"Non abbiamo attaccato l'Ucraina", dice il ministro russo Lavrov

Il titolare degli Esteri è un professionista nel ribaltare le carte in tavola e raccontare la realtà secondo la propaganda orwelliana del Cremlino

Enrico Cicchetti

Nell'incontro in Turchia fra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Sergei Lavrov e Dmytro Kuleba, non si è raggiunto nessun accordo sul cessate il fuoco. Ma il vertice di Antalya ha dato la possibilità a Lavrov di mettere in mostra le sue abilità di prestigiatore. Il ministro russo è un professionista nel ribaltare le carte in tavola e raccontare la realtà secondo la propaganda orwelliana del Cremlino.

   

L'attacco missilistico sull'ospedale pediatrico di Mariupol? "Non c'erano pazienti", dice, ma "un accampamento di militari neonazisti". Del resto è Kyiv che usa "la sua gente come scudi umani". E poi il colpo da maestro: alla   che gli chiede se Mosca abbia intenzione di attaccare anche altri paesi, Lavrov risponde "Certo che no. Del resto non stiamo attaccando neanche l'Ucraina, noi stiamo solo rispondendo ai loro attacchi". Sarebbe bello che fosse tutto un film, una scena à la Frankenstein Junior: "Gobba? Quale gobba?". Purtroppo la realtà è tutt'altro che da ridere.

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  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti