In America
Non esiste il dialogo, esiste solo il tifo. Le audizioni al Congresso di Saule Omarova
"Comunista!", gridano i repubblicani alla candidata scelta da Biden per guidare l'agenzia che controlla le banche. "Non ho potuto scegliere il posto in cui nascere", dice lei, che è nata nell'Urss
“Non so come devo chiamarla, ‘professoressa’ o ‘compagna’?”, ha chiesto il senatore repubblicano della Louisiana John Kennedy a Saule Omarova, docente di Legge della Cornell University scelta dal presidente Joe Biden per guidare l’Office of the Comptroller of the Currency, l’agenzia che regola il sistema bancario americano. “Non sono una comunista – ha risposto la Omarova – Non appartengo a questa ideologia. Non ho potuto scegliere il posto in cui sono nata”.
Cinquantacinque anni, la Omarova è nata in quella che allora era la Repubblica sovietica kazaka, è stata cresciuta dalla nonna e dalla mamma in una famiglia modesta, tutti i parenti della nonna erano morti in un gulag in Siberia, sua mamma le ha insegnato a cucire perché le piacevano i bei vestiti. La Omarova era brava a scuola, vinse una borsa di studio per andare all’Università di Mosca (una borsa di studio intitolata a Lenin e a Marx) e nel 1991, quando crollò l’Urss, lei partecipava a un programma di scambio universitario in America. Si è poi fermata, si è sposata con l’unico ragazzo di cui aveva accettato un invito a uscire, ha fatto un figlio, ha rinunciato alla cittadinanza sovietica e ha continuato a studiare i regolamenti finanziari e la corporate governance. Da quando è stata scelta da Biden, non si fa che sentire: è comunista! Alle audizioni di giovedì davanti alla commissione Banche del Senato, la Omarova ha detto di essersi “innamorata di questo paese e di questo popolo dal primo giorno” e ha elogiato “il mercato dinamico” degli Stati Uniti. I repubblicani la accusano, non da ieri, di voler nazionalizzare il sistema bancario, di voler mettere sul lastrico le società del settore del carbone e di voler porre un controllo statale sulle istituzioni finanziarie. Lei ha detto: “La mia famiglia ha patito sotto il regime comunista. Mia nonna è sopravvissuta alla morte due volte sotto il regime staliniano. Questo è quello che ho ben chiaro in testa. Questo è quello che sono. Ricordo bene la mia storia, sono orgogliosa di essere americana ed è per questo che sono qui oggi, senatore: per servire questo paese”.
La Omarova ha idee radicali così come altre personalità scelte dall’Amministrazione Biden: alcuni senatori democratici cosiddetti moderati hanno evidenziato, durante le audizioni, i pericoli di una visione iperregolamentativa della finanza, sottolineando lo scetticismo del mondo bideniano e i possibili pericoli del già ingombrante big government. Sono finiti nello stesso calderone di chi gridava “comunista!”, perché le discussioni nel merito non esistono più, una professoressa qualificata diventa una discepola di Marx, e tutto quel che conta davvero resta soltanto un rumore di fondo.