La Cina deve scaricare Putin
Un ricercatore cinese fa un’analisi puntuale delle conseguenze della neutralità (ambigua) di Xi Jinping nei confronti della Russia. E conclude: Pechino ha due settimane di tempo per evitare l’isolamento
La guerra russo-ucraina è il più grave conflitto geopolitico dalla Seconda guerra mondiale e porterà a conseguenze globali molto più grandi rispetto a quanto è accaduto con gli attacchi dell’11 settembre. In questo momento critico, la Cina ha bisogno di analizzare e valutare accuratamente la direzione che prende la guerra e il suo impatto potenziale sul panorama internazionale. Allo stesso tempo, per garantirsi un ambiente esterno relativamente favorevole, la Cina deve dare una risposta flessibile e deve fare scelte strategiche conformi ai suoi interessi a lungo termine.
L’“operazione militare speciale” della Russia contro l’Ucraina ha causato grandi controversie in Cina, con i suoi sostenitori e oppositori divisi in due fronti implacabilmente opposti. Questo articolo non rappresenta nessuna delle due parti e conduce un’analisi obiettiva sulle possibili conseguenze della guerra insieme alle opzioni riguardo alle eventuali contromisure da adottare.
I. Prevedere il futuro della guerra russo-ucraina
1. Vladimir Putin potrebbe non essere in grado di raggiungere gli obiettivi che si è posto, il che mette la Russia in una posizione difficile. L’attacco di Putin aveva lo scopo di risolvere del tutto il problema ucraino e di distogliere l’attenzione dalla crisi interna alla Russia sconfiggendo l’Ucraina con un blitzkrieg, una guerra lampo, sostituendo la leadership a Kyiv e coltivando un governo filorusso. Tuttavia, la guerra lampo è fallita e la Russia non è in grado di sostenere una guerra prolungata con gli alti costi associati. L’ipotesi di lanciare una guerra nucleare metterebbe la Russia dalla parte opposta rispetto al resto del mondo intero e quindi non è vincente. Anche la situazione in patria e all’estero è sempre più sfavorevole. Anche se l’esercito russo dovesse occupare la capitale ucraina e creare un governo fantoccio sostenendo un alto costo, ciò non rappresenterebbe in ogni caso una vittoria finale. A questo punto, la migliore opzione di Putin è quella di porre fine alla guerra dignitosamente attraverso colloqui di pace, il che richiede che l’Ucraina faccia concessioni sostanziali. Tuttavia, ciò che non è ottenibile sul campo di battaglia è anche difficile da ottenere al tavolo dei negoziati. In ogni caso, questa azione militare costituisce un errore irreversibile.
2. Il conflitto può aggravarsi ulteriormente e l’eventuale coinvolgimento dell’occidente nella guerra non può essere escluso. Mentre l’escalation della guerra sarebbe costosa, c’è un’alta probabilità che Putin non si arrenda facilmente, dati il suo carattere e il suo potere. La guerra russo-ucraina potrebbe intensificarsi oltre la regione dell’Ucraina e potrebbe anche includere la possibilità di un attacco nucleare. Una volta che questo accade, gli Stati Uniti e l’Europa non possono rimanere fuori dal conflitto, innescando così una guerra mondiale o addirittura una guerra nucleare. Il risultato sarebbe una catastrofe per l’umanità e una resa dei conti tra Stati Uniti e Russia. Questo scontro finale, dato che la potenza militare della Russia non è all’altezza di quella della Nato, sarebbe ancora peggio per Putin.
3. Anche se la Russia riuscisse a prendere l’Ucraina in questo suo azzardo disperato, la questione resterebbe in ogni caso una political hot potato, un gran guaio. La Russia porterebbe un fardello pesante e ne verrebbe sopraffatta. In tali circostanze, non importa se Volodymyr Zelensky è vivo o no, l’Ucraina molto probabilmente creerà un governo in esilio per affrontare la Russia a lungo termine. La Russia sarà soggetta sia alle sanzioni occidentali sia alla ribellione all’interno del territorio dell’Ucraina. Le linee di battaglia resteranno tracciate molto a lungo. L’economia interna non sarà sostenibile e alla fine sarà trascinata verso il basso. Questo periodo non supererà la durata di alcuni anni.
