Macron chiede di inserire protezione dell'ambiente e aborto nella Carta dei diritti dell'Ue
Politica estera e difesa, stato di diritto, clima, rivoluzione digitale, controllo delle frontiere. All'alba dell'elezione di Metsola e del semestre francese, il discorso del presidente è un inno d'amore all'Europa e al contempo un appello a una riforma profonda
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha proposto di riconoscere l'aborto e la protezione dell'ambiente come diritti fondamentali in tutta l'Unione europea, in un discorso davanti al Parlamento europeo incentrato sulla necessità di "rifondazione" delle promesse di democrazia, progresso e pace dell'Europa. L'occasione è la presentazione del programma di semestre di presidenza della Francia del Consiglio dell'Ue.
La sovranità europea è sempre al cuore della dottrina di Macron, che vuole fare di questo tema una delle bandiere della sua campagna elettorale. L'annuncio sull'aborto è arrivato a sorpresa dopo l'elezione della maltese Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento europeo, che ha provocato polemiche per le sue posizioni anti abortiste. Macron ha spiegato di voler “consolidare i nostri valori di europei che fanno la nostra unità, il nostro orgoglio e la nostra forza” per rinnovare la promessa democratica dell'Ue. “Venti anni dopo la proclamazione della nostra Carta dei diritti fondamentali, che ha consacrato l'abolizione della pena di morte ovunque nell'Unione, auspico che possiamo attualizzare questa Carta, in particolare per essere più espliciti sulla protezione dell'ambiente o il riconoscimento del diritto all'aborto”, ha detto Macron.
Il discorso di Macron è stato un inno d'amore all'Europa e al contempo un appello a una riforma profonda. Il presidente francese ha ricordato che l'Europa “è costruita su un modello unico al mondo di equilibrio tra libertà e solidarietà, tradizione e progresso. Questa costruzione inedita da 70 anni ha messo fine alle guerre incessanti del nostro continente". Oggi "ha saputo tenere fermamente la barra durante la pandemia, che si tratti di vaccini come del rilancio economico", ha detto Macron (il presidente francese ha ricordato che senza l'Ue, la Francia non sarebbe stata in grado di organizzare la sua campagna vaccinale). Sullo stato di diritto, Macron ha promesso di essere "all'appuntamento della battaglia per la democrazia liberale". Il presidente francese ha ricordato che oggi nell'Ue "si sentono voci per tornare sui nostri grandi testi fondamentali". Per Macron, "la fine dello stato di diritto, è il regno dell'arbitrario" e "il segnale dei ritorno ai regimi autoritario". Dietro a tutto questo c'è "una battaglia ideologica" che è promossa da diverse potenze autoritarie alle nostre frontiere e sta tornando nei nostri paesi", ha spiegato Macron, evocando Polonia e Ungheria.
Sulla promessa di progresso, la prima sfida è quella del clima. "L'Europa è stato il luogo in cui a Parigi nel 2015 si è levata una coscienza climatica universale" ed è "il continente che, con l'obiettivo di neutralità nel 2050, si è data per primo gli obiettivi più ambiziosi del pianeta", ha ricordato Macron: "dobbiamo passare dalle intenzioni agli atti" con la trasformazione industriale e gli investimenti in tecnologie come batterei o idrogeno. "La seconda sfida del secolo è quella della rivoluzione digitale", con la costruzione di "un vero mercato unico digitale che permetta di creare dei campioni europei". Secondo Macron le due proposte della Commissione per regolare le grandi piattaforme (il Digital Markets Act e il Digital Sercives Act) "permetteranno di proteggere economicamente gli attori del digitale, ma anche proteggere i nostri cittadini e il dibattito democratico contro la manipolazione e i discorsi di odio". Macron ha anche evocato la riforma dello spazio Schengen per riprendere il controllo delle frontiere. Il presidente francese propone "una forza intergovernativa di intervento rapida" da utilizzare nei paesi che non rispettano le regole sul controllo delle frontiere esterne.
Con la crisi in corso con l'Ucraina e nel momento in cui i 27 discutono della bussola strategica, era sulla politica estera e difesa che Macron era più atteso. La pace è la terza promessa da rinnovare. La sovranità europea e l'autonomia strategica sono al centro del suo discorso europeo dall'inizio del suo mandato. Di fronte al "ritorno tragico della storica, l'Europa deve armarsi non per sfiducia verso altre potenze, ma per assicurare la sua indipendenza in questo mondo di violenze, per non subire la scelta degli altri", ha spiegato Macron, denunciando "una escalation delle tensioni" e "un ritorno della tragedia della guerra". Oltre a una partnership nuova con l'Africa e un nuovo approccio ai Balcani occidentali, Macron ha lanciato un messaggio a Vladimir Putin, pur rivendicando la politica del dialogo con la Russia. "Quello che dobbiamo costruire è un ordine europeo fondato su principi e regole che abbiamo deciso non contro o senza, ma con la Russia 30 anni fa: il rigetto del ricorso alla froza, alla minaccia, alla coercizione, la scelta libera libera per gli stati di partecipare alle organizzazioni, alle alleanze, agli accordi di sicurezza di loro scelta, l'inviolabilità delle frontiere, l'integrità territoriale degli stati, il rigetto delle sfere di influenza. Questi sono i principi che noi europei e che la Russia abbiamo segnato trent'anni fa". Tocca agli europei "riaffermarne il valore e sanzionarne in modo efficace la violazione", ha detto Macron, annunciando una proposta europea su "un nuovo ordine di sicurezza e stabilità" in Europa. "Lo dobbiamo costruire tra europei, poi condividerlo con i nostri alleati nel quadro della Nato e proporlo nel quadro dei negoziati con la Russia", ha detto Macron.