L'Ucraina sta difendendo i principi non negoziabili della democrazia liberale
"La resistenza di Kyiv tutela anche la nostra libertà", dice il direttore del Foglio al Tg2. "Stiamo vedendo nel modo più violento possibile qual è l'alternativa al sistema democratico liberale"
"Parlare della necessità – e non di possibilità – che l'Ucraina alzi bandiera bianca è pericoloso", dice il direttore del Foglio, Claudio Cerasa, ospite al Tg2 del 16 marzo. "Significherebbe che la guerra si può fare solo con la forza delle armi e che il blocco occidentale è militarmente impotente in un contesto in cui la Nato non può entrare. C'èinvece un'altra visione: l'Ucraina, anche grazie al le nostre armi e alla nostra capacità di addestrare il suo esercito, ha impedito all'illiberale Putin di raggiungere i suoi obiettivi. Zelensky difende i principi non negoziabili di una democrazia liberale e quello che noi intendiamo con 'società aperta'. È un conflitto asimmetrico ma che le forze che si rifanno ai principi della società aperta, Europa, Regno Unito e Stati Uniti, sta combattendo anche con l'arma dell'economia. Esiste un dialogo tra Ucraina e Russia, ma la resistenza di Kyiv non è lì per farci perdere tempo ma per difendere ciò che tutti vogliamo difendere: la nostra libertà".
"Credere all'idea – aggiunge Cerasa – che ciò che avviene in Ucraina sia causato dalla vicinanza della Nato è surreale: basta guardare una cartina con i paesi già nella Nato confinanti con la Russia e si nota chiaramente che questa idea è solo un pretesto e che l'azione di Putin non è una reazione. L'azione di Putin deriva dal patriottismo nazionalista che punta a ricostruire una 'grande Russia'. Non è Mosca a doversi difendere da noi ma viceversa. L'Onu segnala che ci sono quasi due milioni di bambini fuggiti dal paese in queste settimane di guerra: significa un bambino al secondo. Stiamo vedendo nel modo più violento possibile, negli sguardi e nella morte dei bambini in Ucraina, qual è l'alternativa al sistema democratico liberale".
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