4. La situazione politica in Russia può cambiare o essere disintegrata per mano dell’occidente. Dopo il fallimento della guerra lampo di Putin, la speranza di una vittoria della Russia è sottile e le sanzioni occidentali hanno raggiunto un livello senza precedenti. Mentre i mezzi di sostentamento dei cittadini russi sono gravemente colpiti e mentre le forze anti guerra e anti Putin provano a riunirsi, la possibilità di un ammutinamento politico in Russia non può essere esclusa. Con l’economia russa sull’orlo del collasso, sarebbe difficile per Putin sostenere questa situazione pericolosa pure senza aver perso la guerra russo-ucraina. Se Putin venisse spodestato a causa di lotte civili, colpi di stato o altre ragioni, la Russia sarebbe ancora meno propensa a confrontarsi con l’occidente. Sicuramente soccomberebbe all’occidente, o addirittura sarebbe ulteriormente smembrata, e lo status della Russia come grande potenza finirebbe.
II. Analisi dell’impatto della guerra russo-ucraina a livello internazionale
1. Gli Stati Uniti riacquisteranno la leadership nel mondo occidentale, e l’occidente diventerà più unito. Attualmente, l’opinione pubblica crede che la guerra ucraina significhi un crollo completo dell’egemonia degli Stati Uniti, ma la guerra di fatto riporterebbe Francia e Germania, che volevano entrambe staccarsi dagli Stati Uniti, nel quadro della difesa della Nato, distruggendo il sogno dell’Europa di raggiungere una diplomazia indipendente e l’autodifesa. La Germania aumenta notevolmente il suo budget militare; la Svizzera, la Svezia e altri paesi abbandonano la loro neutralità. Con Nord Stream 2 messo in attesa a tempo indeterminato, la dipendenza dell’Europa dal gas naturale statunitense aumenterà inevitabilmente. Gli Stati Uniti e l’Europa formerebbero una comunità più stretta e la leadership americana nel mondo occidentale ritornerebbe forte.
2. La “cortina di ferro” cadrebbe di nuovo non solo dal mar Baltico al mar Nero, ma anche sullo scontro finale tra il campo dominato dall’occidente e i suoi concorrenti. L’occidente traccerà la linea tra democrazie e stati autoritari, definendo la divisione con la Russia come una lotta tra democrazia e dittatura. La nuova cortina di ferro non sarà più tracciata tra i due campi del socialismo e del capitalismo, né sarà limitata a una guerra fredda. Sarà una battaglia di vita e di morte tra chi è a favore e chi è contro la democrazia occidentale. L’unità del mondo occidentale sotto la cortina di ferro avrà un “effetto sifone” sugli altri paesi: la strategia indo-pacifica degli Stati Uniti ne uscirà consolidata, e altri paesi come il Giappone si uniranno ancora di più agli Stati Uniti, formando un ampio fronte unito democratico che non ha precedenti.
3. Il potere dell’occidente crescerà significativamente, la Nato continuerà a espandersi e l’influenza degli Stati Uniti nel mondo non occidentale aumenterà. La guerra russo-ucraina, indipendentemente da come la Russia gestirà la sua trasformazione politica, indebolirà notevolmente le forze anti occidentali nel mondo. Gli sconvolgimenti sovietici e orientali del 1991 potrebbero ripetersi: le teorie sulla “fine dell’ideologia” possono riemergere, la rinascita della terza ondata di democratizzazione perderà slancio, e più paesi del terzo mondo abbracceranno l’occidente. L’occidente avrà più “egemonia” sia in termini di potenza militare sia in termini di valori e istituzioni, hard power e soft power raggiungeranno nuovi picchi.
4. In questo quadro, la Cina si ritroverà più isolata. Per le ragioni di cui sopra, se la Cina non prende misure proattive, andrà incontro a un ulteriore contenimento da parte degli Stati Uniti e dell’occidente. Una volta che Putin cadrà, gli Stati Uniti non dovranno più affrontare due concorrenti strategici, ma solo bloccare la Cina in un contenimento strategico. L’Europa si ritirerà ulteriormente dalla Cina; il Giappone diventerà l’avanposto anti Cina; la Corea del sud cadrà ulteriormente nelle mani degli Stati Uniti; Taiwan si unirà al coro anti Cina, e il resto del mondo dovrà scegliere da che parte stare. La Cina non solo sarà circondata militarmente dagli Stati Uniti, dalla Nato, dal Quad e da Aukus, ma sarà anche di nuovo di fronto alla sfida dei valori e dei sistemi occidentali.
