Qui Mikolayv

L'arte che accusa, insulta e sfotte i russi nelle strade dell'Ucraina meridionale

Daniele Raineri

A Odesa e Mikolayv, due città russofone, le strade si riempiono di cartelli del governo e disegni degli artisti locali contro le truppe di Mosca. Così l'attacco di Putin unisce gli ucraini e fa crescere il sentimento nazionale

Mikolayv, dal nostro inviato. A viaggiare nel sud dell’Ucraina, in quella fascia costiera che secondo i piani del presidente russo Vladimir Putin avrebbe dovuto finire tutta sotto il controllo dei suoi soldati, si vedono i segni di un sentimento di unità nazionale. Queste foto sono state scattate tra due città russofone, Odesa e Mikolayv, dove le persone spiegano di essere incredule e offese per le minacce e gli attacchi della Russia. I cartelloni grandi fotografati a lato della strada sono stati creati dalle autorità locali e dal governo. I disegni invece sono stati esposti sui muri da artisti locali.

L’Ucraina in queste settimane si sente una cosa sola e reagisce – ma questa cosa è difficile da spiegare in Italia, dove alcuni consigliano agli ucraini la resa e dove si crede che siano gli ucraini a essere ispirati dal presidente Zelensky e non il contrario. Prima quel sentimento di unità nazionale non era così forte – spiegano davanti ai disegni – adesso è dappertutto ed è stato creato dall’invasione russa, che ha compattato il paese come mai era successo prima.
 

 

Un disegno dedicato alla città martire di Mariupol, che in questi giorni è sotto assedio. I bombardamenti russi hanno fatto centinaia di vittime fra i civili e tra le unità che assediano ci sono anche gruppi di combattenti ceceni.
 

 

Mentre arriva il missile la donna dice: "Avrei voluto rifugiarmi in uno shelter… in un'altra vita".

 

"Mi uccidono prima ancora della mia nascita".
 

 

Questo disegno è dedicato ai contadini ucraini che con i loro trattori spostano i blindati russi catturati.

 

 

"Tutto per l'Ucraina".
 


Qui si parla del presidente bielorusso Lukashenka ("la troia di Putin") e del destino sorprendente di un missile.


Da quando la storia dei soldati ucraini che rispondono vaff… ai russi invece che arrendersi è diventata popolare, il vaff… è stato adottato come slogan. Qui le cimici hanno i colori della Russia.

 

La menorah, simbolo ebraico, qui ha bottiglie molotov al posto delle candele – una risposta alla porpaganda russa che parla di "denazificazione" dell'Ucraina.

 


"Il piatto preferito di Putin".

 

Un altro vaff… contro i russi, che rimanda alla storia dei soldati che non si arrendono a una nave (qui la nave ha le fattezze del Cremlino).


 

"Killer russi, tornatevene a casa vostra – I cittadini di Mikolayv". Il 26 febbraio i russi sono in effetti arrivati in questa città dell'Ucraina meridionale, ma sono stati respinti.



Questo cartello, nato come meme online, è poi diventato reale e non è raro. E' dedicato ai soldati russi in cerca di indicazioni e dice:"A fanc…, a fanc… anche da questa parte e a fanc… in Russia".

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  • Daniele Raineri
  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)