Il whistleblower dell'Fbs spiega cosa non va nei servizi segreti russi
Bisogna dire che va tutto bene, sennò si viene sospettati di tradimento. La mancanza di previsioni sulle sanzioni. E poi il rapporto con Kadyrov, e le prospettive per il dopo Zelensky. Una lettera di quella che sembra una talpa nell'intelligence di Putin mette a nudo le storture del Cremlino
Da ieri circola una lettera che spiega la strategia della Russia in Ucraina fatta con tutta probabilità da uno che lavora all’Fsb, l’agenzia di intelligence russa. E’ quindi il racconto (anche sofferto e affaticato) di uno dell’Fsb. Qui c’è un lunghissimo thread che spiega questa lettera: In sintesi: nessuno si aspettava questa guerra, ma ora che non sta andando come Putin si aspettava, molti se la stanno prendendo con l’Fsb, che non ha fatto previsioni e analisi giuste. Ma questo dipendente dell’Fsb spiega che ogni cosa che viene chiesta (fa l’esempio di un attacco con un meteorite, ma secondo il traduttore qui intende: le sanzioni occidentali) deve in ogni caso concludersi con una considerazione positiva per la Russia. Altrimenti “vieni interrogato, perché non hai fatto un buon lavoro”. Quindi: devi per forza dire che la Russia dispone delle risorse necessarie per nullificare l’azione occidentale. Però poi vieni criticato se non è vero. Il dipendente dell’Fsb racconta anche che nessuno era stato avvertito della guerra e per questo non ci sono studi sull’impatto delle sanzioni: è “l’altra faccia della segretezza”.
Un altro elemento importante della lettera riguarda il leader ceceno Ramzan Kadyrov. L’Fsb è in rotta con lui perché gli ucraini hanno detto di aver ricevuto proprio dall’Fsb dell’intelligence riguardo alle squadre cecene che stanno operando ora in Ucraina. Sono state respinte con forza dagli ucraini (la lettera dice: fatte a pezzi) e questo lascia aperto un dubbio di una possibile collaborazione tra l’Fsb e gli ucraini in chiave anti Kadyrov (per l’autore della lettera, questo dubbio vale l’1-2 per cento delle possibilità).
L’autore della lettera si interroga anche su chi siano i possibili interlocutori della Russia nel caso in cui il presidente ucraino Zelensky fosse rimosso: non si esclude il ritorno dell’ex presidente Yanukovych, anche se la sua possibilità di resistere è molto bassa. Per controllare l’Ucraina dovrebbe avere il sostegno dell’esercito russo, ma questo significa occupare la Russia. Avremmo bisogno di 500 mila persone, scrive l’autore della lettera, “ma dove le troviamo?”. Cita un detto: se cerchi di compensare con la quantità la cattiva qualità di una leadership, finirai per fare peggio. Quali altri alternative ha la Russia? La logistica è già molto sotto stress: l’Ucraina è enorme, l’odio nei confronti della Russia è altissimo, le forze russe sono già parecchio esposte. Nemmeno l’autore della lettera sa dire con esattezza quali siano le perdite dell’esercito russo in questo momento, anche perché “s’è perso il contatto” con alcuni capi delle divisioni militari. Fa una stima: 10 mila perdite, senza contare il Donbas. Alla fine della lettera, questo probabile dipendente dell’Fsb dice che la “conditional deadline” fornita a loro è il mese di giugno. “Condizionale” perché a giugno non ci sarà più un’economia funzionante in Russia.
L'editoriale dell'elefantino