Stasera l'Ue decide sulle sanzioni contro la Russia. Ma i 27 sono divisi
Gli stati membri hanno iniziato a discutere della risposta in vista del vertice straordinario dei leader in programma questa sera. Germania, Italia e Austria sono chiamate a fare chiarezza sulla loro volontà di colpire diversi settori, rispetto ai quali avevano frenato nelle scorse settimane
Bruxelles. Vladimir Putin “sta riportando la guerra in Europa” e “il bersaglio della Russia non è solo il Donbas o l'Ucraina: il bersaglio è la stabilità in Europa e l'ordine internazionale pacifico”, ha detto Ursula von der Leyen, dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. I capi di stato e di governo dell'Ue si riuniranno questa sera in un vertice straordinario per decidere la risposta alla sfida di Putin. La presidente della Commissione ha annunciato che presenterà un “pacchetto di sanzioni massicce e mirate” per colpire “settori strategici dell'economia russa, bloccando l'accesso a tecnologie e mercati che sono essenziali per la Russia”. Nel mirino ci sono grandi banche, industrie e apparato militare, oltre alla cerchia ristretta e gli oligarchi vicini a Putin. “Congeleremo le attività russe nell'Ue e fermeremo l'accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei”, ha detto von der Leyen: “Queste sanzioni sono progettate per imporre un alto costo per gli interessi del Cremlino e per la sua capacità di finanziare la guerra”. L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha annuciato che “l'Ue risponderà nel modo più duro possibile”. Il Consiglio europeo discuterà "il pacchetto più duro di sanzioni che abbiamo mai adottato”, ha spiegato Borrell. Ma, secondo diverse fonti europee, c'è il rischio che alcuni stati membri – tra cui l'Italia – frenino le sanzioni più severe contro la Russia per limitare l'impatto sulle loro economie.
L'Ue e i suoi stati membri sono unanimi nella condanna dell'aggressione di Putin e nella solidarietà all'Ucraina. “Questo è un giorno terribile per l'Ucraina e un giorno buio per l'Europa”, ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. “La Francia condanna con fermezza la decisione della Russia di fare la guerra all'Ucraina. La Russia deve mettere immediatamente fine alle sue operazioni militari”, ha spiegato il presidente francese, Emmnauel Macron. “Il presidente Putin sta cercando di riportare gli orologi indietro ai tempi dell'impero russo, ma facendolo mette a rischio il futuro dei cittadini russi”, ha detto von der Leyen: “Non permetteremo a Putin di abbattere l'architettura di sicurezza europea” e “di sostituire lo stato di diritto con la regola della forza e della spietatezza. Non deve sottovalutare la determinazione e la forza delle nostre democrazie”. Von der Leyen si è detta certa che “l'Ucraina avrà la meglio”. Borrell è apparso meno ottimista. “Queste sono tra le ore più buie per l'Europa dalla seconda guerra mondiale. Una grande potenza nucleare ha attaccato un paese vicino e minaccia rappresaglie su qualsiasi altro stato che possa venire in suo soccorso”, ha spiegato l'Alto rappresentante: “Questa non è solo la più grande violazione del diritto internazionale. E' una violazione dei principi fondamentali della convivenza umana. Sta costando molte vite con conseguenze sconosciute davanti a noi”. Borrell ha lanciato un appello diretto al presidente russo: “Putin deve fermare questa aggressione insensata”.
In mattinata si sono moltiplicate le riunioni di crisi a Bruxelles. Il Parlamento europeo potrebbe convocare una sessione straordinaria nelle prossime ore. Gli ambasciatori dei 27 stati membri hanno iniziato a discutere della risposta in vista del vertice straordinario dei leader questa sera. Germania, Italia e Austria sono chiamate a fare chiarezza sulla loro volontà di colpire diversi settori, rispetto ai quali avevano frenato nelle scorse settimane. L'Ue ha già approvato una prima serie di sanzioni limitate al Donbas dopo il riconoscimento da parte di Putin delle due repubbliche autoproclamate di Dontesk e Luhansk. Ora deve decidere sul pacchetto “massiccio” e “senza precedenti” che è stato promesso in caso di aggressione della Russia. Germania, Italia e Austria hanno espresso riserve sulle sanzioni contro le banche e l'energia e sostenuto la necessità di un approccio “graduale” e “incrementale”.
L'Italia ha anche chiesto di escludere il settore ferroviario e quello del lusso dalle misure restrittive. Ieri il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, non aveva intenzione di discutere nel dettaglio le sanzioni durante il vertice, per evitare di creare spaccature. La leadership dell'Ue era convinta che la prossima mossa di Putin si sarebbe limitata al Donbas. L'attacco su vasta scala di questa notte, con bombe anche su Kyiv e altre grandi città nell'Ucraina occidentale ha smentito le previsioni più ottimiste. Michel e i grandi paesi erano favorevoli a mantenere un approccio “graduale” alle sanzioni, tenendosi quelle più dure in caso di presa della capitale. Ma questa strategia incrementale non sembra poter reggere alla prova di forza militare sul terreno imposta da Putin. Il presidente russo ha messo l'Ue e i suoi stati membri davanti al momento della verità sulla loro determinazione di rispondere con sanzioni serie.
Anche la Nato è in stato d'allerta e ha riunito il Consiglio Atlantico. Il primo ministro dell'Estonia, Kaja Kallas, ha annunciato di aver attivato insieme a Lettonia, Lituania e Polonia l'articolo 4 del Trattato nord atlantico che prevede consultazioni quando uno degli alleati si sente minacciato. L'attacco della Russia all'Ucraina è “una minaccia all'intero mondo libero”, ha spiegato Kallas: “Le consultazioni Nato sul rafforzamento della sicurezza degli alleati devono essere avviate per attuare misure aggiuntive per assicurare la difesa degli alleati”.
I conservatori inglesi