Le forze speciali americane uccidono il capo dello Stato islamico

Joe Biden conferma la morte di Abu Ibrahim al Quraishi. L'operazione è avvenuta questa notte nel villaggio di Atmeh in Siria, a pochissima distanza dal confine con la Turchia

Daniele Raineri

Il presidente americano, Joe Biden, pochi minuti fa ha confermato l’uccisione da parte delle forze speciali del capo dello Stato islamico, Abu Ibrahim al Quraishi, questa notte in un villaggio siriano al confine con la Turchia.

   

   

Fra l’una e le tre ora locale squadre delle forze speciali americane sono scese da elicotteri nel villaggio di Atmeh, in Siria, a pochissima distanza dal confine con la Turchia, e hanno circondato una casa – dice al Foglio una fonte che in questo momento si trova a Atmeh. Tra gli americani e le persone dentro alla casa c’è stata una sparatoria durata almeno un’ora e almeno una persona si sarebbe fatta saltare in aria con una cintura esplosiva per non farsi catturare. Questa mattina prima dell’alba i soccorritori hanno trovato tredici corpi dentro e attorno alla casa. Tra i morti ci sono anche sei bambini, che secondo le fonti locali appartengono alla stessa famiglia. 

    

    

Secondo la fonte locale la famiglia che aveva affittato all’inizio dell’inverno la casa era siriana e avrebbe nascosto il capo dello Stato islamico, approfittando della situazione di caos che da anni rende difficile capire cosa succede in quella zona. Lungo il confine della regione di Idlib, sotto il controllo nominale di un gruppo islamista che è nemico dello Stato islamico, si ammassano in condizioni precarie circa tre milioni di rifugiati che sono scappati dalla guerra civile. 

 

In questi anni ci sono stati molti bombardamenti mirati contro leader terroristi in Siria, ma le operazioni con soldati a terra sono state più rare perché sono più rischiose. L’ultima nell’ottobre 2019 a pochi chilometri dalla casa dell’operazione di questa notte era finita con la morte di Abu Bakr al Baghdadi, predecessore di Abu Ibrahim al vertice dello Stato islamico. A occuparsi di queste missioni nel settore Siria e Iraq sono gli operatori americani della Delta Force, mentre agli operatori dei Navy Seals sono affidate le operazioni in Afghanistan e Yemen. 

   

Il bersaglio era Abu Ibrahim al Qurashi (vero nome: Amir Mohammed Abdul Rahman al Mawli al Salbi), che aveva preso il posto di Abu Bakr al Baghdadi, che si uccise nell’ottobre 2019 durante un raid delle forze speciali americane in un villaggio siriano a dieci chilometri dalla casa dell’operazione di questa notte. Iracheno, catturato nel 2008 e poi liberato nel 2009 a Mosul, Abu Ibrahim per molto tempo ha avuto l’incarico di consulente teologico nell’organizzazione. Fu lui a dichiarare che la schiavitù sessuale delle donne yazide era legittima dal punto di vista religioso, contro alcuni pareri contrari. Le yazide furono sequestrate in massa e ridotte in schiavitù a partire dall’agosto 2014 e per anni furono vendute e scambiate come oggetti dentro l territorio controllato dallo Stato islamico. 

 

L’operazione americana arriva soltanto due settimane dopo il raid dello Stato islamico per liberare centinaia di prigionieri dalla prigione di al Hasaka, all’altro capo del paese. Quel raid è stato l’operazione più ambiziosa lanciata dal gruppo terrorista negli ultimi tre anni in Siria e senza dubbio è stato autorizzato di persona da Abu Ibrahim. Forse questo movimento ha esposto di più il capo dello Stato islamico all’intelligence americana, che non aveva mai smesso di dargli la caccia.

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  • Daniele Raineri
  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)