Divorzio salato
“Brexit is not working”, nel Regno si fan follie per trovare camionisti
L'uscita dall'Europa e la conseguente crisi del carburante ricordano fasi critiche della storia britannica. Mancano lavoratori: le aziende aumentano i salari, l'inflazione sale
L’opposizione potrebbe riadattare un famoso slogan thatcheriano per descrivere le tante crisi delle ultime settimane in Gran Bretagna: “Brexit is not working”. Nel 1978 la leader dei Tory usò una frase passata alla storia – “Labour is not working”, accompagnata da una foto di persone in fila davanti a un centro per l’impiego – per criticare il modello laburista che a suo dire aveva messo il paese in ginocchio: picchetti fuori dalle fabbriche, record di disoccupati e inflazione alle stelle. In questi giorni in Inghilterra vanno molto di moda le analogie con il “winter of discontent”, il famoso inverno del 1978-1979 che ancora viene ricordato per gli scioperi di massa e gli scaffali vuoti che hanno compromesso la reputazione del Labour nei decenni a venire. Nel fine settimana, la carenza di benzina (causata da una mancanza di camionisti addetti al trasporto di carburante) ha mandato in cortocircuito un paese intero, al punto che anche le ambulanze hanno dovuto vagare per ore intere prima di fare rifornimento. I ministri avevano invitato i cittadini a mantenere la calma, ma molti automobilisti si sono precipitati al distributore e hanno fatto le scorte temendo il peggio. Il governo intende mobilitare l’esercito per trasportare il carburante alle pompe di benzina e ha sospeso le regole sull’anti concorrenza per consentire uno scambio di dati tra le compagnie petrolifere. Come se non bastasse, molte famiglie dovranno anche pagare delle bollette dell’elettricità molto più alte. L’aumento del prezzo dell’energia è un’emergenza globale che però nel Regno Unito è stata acuita dalla scelta del governo di ridurre la capacità di stoccaggio del gas all’1,7 per cento della domanda annuale, contro una media globale di circa il 20 per cento. Secondo il Sunday Times, il governo vorrebbe incaricare la Rolls-Royce della costruzione di sedici mini reattori nucleari nel nord dell’Inghilterra, per evitare che questa emergenza diventi un problema strutturale.
Regno Unito, a causa della Brexit mancano i lavoratori
A differenza degli anni Settanta, stavolta al governo ci sono i conservatori e la colpa della crisi non è dei sindacati, ma di una mancanza di lavoratori causata in parte dalla Brexit, che ha reso più difficile l’immigrazione della manodopera europea dal continente al Regno Unito. Per la prima volta, anche il leader del Labour, Keir Starmer, lo ha riconosciuto, dicendo alla Bbc che “per molto tempo abbiamo saputo che c’era un problema con i camionisti, esiste da anni. Ma sapevamo che una volta usciti dall’Ue avremmo avuto bisogno di un piano di riserva per gestire la situazione – e il governo non dispone di questo piano”. In realtà nelle ultime ore l’esecutivo si è dissociato dalla sua linea massimalista – la sua idea di fondo è che i lavoratori inglesi dovranno riempire il vuoto lasciato da quelli europei – e ha annunciato che fino a Natale concederà cinque mila nuovi permessi di lavoro per i camionisti provenienti dall’estero e 5.500 mila per i lavoratori nel settore del pollame. Le aziende hanno risposto che questa misura temporanea non basterà ad arginare la crisi, e il capo dell’Associazione europea per il trasporto su strada, Marco Digioia, ha spiegato all’Observer che pochi camionisti vorranno andare nel Regno Unito, dato che in questo settore c’è una mancanza di manodopera in tutta Europa. Il timore di molti addetti ai lavori è che si scatenerà un’asta tra le aziende per accaparrarsi i camionisti, favorendo le imprese più grandi e con più capacità di spesa. In questa situazione di crisi gli unici vincitori sono i lavoratori poco qualificati a cui, per la prima volta in molti anni, vengono offerti stipendi più alti, dando ragione in parte alla retorica anti immigrazione della campagna per il Leave.
Si alza la paga ma cresce l'inflazione
Le vetrine dei negozi londinesi sono piene di annunci di ricerca di personale. La catena Costa Coffee ha aumentato la paga per i camerieri del cinque per cento, mentre la pizzeria Franco Manca è arrivata a offrire sedici sterline all’ora per un capo chef. Wincanton, una delle più grandi aziende di trasporto merci, ha annunciato che alzerà la paga di alcuni camionisti del 30 per cento, mentre alcune multinazionali, come Amazon e Pets at home, offriranno un premio firma fino a mille sterline per i lavoratori in magazzino. Tuttavia, questo aumento del costo del lavoro potrebbe essere una delle ragioni alla base dell’aumento dell’inflazione del 3,2 per cento nel mese di agosto che, secondo la Banca d’Inghilterra, potrebbe salire oltre il quattro per cento questo inverno. I brexiteers non avevano detto che gli stipendi più alti sarebbero stati pagati dai consumatori britannici.