Tra virgolette
Secondo l'intelligence americana la guerra di Putin si intensificherà
L'insoddisfazione per l'andamento della guerra spingerà il leader russo a "raddoppiare le forze e provare a schiacciare l’esercito ucraino senza riguardo per le vittime civili”, riferisce William Burns, numero uno della Cia
Roma. “Avril Haines entra nella testa di Putin”, titola Politico martedì al termine dell’audizione annuale durata due ore e mezza davanti alla commissione Intelligence della Camera dei rappresentanti americana. Haines, direttrice dell’intelligence degli Stati Uniti, insieme agli altri principali capi dei servizi segreti americani come William Burns, direttore della Cia, e Cristopher Wray, direttore dell’Fbi, ha dipinto il quadro del presidente russo Vladimir Putin come quello di un uomo isolato e arrabbiato, insoddisfatto per l’andamento della guerra e le difficoltà delle sue truppe: per questi motivi sarà probabilmente disposto a portare il conflitto a livelli ancora più pericolosi.
Hanno detto che prima dell’invasione, Putin pensava che la guerra sarebbe stata relativamente rapida e che si sarebbe impadronito velocemente di Kiev. Nonostante ciò è improbabile che Putin si tirerà indietro, che verrà scoraggiato dalle battute d’arresto e dalle difficoltà economiche derivanti dalle sanzioni internazionali, dicono – secondo Haines “I nostri analisti valutano che potrebbe invece degenerare”, e che la prossima sarà “una brutta settimana”.
“E’ probabile che raddoppierà le forze e proverà a schiacciare l’esercito ucraino senza riguardo per le vittime civili”, ha detto Burns. Il numero uno della Cia tiene a sottolineare che Putin non è un pazzo, ma è “arrabbiato e frustrato”, coltiva “una combinazione esplosiva di rancore e ambizione da molti anni”, e questa per lui è “una guerra che non può permettersi di perdere”. Complice anche l’isolamento: “La sua cerchia di consiglieri è sempre più ristretta”, e per quei pochi, mettere in discussione il giudizio del presidente “non è utile a fare carriera”, ha aggiunto Burns.
Secondo le stime che hanno presentato sarebbero morti tra i duemila e i quattromila soldati russi, “molti di più” di quanti Putin avesse previsto o ammesso. E non solo. Il presidente russo avrebbe sottovalutato anche “l’entità della mobilitazione degli Stati Uniti e dei loro alleati per minare la sua capacità di mitigare le sanzioni occidentali”, dice Haines – nonostante avesse “probabilmente previsto” parte delle sanzioni finanziarie internazionali. Allo stesso modo, Putin ha sottovalutato “il ritiro dalla Russia avviato da attori non statali nei settori privati”, ha aggiunto la direttrice dell’intelligence. Secondo i servizi segreti americani quindi niente di tutto questo fermerà il capo del Cremlino: Putin “rimane ancora fiducioso che la Russia possa sconfiggere militarmente l’Ucraina” – In ogni caso, ha spiegato Haines, il presidente russo non vuole darla vinta all’occidente, che a suo dire non gli dà l’attenzione che merita.
All’audizione i membri del comitato democratico e repubblicano hanno elogiato il lavoro svolto dall’intelligence americana prima dell’invasione russa – da mesi mettono in atto la strategia della massima trasparenza contro le intenzioni di Vladimir Putin e continuano a usarla. Martedì hanno detto: la guerra si intensificherà e provocherà altre morti, nella speranza che non succeda davvero.
Dalle piazze ai palazzi
Gli attacchi di Amsterdam trascinano i Paesi Bassi alla crisi di governo
Nella soffitta di Anne Frank