◉ LA GIORNATA IN DIRETTA
La paura atomica torna in Ucraina. La Nato dice no alla no fly zone
Nella notte le truppe russe hanno attaccato la centrale nucleare di Zaporižžja. Colpi d'artiglieria contro le strutture, un incendio ha fatto temere il peggio. I russi cercano di dare la colpa agli ucraini per l'accaduto. Stoltemberg: "Un attacco incosciente"
Attacco aereo nella regione di Kyiv
[18.30]
Sette persone, tra cui due bambini, sono morti dopo un attacco aereo russo su Markhalivka, un villaggio poco distante da Kyiv. La notizia è stata confermata dal membro del parlamento ucraino Rustev Umerov.
Il sindaco di Mariupol chiede un cordone umanitario per evacuare i civili
[17.00]
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, ha chiesto urgentemente l'apertura di un corridoio umanitario per evacuare i civili. La città è assediata da quasi cinque giorni ed è rimasta senz'acqua, riscaldamento, elettricità e sta finendo anche il cibo.
Confische di stato. Il governo ucraino dà il via libera all'esproprio di beni e proprietà dei cittadini russi nel paese
[16.00]
Il governo ucraino ha dato il via libera alla possibilità di esproprio di beni e proprietà dei cittadini russi in Ucraina. Sarà il Consiglio per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina a valutare le liste di confisca che governo e parlamento presenteranno e approvare o meno il loro trasferimento alla proprietà statale.
La Nato dice no alla no fly zone
[14.00]
"Città sotto assedio, scuole, ospedali ed edifici residenziali bombardati, azioni spericolate intorno a una centrale nucleare e molti civili uccisi e feriti. Quanto sta accadendo in Ucraina è la peggiore aggressione militare in Europa da decenni", ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al vertice dei ministri degli Esteri della Nato.
Un vertice dal quale non arriverà la decisione sulla no fly zone in Ucraina in quanto "non facciamo parte di questo conflitto e abbiamo la responsabilità di garantire che non si intensifichi e si diffonda. Il nostro compito principale è proteggere le nostre 30 nazioni", ha sottolineato Stoltenberg. L'obiettivo dell'Alleanza atlantica rimane quello di "riportare Putin al tavolo delle trattative, per raggiungere una soluzione diplomatica".
Una commissione d'inchiesta per le presunte violazioni dei diritti umani della Russia in Ucraina
[12.40]
Il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha votato a favore di una risoluzione che condanna le presunte violazioni dei diritti umani da parte della Russia in Ucraina. Ha istituito una commissione d'inchiesta per indagare. Solo l'Eritrea ha votato con Mosca contro la risoluzione dell'Ucraina, mentre 13 si sono astenuti, tra queste Venezuela, Cuba, Cina, India e Pakistan.
Putin avvisa le nazioni confinanti
[12.30]
"La Russia non ha cattive intenzioni nei confronti dei suoi vicini e li invita a normalizzare le relazioni". Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, partecipando in collegamento video alla cerimonia dell'alzabandiera del traghetto Marshal Rokossovsky. Rivolgendosi al governatore della regione di Kaliningrad, Anton Andreyevich Alikhanov, gli ha detto "Vorrei sottolineare ancora una volta che non abbiamo cattive intenzioni nei confronti dei vicini. Consiglierei loro di non inasprire le tensioni e di non imporre alcuna restrizione. Stiamo onorando tutti i nostri obblighi e continueremo a farlo"
La Russia censura l'informazione libera
[11.45]
Mentre le operazioni militari russe continuano in Ucraina, il Cremlino cerca di eliminare l'informazione libera all'interno dei propri confini. Giovedì una delle ultime testate giornalistiche indipendenti della Russia, TV Rain, ha dovuto interrompere le trasmissioni a tempo indeterminato dopo le pressioni e le minacce del governo che sostenevano che la rete "diffondesse false notizie, incitassee all'estremismo, abusasse della credulità dei cittadini russi e causasse un pericolo per la sicurezza pubblica e incoraggiando le proteste" con la sua copertura del conflitto in Ucraina. Oggi il Cremlino ha inoltre bloccato diversi network internazionali come Bbc, Voice of America, Radio Free Europe/Radio Liberty, Deutsche Welle.
Stoltenberg: "L'attacco alla centrale nucleare mostra l'incoscienza russa"
[10.50]
Secondo il segretario generale della Nato Jens Stontenberg l'attacco alla centrale nucleare di Zaporižžja "mostra l'incoscienza di questa guerra e l'importanza di porvi fine. È necessario che la Russia ritiri tutte le sue truppe e si impegni in buona fede negli sforzi diplomatici".
La Russia ha però cercato di scaricare la colpa dell'attacco alla centrale nucleare agli ucraini. Un portavoce del ministero della Difesa russo ha infatti affermato che il sito era sotto il controllo russo dal 28 febbraio e che ha sempre funzionato normalmente.
