contraddizioni
Promemoria per l'Anpi: i partigiani le armi le usavano eccome
L'associazione nazionale partigiani si schiera contro l'ipotesi di armare la resistenza ucraina. Eppure così dimentica la sua stessa storia
“Col parabello in spalla/ caricato a palla/ sempre bene armato/ paura non ho”. “Con la mitraglia fissa/ e con le bombe a mano”. “Portiamo l'Italia nel cuore,/ abbiamo il moschetto alla mano,/ a morte il tedesco invasore”. “Nevi e tormente hai sfidato cantando/ col tuo bel mitra fedele compagnia”. “Cantano con il breda!/ Cantano con lo sten!/ Cantano con il bren!”. I primi quattro sono versi di canzoni partigiane, il quinto una canzone dedicata ai partigiani.
Promemoria per una Anpi che sembra averlo dimenticato: forse anche per il fatto che avendo deciso di iscrivere anche gente che partigiana non è mai stata, ormai con quella che fu la Resistenza non c’entra più molto. Comunque, i partigiani d’Italia le armi le usavano, quando una mattina si svegliarono e trovarono l’invasor. Esattamente come stanno facendo gli ucraini. E un bel po’ di queste armi gliele mandarono.
L’autore di queste note avendo fatto una tesi sulla storia di una formazione partigiana raccolse anche qualche documento originali su quali fossero queste armi. Ad esempio, riferito alla Quarta Brigata Pedaggera della Prima Divisione Langhe. “Agosto 1944. Moschetti per tutti gli uomini, cinque mitraglie, dieci mira sten, bombe a mano, qualche machine-pistol, sei mortai, quattro Piat…thompson e qualche parabellum russo”. “Primo gennaio 1945: si aggiungono alla dotazione precedente parecchi bazooka e dieci mortai”.
Moschetti, mitraglie, bombe a mano, il primo lotto di mortai e forse anche i parabellum russi come preda di guerra venivano dai magazzini del Regio Esercito. La machine-pistol erano state prese ai tedeschi. Ma sten, Piat, Thompson, bazooka e probabilmente anche il secondo lotto di mortai li avevano lanciati gli Alleati col paracadute. Procedura con cui i partigiani doc combattevano, e secondo l’Anpi di oggi non si dovrebbe fare.
Cose dai nostri schermi