Il cancelliere a Roma

Moine e intesa tra Draghi e Scholz per parlare “con una voce sola”

Micol Flammini

Nasce l’idea di un patto d’azione tra Italia e Germania che stabilizzi le relazioni tra i due paesi al di là della politica. Ma la speranza di lavorare insieme per l'Europa rimane appesa al futuro del presidente del consiglio italiano. Scambi di battute sul Patto si stabilità

Che Italia e Germania fossero tanto vicine non era mai accaduto e Olaf Scholz, il cancelliere tedesco socialdemocratico che si è insediato due settimane fa, ha fatto capire che tanta vicinanza non è  un caso, ma ha molto a che fare con la presenza di Mario Draghi: “Draghi è estremamente competente. So bene di cosa sto parlando, abbiamo collaborato, l’Italia deve essere felice di avere al vertice un uomo così competente”. Non voleva essere un modo di entrare nella disputa quirinalizia – Berlino si tiene a distanza – ma la volontà di ricordare quanto per l'Europa la presenza di Mario Draghi nelle istituzioni sia rassicurante. Scholz non è certo l’unico a vedere in  Draghi una possibilità per tutta l’Unione e durante l’incontro a porte chiuse, secondo la stampa tedesca,  avrebbe anche chiesto delucidazioni sulla stabilità politica in Italia: che farai?

  

Italia e Germania provano a camminare fianco a fianco, il cancelliere ha promesso che parleranno con una “sola voce” e i motivi di convergenza non mancano: la politica estera, la difesa comune, il clima, il digitale, l’energia e anche la pandemia. I due leader hanno parlato della necessità di coordinamento europeo, che pure la scorsa settimana Roma ha rotto con le nuove regole per chi entra in Italia. Scholz assieme al presidente francese  Emmanuel Macron  aveva criticato l’approccio del governo italiano, ma ieri non ha riaperto la questione . Scholz ha ricordato i successi italiani durante la pandemia e ha detto che adesso anche la Germania per le vaccinazioni ha un piano simile al nostro e un generale a coordinarlo: oggi Scholz avrà un incontro con i governatori dei Länder per parlare di nuove restrizioni. 

 

Durante il loro primo incontro bilaterale, Mario Draghi e Olaf Scholz hanno anche parlato di un patto d’azione comune, che non ha la forza e la stabilità di un trattato, ma potrebbe essere un primo passo. Tra i due paesi per il momento è stato avviato un percorso, si pensa a un accordo che consenta di collaborare in ambiti specifici e con obiettivi concreti. Come ha sottolineato Draghi, l’incontro di ieri è stato soltanto l’inizio, adesso toccherà ai funzionari italiani e tedeschi portare avanti l’intesa, progettarla e renderla stabile. C’è la volontà di fare le cose con ordine, ma anche di farle in fretta perché la capacità di dialogo tra Germania e Italia è sensibile, è precaria e legata alla situazione politica del momento. Tutto questo Olaf Scholz lo sa e un patto potrebbe servire anche a rendere il rapporto complesso tra Roma e Berlino meno dipendente dalla politica. Un patto d’azione che si rinnoverebbe di volta in volta servirebbe a trattare in modo bilaterale temi europei e internazionali, a trovare un consenso e smussare le differenze. 

 

C’è la volontà di stabilizzare questo momento unico per l’Europa, in cui i pianeti sembrano davvero allineati, in cui l’Italia è vista da tutti come un partner affidabile. C’è chi vorrebbe cristallizzarlo, questo momento, e anche a questo servono gli accordi. Una nuova intesa tra Italia e Germania avrebbe un forte valore europeo e Scholz lo ha ricordato: “L’importante è fare progressi per l’Europa e i nostri due paesi sono fondamentali per la riuscita di questa operazione. Serve una cooperazione stretta tra noi  e siamo d’accordo sulla necessità di rafforzarla”. Possiamo fare un ottimo lavoro, ha aggiunto Scholz sottolineando  anche la necessità di favorire le consultazioni intergovernative. 

 

Draghi e Scholz hanno parlato anche di Patto di stabilità, ed era forse questo il punto della conversazione più atteso. Quello attraverso il quale si può misurare quanto l’Unione  sia disposta a cambiare. Mario Draghi ha detto che una riforma  del Patto sarà inevitabile e che si tratta di un campo più semplice da affrontare rispetto ad altri, perché è la pandemia, sono i tempi straordinari che ci stanno conducendo a una sua revisione, e quindi c’è da aspettarsi un “avvicinamento delle posizioni”. Poi ha ironizzato: “Non sono molto competente, quindi lascio la parola al cancelliere”. Scholz ha ribadito la sua posizione, che per ora vuol dire tutto e nulla: “Le regole che abbiamo hanno già dimostrato la loro flessibilità e sulla loro base possiamo lavorare anche in futuro”. Su questa linea concordano tutti e tre i partiti che hanno formato il nuovo governo in Germania: l’Spd, i Verdi e i Liberali. Le posizioni sul Patto di stabilità si sono già avvicinate di molto rispetto a qualche mese fa, ma anche questo dipende dalla nuova stagione, è uno degli effetti che si vorrebbe cristallizzare. 

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)