Kiev sigla un patto con l'Ue sull'aviazione, ma si tormenta per il gas
Il presidente ucraino ha incontrato Michel e von der Leyen, ha chiesto aiuti sulla sicurezza, ma soprattutto sull'energia. Teme che le ostilità con la Russia portino a problemi di rifornimenti e di transito
C’è sempre lo stesso gioco di aspettative quando le istituzioni europee incontrano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Le aspettative sono grandi da parte degli ucraini, il compito degli europei sembra invece quello di smorzarle e riportarle alla realtà. Martedì si sono incontrati a Kiev il leader dell’Ucraina, uscito indenne dallo scandalo dei “Pandora Papers”, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Dopo aver ascoltato i leader delineare le promesse e le linee rosse, i giornalisti ucraini presenti alla conferenza stampa sembravano lì più per mostrare a Zelensky che anche questa volta Kiev ha ottenuto poco di pratico: ci sono date, una roadmap sull’adesione? c’è una strategia per l’energia? che si fa al confine orientale? chiedevano i giornalisti. Zelensky si fida degli alleati europei, arrivati in Ucraina per sapere a che punto sono le riforme promesse e la lotta alla corruzione. Da von der Leyen e da Michel, il presidente ucraino voleva rassicurazioni sulla sicurezza e, soprattutto, sull’energia. Perché l’incubo di Kiev, in questo periodo è che la Russia riduca le forniture di gas e che con l’apertura del Nord Stream 2 estrometta Kiev, che dal passaggio del gas russo ha rendite importanti. Gli europei hanno rassicurato Zelensky, dicendo che il transito per l’Ucraina non è in discussione e che Bruxelles sta cercando il modo di rendere possibili altre forniture a Kiev per ridurre la dipendenza dalla Russia. Von der Leyen ha citato la possibilità di utilizzare un gasdotto in Slovacchia. Kiev ha paura dell’inverno che sta arrivando e, considerate le ostilità con la Russia, non ha potuto far altro che rivolgersi agli europei, che stanno ugualmente cercando delle loro soluzioni.
Sulla sicurezza l’Ue ha promesso attenzione e amicizia, ma i negoziati con la Russia sono a un punto morto. Lunedì Zelensky ha parlato al telefono con Angela Merkel e con Emmanuel Macron, che vorrebbero far ripartire i colloqui con Vladimir Putin. Nell’est dell’Ucraina si combatte ancora, da una parte i separatisti filorussi aiutati da Mosca e dall’altra l’esercito regolare di Kiev. Il tentativo di imporre dei cessate il fuoco non è servito a nulla e Bruxelles sta pensando di mandare una missione per studiare la situazione, per cercare una soluzione che possa pacificare l’area. Intanto, prima dell’incontro con Zelensky sono state approvate nuove sanzioni per l’annessione della Crimea. In tutto sono stati congelati i beni di 185 persone e 48 entità.
L’incontro si è concluso con la firma di un accordo sullo spazio aereo comune, che mira a integrare i mercati dell’aviazione. L’Ucraina dovrà ora allineare la sua legislazione alle norme e agli standard dell’Ue in settori quali la sicurezza aerea, la gestione del traffico aereo, l’ambiente, la regolamentazione economica, la concorrenza, la protezione dei consumatori e gli aspetti sociali. Sarà più semplice ed economico arrivare in Ucraina e viceversa ed è un modo per avvicinarsi un po’ di più. I programmi di integrazione tra Bruxelles e Kiev non mancano, Zelensky ha detto di essere soddisfatto dell’incontro, ma da parte degli europei rimane quella freddezza nei confronti della nazione a est, che spinge per un futuro sempre più europeo. Come l’Ue, anche la Nato frena, Zelensky è molto insistente, per motivi di sicurezza e anche di trionfo personale. Ma anche gli ucraini iniziano a chiedere qualche rassicurazione in più.
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