Tra Strasburgo e Bruxelles
Sono l'erede di Sassoli al Parlamento europeo, dice la verde Bah Kuhnke
L’ex ministra svedese per la Cultura e la democrazia è la candidata del gruppo ecologista per la presidenza dell'Assemblea. Ma dovrà battere la concorrenza di Roberta Metsola del Ppe, la grande favorita
Roberta Metsola, deputata maltese del gruppo del Partito popolare europeo, è la grande favorita per prendere il posto di David Sassoli come presidente del Parlamento europeo, quando il 18 gennaio la plenaria di Strasburgo inizierà a rinnovare le cariche dell’istituzione per la seconda metà della legislatura. Al Parlamento europeo il mandato di presidenti e vicepresidenti dura due anni e mezzo. A inizio legislatura i tre grandi gruppi della coalizione che sostiene la Commissione di Ursula von der Leyen – oltre al Ppe, i Socialisti&Democratici e i liberali di Renew – avevano firmato un accordo: la prima metà sarebbe andata ai socialisti, la seconda metà ai popolari. Sassoli aveva cercato di rimettere in discussione l’intesa e proporsi per un secondo mandato. Ma i liberali non hanno risposto positivamente. E nemmeno i Verdi, che sono fuori dalla coalizione, hanno voluto dargli sostegno, annunciando che avrebbero dato il loro voto a una donna e lasciando intendere che sarebbe stata Metsola. Gli altri due candidati – il polacco nazionalista Kosma Zlotowski e la spagnola di estrema sinistra Sira Rego – non avevano possibilità. Poi la sorpresa. Ieri il gruppo dei Verdi ha annunciato che presenterà una sua candidata per la presidenza del Parlamento europeo: l’ex ministra svedese per la Cultura e la democrazia, Alice Bah Kuhnke.
Metsola gode di una certa popolarità tra i deputati e la sua ascesa sullo scranno di Strasburgo e Bruxelles non dovrebbe essere messa in discussione. Ma la vittoria della maltese sarà meno facile del previsto. La verde Bah Kuhnke (padre gambiano, madre svedese, ex atleta, carriera nelle amministrazioni nazionale e internazionale, sposata due volte, l’ultima con un presentatore televisivo e cantante, tre figli) ha la possibilità di intercettare gli scontenti di Metsola, in particolare nei gruppi dei socialisti e dei liberali. La maltese è contestata per le sue posizioni anti abortiste. Quarantadue anni dopo l’elezione alla presidenza del Parlamento europeo di Simone Veil, che aveva appena legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza in Francia, sarebbe un segnale di arretramento sui diritti delle donne. In settembre, Metsola si è anche astenuta su una risoluzione che chiedeva alla Commissione di rendere le violenze contro le donne un “euroreato”. Bah Kuhnke si è presentata con un profilo molto progressista e come l’erede di Sassoli. “Sarà ricordato come una voce per la solidarietà, la giustizia, la democrazia e un’Europa più forte. Presento la mia candidatura sapendo che l’eredità di Sassoli di sostegno per una democrazia parlamentare pro europea deve essere rispettata e deve durare”, ha detto la candidata dei Verdi. Alla conta dei voti, Bah Kuhnke potrebbe rovinare il plebiscito a favore di Metsola.
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