europa ore 7
Su gas e nucleare traballa l'accordo per il Green deal europeo
Lo scenario di una clamorosa bocciatura sulla tassonomia da parte del Consiglio o del Parlamento europeo non può più essere escluso, dopo le obiezioni sollevate da diversi stati membri, dalla Piattaforma sulla finanza sostenibile e dal portavoce per l'Ambiente del Ppe
E se la proposta della Commissione di inserire gas e nucleare nella tassonomia del Green deal venisse respinta? Lo scenario di una clamorosa bocciatura da parte del Consiglio o del Parlamento europeo non può più essere escluso, dopo le obiezioni sollevate da diversi stati membri, dalla Piattaforma sulla finanza sostenibile e dal portavoce per l'Ambiente del Partito popolare europeo. Come non può essere esclusa la possibilità che la Commissione ritiri la bozza del secondo atto delegato sulla tassonomia, prima ancora che Consiglio o Parlamento europeo abbiano la possibilità di esprimersi. La bozza era stata inviata alle capitali il 31 dicembre, con settimane di ritardo rispetto al calendario previsto. Ursula von der Leyen aveva cercato di accontentare tutti i principali attori. Sul nucleare la Francia e alcuni paesi dell'est che vogliono costruire nuove centrali. Sul gas la Germania, l'Italia e altri paesi dell'est che devono uscire dal carbone. Un'intesa sembrava essere stata raggiunta tra Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Ma, tra stati membri in rivolta e giochi di politica interna, tutto sembra essere rimesso in discussione.
Questo è un estratto di Europa Ore 7 di martedì 25 gennaio, la newsletter di David Carretta realizzata con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Per ricevere la versione integrale ogni giorno in mail iscriviti qui
La tassonomia è la classificazione degli investimenti considerati come compatibili con il Green deal dell'Ue, attorno al quale ruoteranno le future regole dei settori finanziario e fiscale. In gioco ci sono centinaia di miliardi di investimenti pubblici e privati che possono andare in una direzione o in un'altra. La coperta è stretta: inserire gas e nucleare significa togliere risorse future alle rinnovabili. Il mondo ecologista ha duramente criticato la bozza della Commissione. Ma a fare più male è il parere della Piattaforma sulla finanza sostenibile, il gruppo di esperti che consiglia la stessa Commissione sulla tassonomia. Se non è una bocciatura, poco ci manca. Il documento di oltre 40 pagine contesta le scelte su gas e nucleare. Secondo la Piattaforma, le soglie scelte dalla Commissione per considerare le centrali a gas compatibili con il Green deal sono troppo alte. Quanto al nucleare, sarebbe violato il principio del "do not significant harm" (non fare danni significativi). La Piattaforma ha chiesto esplicitamente alla Commissione di modificare la sua bozza sia sul gas sia sul nucleare.
Nel fine settimana era stata la Germania a chiedere di emendare la bozza della tassonomia per escludere il nucleare. In caso contrario, il governo di Berlino minaccia di bocciare la proposta della Commissione. La Spagna è particolarmente critica. Austria e Lussemburgo non solo hanno annunciato il loro voto contrario per l'inserimento del nucleare, ma minacciano di fare ricorso alla Corte di giustizia europea (il parere della Piattaforma potrebbe dar loro una mano). L'Italia ha criticato la bozza sul gas, ma per le ragioni opposte a quelle della Piattaforma: il governo di Roma ha espresso preoccupazione per i limiti troppo bassi per le centrali a gas esistenti. Al Consiglio è difficile trovare una maggioranza qualificata che possa bocciare la proposta della Commissione. Ma non è esclusa una coalizione di contrari, anche se per ragioni opposte.
Anche al Parlamento europeo cresce il fronte degli oppositori. I gruppi dei Verdi e della Sinistra sono contrari all'inserimento del nucleare. Una parte importante dei Socialisti & Democratici, in particolare le delegazioni spagnola e italiana, è critica. Anche dentro il Partito popolare europeo iniziano ad alzarsi voci in dissenso. “Forse la migliore cosa da fare è cestinare questo atto delegato”, ha detto ieri il deputato tedesco, Peter Liese, che è portavoce del Ppe per l'Ambiente. “Dopo il rapporto del gruppo di esperti, non posso vedere come si possa arrivare a un provvedimento ragionevole”. Secondo Liese, “al Parlamento europeo, il rigetto dell'atto delegato sulla tassonomia sta crescendo in tutti i gruppi politici”. Il portavoce della Commissione, Eric Mamer, ieri ha detto che l'esecutivo di von der Leyen ha “bisogno di un po' di tempo per analizzare i commenti che ci sono stati inviati”. La proposta formale su nucleare e gas nella tassonomia sarà presentata “appena possibile”, ha detto il portavoce.