europa ore 7
Con l'invasione russa dell'Ucraina l'Ue diventa all'improvviso una potenza geopolitica
Confrontati a una minaccia esistenziale, l'Europa ha adottato misure senza precedenti per sostenere Zelensky, disconnettersi da Mosca e fare del regime di Putin un paria internazionale. "Le forze ucraine non stanno difendendo solo il loro paese ma il futuro della sicurezza europea e il diritto internazionale"
L'invasione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin ha improvvisamente trasformato l'Unione europea in una potenza geopolitica. Confrontati a una minaccia esistenziale per la sicurezza europea e l'ordine internazionale, negli ultimi cinque giorni, l'Ue e i suoi stati membri hanno adottato misure senza precedenti, inimmaginabili fino a pochi giorni fa, per sostenere Volodymyr Zelensky, disconnettersi dalla Russia e fare del regime di Putin un paria internazionale. Misure restrittive contro banche, finanza, aerei e oligarchi russi, forniture dirette di armi all'Ucraina e protezione temporanea per i rifugiati che fuggono dalla guerra, iniziative diplomatiche globali per far condannare Putin all'Assemblea generale delle Nazioni Unite: l'Ue ha abbandonato ogni esitazione e sta ricorrendo a tutti gli strumenti a sua disposizione, puntando su unità e determinazione come deterrente per la nuova situazione geopolitica imposta da Putin. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un discorso davanti al Bundestag, ieri ha cancellato in qualche minuto anni di Ostpolitik promossa dalla Germania, e in particolare dal suo partito socialdemocratico. La Germania fornirà armi letali all'Ucraina, aumenterà la spesa per la Difesa con un fondo da 100 miliardi di euro e aprirà dei rigassificatori per allontanarsi dal gas russo. “Dobbiamo mettere fine ai guerrafondai come Putin. Questo richiede a noi di essere forti”, ha detto Scholz. Anche la Svezia ha rotto con la sua tradizione, decidendo di fornire armi letali all'Ucraina.
Questo è un estratto di Europa Ore 7 di lunedì 28 febbraio, la newsletter di David Carretta realizzata con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Iscriviti qui per riceverla gratuitamente in versione integrale, da lunedì a venerdì nella tua casella di posta elettronica
Cosa è successo? Il pensiero strategico su Putin è cambiato radicalmente la scorsa settimana. Quel che pensa ora l'Ue ce lo siamo fatti spiegare da un alto funzionario dell'Ue: “Questa è la più grande minaccia alla sicurezza europea dalla seconda guerra mondiale. Una potenza nucleare ha deciso di invadere uno dei suoi vicini in modo ingiustificato e non provocato. Se vogliamo la pace in Europa dobbiamo sostenere l'Ucraina”, ci ha detto il funzionario dell'Ue. La resistenza dell'Ucraina di Volodymyr Zelensky di fronte all'invasore ha ispirato gli europei. “Le forze armate ucraine non stanno difendendo solo il loro paese: stanno difendendo il futuro della sicurezza europea e il diritto internazionale”, ci ha spiegato il funzionario dell'Ue: “Stanno difendendo la pace per cui le vecchie generazioni si sono battute per fare in modo che le future generazioni non dovessero più vivere la guerra”. Nell'Ue tutto è cambiato e tutto è diventato possibile, senza i distinguo e gli egoismi dei suoi stati membri, che avevano marcato la fase precedente al conflitto e le prime ore della guerra.
Le ultime decisioni senza precedenti sono state adottate ieri sera dai ministri degli Esteri in una riunione straordinaria convocata dall'Alto rappresentante, Josep Borrell. I 27 hanno deciso un nuovo pacchetto di sanzioni – il terzo in una settimana, il secondo da venerdì – che prevede il divieto di effettuare transazioni con la Banca centrale russa, il bando di tutte le compagnie aeree russe (compresi gli aerei privati degli oligarchi) e l'inserimento nella lista nera dell'Ue di un'altra ventina di funzionari, militari e oligarchi che hanno sostenuto la guerra di Putin. La decisione formale sull'esclusione di alcune banche russe dal sistema di pagamenti internazionali di Swift dovrebbe essere adottata nei prossimi giorni, ma c'è già un accordo politico. Lo stesso vale per nuove sanzioni economiche contro la Bielorussia. L'Ue lavora anche ad allargare il campo degli oligarchi che saranno inseriti nella sua lista nera. “Vogliamo isolare la Russia e farla diventare un paria internazionale”, ci ha spiegato il funzionario dell'Ue.
I ministri degli Esteri dei Ventisette ieri hanno adottato un'altra decisione senza precedenti: l'Ue userà la “Peace facility” per finanziare direttamente la fornitura di armi letali e non-letali alle forze armate dell'Ucraina per diverse centinaia di milioni di euro. Non saranno solo elmetti e giubbotti antiproiettile, ma anche sistemi di difesa aerea e missili anticarro. La decisione sull'uso della “Peace Facility” per fornire armi letali a un paese in guerra è “storica” per due ragioni: è la prima volta che accade e la somma allocata da questo strumento della politica estera europea non si era mai vista, ci ha detto il funzionario dell'Ue. “Un altro tabù è caduto”, ha detto Borrell.
La valutazione dell'Ue della situazione sul terreno è che “la resistenza ucraina è molto più forte di quanto si pensasse e pensasse la leadership russa”. I seguiti della guerra sono imprevedibili, e una vittoria della Russia non è più data per scontata. Ma l'Ue ha preso nota con preoccupazione delle diverse mosse di Putin: ricorso ad armi sempre meno precise, utilizzo dei ceceni, decisione di mettere in allerta il sistema di deterrenza nucleare. “Il comportamento di Putin potrebbe diventare sempre più pericoloso”, ci ha spiegato il funzionario dell'Ue. Ma le minacce non sembrano più spaventare. L'obiettivo dell'Ue ora è “far prevalere il diritto internazionale sull'uso brutale della forza”, ci ha detto il funzionario.