In un messaggio televisivo il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy si è rivolto ai russi chiedendo loro di insorgere: “Popolo russo, voglio fare appello a voi: come è possibile? Dopotutto abbiamo combattuto insieme nel 1986 contro la catastrofe di Chernobyl".
Nessun cordone umanitario a Mariupol. L'assedio russo continua
[10.20]
L'assedio di Mariupol da parte delle forze d'invasione russe continua. I bombardamenti hanno distrutto interi distretti residenziali e interrotto le forniture di elettricità e acqua in città. Il vicesindaco, Sergei Orlov, ha chiesto alla Nato l'invio di truppe in Ucraina, in quanto "la Russia non si fermerà finché non avrà trasformato il paese in un deserto". Alla Bbc ha detto che "non c'è modo di impedire a Putin di uccidere i nostri civili fino a quando la Nato non si sveglierà e capirà che non è un conflitto regionale: è una guerra contro la democrazia, contro la libertà".
Giovedì il ministero della Difesa russo aveva esortato i civili a evacuare la città e che ci sarebbe stata una pausa delle azioni militari per consentire la creazione di un corridoio umanitario. Ma non c'è stata alcuna interruzione nei bombardamenti per consentire alle persone di muoversi, come riferito a Reuters, Bbc e Ap dai residenti.
Le autorità ucraine hanno nel frattempo reso noto che negli attacchi di giovedì a Chernihiv sono morte quarantasette persone e che gli attacchi aerei russi sono stati indirizzati prevalentemente verso un quartiere residenziale della città.
"Un attacco contro la sicurezza di tutti". Draghi condanna l'azione russa contro la centrale nucleare di Zaporižžja
[9.55]
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha condannato l'attacco scellerato da parte della Russia alla centrale nucleare di Zaporižžja. Un attacco, si legge in una nota di Palazzo Chigi, contro la sicurezza di tutti. L'Unione Europea, dice ancora il premier, deve continuare a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l'Ucraina e proteggere i cittadini europei.
Aerei Nato in Romania
[9.30]
In Romania, per garantire la protezione dello spazio aereo nazionale, la Nato ha schierato 22 aerei. La conferma è arrivata dal ministero di Difesa di Bucarest, che ha aggiunto che i veivoli sono nella base aerea 86 di Fetesti e in quella di Mihail Kogalniceanu, entrambe situate nel sud est del paese e che verranno impiegati per missioni di polizia aerea sotto il comando della Nato e allo stesso tempo effettueranno attività di addestramento con mezzi dell'aeronautica romena, contribuendo allo sviluppo della capacità di reazione e deterrenza
In poche ore la Russia è passata da un'intesa sui cordoni umanitari all'attacco a una centrale nucleare, quella di Zaporižžja, la più grande d'Europa. Tiri d'artiglieria e di mitragliatrici pesanti, un incendio a una palazzina della struttura, una di quelle dove vivono i tecnici e operai. La paura di danni e di un'esplosione, i ricordi che scivolavano all'indietro ed evocavano quel nome di cui ancora si ha paura Chernobyl.
Per quasi un'ora i soldati russi hanno ostacolato l'arrivo dei vigili del fuoco, quasi a dimostrare che stavano facendo sul serio, che il pericolo di una guerra atomica, quello evocato sabato 26 febbraio da Putin, con quel riferimento alla deterrenza nucleare e quel "conseguenze che non avete mai incontrato nella vostra storia", fosse reale. Zaporižžja non è però Chernobyl, i sistemi di sicurezza sono migliori, e, come spiegato dal segretario all'Energia americano Jennifer Granholm: "I reattori dell'impianto sono protetti da robuste strutture di contenimento e i reattori vengono spenti in sicurezza".
L'agenzia atomica dell'Onu (Aiea) ha confermato che "le attrezzature essenziali della centrale" colpita non "sono state compromesse dall'incendio e non ci sono state fughe radioattive", come per alcuni minuti fonti locali avevano fatto temere. La centrale nucleare è comunque caduta in mani russe, come confermato dalle autorità ucraine.
L'attacco della Russia ha suscitato l'immediata condanna dei leader occidentali che lo hanno definito un atto "orribile" e "sconsiderato" che ha minacciato la sicurezza di tutta l'Europa e anche della Russia. Condanne che il presidente ucraino Zelensky aveva già definito inutili, mentre aspettava ancora notizie dai vigili del fuoco che stavo spegnendo l'incendio: "Europei, svegliatevi per favore. Dite ai vostri politici che le forze russe stanno sparando alla centrale nucleare in Ucraina", aveva detto nell'ennesimo messaggio video sui social.
La paura atomica ha immediatamente contagiato le Borse di Tokyo e Hong Kong: l'indice Nikkei è sceso del 2,2 per cento e l'Hang Seng del 2,6.
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