superficiale ciò che quell’11 settembre ha significato per ciascuno di noi coincide più che con la parola “terrore” con la parola “globale”.
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