◉ LA GIORNATA
Guerra Russia Ucraina, le ultime notizie
Nonostante l'impegno di Mosca, le esplosioni su Chernihiv e intorno a Kyiv non si sarebbero fermate. Alcune truppe russe, indebolite, sono tornate in Russia e Bielorussia, dice la Difesa di Londra. La Germania teme il blocco del gas: attivato piano preallarme
I fatti più importanti della giornata:
- Nonostante l'impegno di Mosca di ridurre le attività intorno alla capitale ucraina, ieri a Istanbul, stamattina si sono sentite esplosioni fuori Kyiv e su Chernihiv
- Alcune truppe russe sono state costrette a tornare in Russia e Bielorussia, dice il ministero della Difesa britannico, perché hanno subito "pesanti perdite" e hanno bisogno di rifornimenti
- La Germania e l'Austria si preparano al cambio di contratti di Gazprom sul pagamento di gas in rubli: attivato lo stato di preallarme
- Attacchi russi sulla linea di contatto a Donetsk, bnel Donbas
19.40 Putin a Scholz: per il momento il gas si potrà ancora pagare in euro
Il presidente russo Vladimir Putin ha assicurato al cancelliere Olaf Scholz che le aziende europee possono continuare a pagare le bollette del gas russo in euro. Lo riferisce il governo tedesco. In una telefonata con il cancellerie, Putin avrebbe detto che "non cambiera nulla per i partner contrattuali europei". I pagamenti continuerebbero quindi ad essere trasferiti in euro alla banca Gazprom, che li convertirebbe poi in rubli.
18.43 - Più della metà dei Javelin americani sono in Ucraina
La Casa Bianca ha annunciato che nelle ultime quattro settimane gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina 4.600 missili anticarro Javelin. Ciò rappresenta più della metà degli 8.885 Javelin acquisiti dal dipartimento della Difesa americano negli ultimi dieci anni.
18.14 - Onu: più di 1.000 civili morti registrati in Ucraina
Il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite Michelle Bachelet ha detto che il suo ufficio ha verificato 1.189 morti tra i civili in Ucraina, inclusi 98 bambini, dall'inizio dell'invasione il 24 febbraio. È probabile che il bilancio reale sia molto più alto, ha avvertito, spiegando che è difficile confermare le vittime nelle aree più colpite dalla guerra, come Mariupol. Bachelet ha detto che c'è stato un "aumento significativo" del tasso di mortalità tra i civili nelle città assediate.
17:06 - La telefonata di Draghi a Putin
È terminata, dopo circa un'ora di confronto, la telefonata tra il premier Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin sulla crisi ucraina.
16.24 - Le truppe arruolate dal Cremlino in medio oriente
La Russia dice di aver arruolato circa 16.000 reclute dal medio oriente, con i social media in Siria inondati di richieste di unirsi alla guerra di Putin. La Bbc ha parlato con un reclutatore: ai soldati siriani vengono offerte fino a 5.000 sterline al mese (circa 6.000 euro) per andare a combattere in prima linea in Ucraina.
Per approfondire:
15.28 - La missione dell'Aiea per scongiurare rischi nucleari
Il direttore generale dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, è in missione alla centrale nucleare di Konstantinovka, nel sud dell'Ucraina, con l'obiettivo di preparare l'assistenza tecnica e aiutare a scongiurare il rischio di un incidente che potrebbe mettere in pericolo le persone e l'ambiente. "Mi trovo qui per incontrare i responsabili del governo e il personale ucraino", ha scritto sul suo profilo Twitter. L'obiettivo di Aiea è di inviare esperti e attrezzature per garantire la sicurezza delle strutture. Qui maggiori dettagli
"È fondamentale essere sul campo per dare un sostegno efficace in questo periodo estremamente difficile. Ci tenevo a dirvi che siamo con voi, e siamo pronti ad aiutarvi in tutti i modi possibili", ha detto al personale come si vede in un video diffuso sul suo account.
Dall'inizio dell'offensiva militare, 35 giorni fa (e pur ricordando che le centrali moderne hanno sistemi di sicurezza molto efficaci) Grossi ha più volte messo in guardia contro la pericolosità della guerra, la prima a colpire un paese dotato di un vasto parco nucleare, 15 reattori in 4 centrali in attività, oltre a diversi depositi di scorie nucleari.
