Politica transalpina

La destra estrema in Francia è affollata ma Marion Maréchal sogna un ricongiungimento

Mauro Zanon

L'opinionista, ex deputata del Front National e direttrice della scuola politica sovranista, spinge per un riavvicinamento tra Zemmour e Le Pen. Il calcolo politico per avere un ruolo importante in caso di vittoria delle destre alle prossime elezioni

Anche Marion Maréchal, come il sindaco star di Béziers Robert Ménard, gradirebbe che al primo turno delle presidenziali francesi del prossimo anno ci fosse “una candidatura unica” del campo sovranista, un abbraccio elettorale tra lo scrittore Éric Zemmour e la leader del Rassemblement national Marine Le Pen. “Penso che siano avversari dello stesso campo”, ha detto domenica la giovane beniamina dei conservatori d’oltralpe, nel quadro della trasmissione le Grand Rendez-Vous, su CNews. L’opinionista di punta dei salotti catodici sovranisti e zia Marine “non sono incompatibili”, ha aggiunto Marion, al massimo si può parlare di “sfumature” diverse su alcuni temi, come la “grande sostituzione” etnico-culturale che sarebbe in corso in certe zone di Francia e la questione identitaria.

“Non credo ci sia un disaccordo profondo sull’analisi della realtà. Penso piuttosto che ci sia una differenza sul modo di verbalizzarla. Entrambi riconoscono l’esistenza di una minaccia migratoria”, ha spiegato l’ex deputata del Front national, ufficialmente ritirata dalla vita politica dal 2017, ma più attiva che mai dietro le quinte per portare in alto le sue idee. “Révoila Maréchal”, come scrive Politico Europe, eccola di nuovo in scena la giovane rampolla di casa Le Pen, per provare ad avvicinare i due candidati del sovranismo ed evitare la dispersione di voti tra simili per questioni di ego. Si tratta di un significativo cambio di passo per Marion, visto che un mese e mezzo fa, invitata in Ungheria da Viktor Orbán per il Budapest demographic summit, non esitava a definire Zemmour “un uomo interessante per il dibattito pubblico” e ad affermare che “lo scenario del secondo turno non è ancora deciso”: insomma, a schierarsi dalla parte dell’intellettuale e giornalista del Figaro, in piena ascesa nei sondaggi di popolarità.

Anche oggi dice di provare “molta simpatia” per Zemmour, e di condividere con lui la preoccupazione per lo sfaldamento dell’identità francese, “una questione vitale”, ma allo stesso tempo sottolinea la sua “fedeltà e lealtà verso il Rassemblement national” in ragione del suo passato. Secondo alcuni membri del partito di Marine Le Pen sentiti da Politico Europe, la presa di posizione di Marion a favore di una lista unica dietro il candidato che tra i due avrà i sondaggi più rosei all’inizio del prossimo anno è puro calcolo politico. L’attuale direttrice dell’Issep, la scuola di scienze politiche fondata a Lione per formare la classe dirigente sovranista, è “combattuta tra i suoi progetti futuri e la necessità di non dare l’impressione di sparare su un’ambulanza”, ha detto un fedelissimo di Marine Le Pen a Politico Europe.

 

Nel dettaglio, Marion, più vicina a Zemmour per idee e convinzioni, vuole avere un ruolo di primo piano nella ricomposizione politica a destra in corso in Francia (secondo le informazioni del Foglio, in caso di vittoria di Zemmour, sarebbe la favorita per il ministero dell’Istruzione), ma allo stesso tempo non vuole inimicarsi troppo i militanti del Rassemblement national, che potrebbero rimproverarle di aver puntato sulla sconfitta della zia. Intanto, come raccontato da un’inchiesta del settimanale Express, la 31enne appena convolata a nozze con l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo, mette discretamente a disposizione di Zemmour i suoi contatti e le sue reti. Su tutti, spicca Erik Tegnér, ex studente dell’Issep, oggi alla guida del media online Livre Noir, megafono delle idee zemmouriane ventiquattro ore su ventiquattro.