III. La scelta strategica della Cina
1. La Cina non può rimanere legata a Putin e deve sganciarsi il prima possibile. Un’escalation del conflitto tra la Russia e l’occidente aiuta a distogliere l’attenzione degli Stati Uniti dalla Cina, quindi la Cina dovrebbe approfittarne e persino sostenere Putin, ma solo se la Russia non cade. Stare nella stessa barca con Putin avrà un impatto sulla Cina se Putin dovesse perdere il potere. A meno che il presidente russo non riesca ad assicurarsi la vittoria grazie all’appoggio della Cina, una prospettiva che al momento sembra desolante, la Cina non ha il potere di sostenere la Russia. Una legge della politica internazionale dice che non ci sono “alleati eterni né nemici perpetui”, ma solo “i nostri interessi sono eterni e perpetui”. Nelle attuali circostanze internazionali, la Cina può procedere solo salvaguardando i propri interessi, scegliendo il male minore e scaricando il peso della Russia il più presto possibile. Attualmente, si stima che ci sia ancora una finestra di una o due settimane prima che la Cina perda la possibilità di utilizzare il proprio margine di manovra. La Cina deve agire con determinazione.
2. La Cina dovrebbe evitare di giocare da entrambe le parti, rinunciare a essere neutrale, e scegliere la posizione preminente a livello globale. Al momento, la Cina ha cercato di non offendere nessuna delle due parti, astenendosi al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e all’Assemblea generale dell’Onu. Tuttavia, questa posizione non soddisfa le esigenze della Russia, e ha fatto infuriare l’Ucraina e i suoi sostenitori, confinando la Cina dalla parte sbagliata di gran parte del mondo. In alcuni casi, l’apparente neutralità è una scelta sensata, ma non si applica a questa guerra, dove la Cina non ha nulla da guadagnare. Dato che la Cina ha sempre sostenuto il rispetto della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale, può evitare un ulteriore isolamento solo stando dalla parte della maggioranza dei paesi del mondo. Questa posizione è anche favorevole alla soluzione della questione di Taiwan.
3. La Cina dovrebbe operare la più grande svolta strategica possibile e non rimanere ulteriormente isolata dall’occidente. Tagliare i ponti con Putin e rinunciare alla neutralità la aiuterà a costruirsi un’immagine internazionale e a facilitare le sue relazioni con gli Stati Uniti e l’occidente. Sebbene sia difficile e richieda grande saggezza, questa è la migliore opzione per il futuro. L’idea che uno scontro geopolitico in Europa innescato dalla guerra in Ucraina ritarderà significativamente lo spostamento strategico degli Stati Uniti dall’Europa alla regione indo-pacifica non può essere trattata con eccessivo ottimismo. Ci sono già voci negli Stati Uniti che sostengono che l’Europa è importante, ma che la Cina lo è di più, e l’obiettivo primario degli Stati Uniti è quello di contenere la Cina dal diventare la potenza dominante nella regione indo-pacifica. In tali circostanze, la massima priorità della Cina è quella di fare gli opportuni aggiustamenti strategici per cambiare gli atteggiamenti ostili americani verso la Cina, e per salvarsi dall’isolamento. L’obiettivo è evitare che gli Stati Uniti e l’occidente impongano sanzioni congiunte alla Cina.
4. La Cina dovrebbe prevenire lo scoppio di guerre mondiali e di guerre nucleari e dare contributi insostituibili alla pace mondiale. Poiché Putin ha esplicitamente richiesto alle forze di deterrenza strategica della Russia di mettersi in allerta, la guerra russo-ucraina potrebbe andare fuori controllo. Una causa giusta attrae molto sostegno; una causa non giusta ne attrae poco. Se la Russia aizza una guerra mondiale o addirittura una guerra nucleare, rischierà sicuramente di scatenare uno scompiglio globale. Per dimostrare il ruolo della Cina come grande potenza responsabile, Pechino non solo non può stare con Putin, ma dovrebbe anche intraprendere azioni concrete per prevenire le possibili avventure future di Putin. La Cina è l’unico paese al mondo con questa capacità, e deve sfruttare appieno questo vantaggio unico. L’allontanamento di Putin dal sostegno della Cina molto probabilmente porrà fine alla guerra, o almeno non finirà per intensificarla. Come risultato, la Cina otterrebbe di certo un ampio elogio internazionale per aver mantenuto la pace mondiale, e questo può aiutare la Cina a prevenire l’isolamento ma anche a trovare un’opportunità per migliorare le sue relazioni con gli Stati Uniti e l’occidente.
L’articolo originale è stato pubblicato da Hu Wei su WeChat e censurato dopo poche ore. Hu Wei è il vicedirettore del Centro di ricerca sulle politiche pubbliche collegato all’Ufficio delconsiglio di stato cinese.