15.25 - Colpite le sedi della Croce Rossa e della missione Ue a Mariupol
Le bombe russe hanno colpito un edificio della Croce Rossa a Mariupol: lo riferisce l'ombudsman (il difensore civico) ucraino, Lyudmyla Denisova, senza precisare quando questo attacco missilistico ha avuto luogo e senza dare il numero di eventuali feriti o delle vittime. "Si tratta di un altro crimine di guerra dell'esercito russo", sostiene. Per ora non è possibile verificare la veridicità delle sue affermazioni, quello che invece risulta confermato dall'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell è che sono stati colpiti dai bombardamenti russi "i locali della sede di Mariupol della missione consultiva dell'Ue in Ucraina (Euam)". Secondo il capo della diplomazia europea, "l'ufficio e le attrezzature dell'Euam hanno subito gravi danni. Nessun membro della missione o collaboratore è rimasto ferito".
13 - La Russia bombarda tutte le città in prima linea a Donetsk
Donetsk – nel Donbas, nell'est dell'Ucraina – è una delle due aree in cui si svolgono combattimenti tra separatisti e forze ucraine dal 2014. Le forze russe stanno bombardando quasi tutte le città lungo la linea del fronte che separa il territorio controllato dal governo ucraino dalle aree detenute dai separatisti sostenuti dalla Russia, dice il governatore regionale Pavlo Kyrylenko.
12.52 - Così Mosca elude le sanzioni nel settore delle carte di credito
A di là della cronaca dei fatti del giorno, il Wall street journal offre in prima pagina anche un servizio sul “sistema di pagamenti parallelo costruito dalla Russia per eludere gli effetti delle sanzioni occidentali nell’uso delle carte di credito”. Il giornale spiega: “C'erano circa 197 milioni di carte Mastercard o Visa in Russia alla fine del 2020, secondo il rapporto Nilson. Ma dietro le quinte, le carte non si basano sui sistemi di reti statunitensi per elaborare i pagamenti in Russia. Per anni hanno utilizzato un sistema locale supervisionato dalla Banca centrale russa. Il National Payment Card System, noto con le sue iniziali russe NSPK, gestisce l'impianto finanziario che sostiene le transazioni con carta in Russia, anche per le carte con i loghi Visa e Mastercard”. Un sistema che “è parte dello sforzo condotto per otto anni da mosca Mosca per proteggere l’economia russa dalle sanzioni occidentali”. Sta funzionando, tanto che “la maggioranza dei russi stanno continuando a utilizzare le loro carte Mastercard e Visa per tutti i pagamenti”.
12.47 - Tre corridoi umanitari
Ucraina e Russia hanno concordato tre corridoi umanitari per oggi, ha annunciato il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk. Uno servirà per l'evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna degli aiuti umanitari a Berdyansk, uno per la consegna degli aiuti umanitari e l'evacuazione da Melitopol e uno per una colonna di veicoli privati in fuga da Enerhodar a Zaporižžja. "Chiediamo che le forze di occupazione rispettino i loro impegni e consentano alle colonne umanitarie di attraversare i posti di blocco", ha aggiunto Vereshchuk.
Vereshchuk ha detto che ieri, martedì 29 marzo, la parte ucraina ha proposto ai russi di evacuare alcune delle regioni più pesantemente colpite dai combattimenti, tra cui la capitale Kyiv, Kharkiv, Kherson, Chernihiv, Sumy, Zaporizhzhia, l'oblast' di Donetsk, Luhansk e Mykolaïv.
12.32 - Di Maio: Draghi sentirà Putin nelle prossime ore
"Nelle prossime ore il presidente Draghi sentirà il presidente Putin. E questo sarà un altro contributo che l'Italia darà a questo negoziato" tra Russia e Ucraina, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Berlino.
12.30 - La distruzione di Mariupol
Nuove immagini satellitari mostrano interi isolati nel centro della città sul Mar Nero, assediata dall'esercito di Putin dal 3 marzo scorso, distrutti dai missili russi.
12.07 - Tra missili e diplomazia. Spiragli e perplessità sui colloqui di Istanbul
I negoziati tra Russia e Ucraina "vanno decisamente avanti", dice Ihor Zhovkva, consigiere diplomatico del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Per la prima volta – dice – nei colloqui iniziati ieri a Istanbul, invece di dare ultimatum e imporre le proprie linee rosse, la parte russa ha ascoltato la posizione ucraina. Ma, ribadisce Zhovka, Kyiv non è disposta a cedere "nessun centimetro" di territorio. Ha anche spiegato che, nonostante le promesse fatte ieri dal Cremlino, la Russia non ha ritirato truppe né dalle zone occupate vicino a Kyiv né da Chernihiv. Nella regione di Kyiv la scorsa notte le truppe russe hanno effettuato più di 30 bombardamenti contro complessi residenziali e infrastrutture sociali, ha riferito su Telegram l'amministrazione militare regionale. Il sindaco della città di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, ha parlato di un "attacco colossale" da parte dell'esercito di Putin, questa notte. "Questa è l'ennesima conferma che la Russia mente sempre", ha detto in un'intervista con John Berman a New Day sulla Cnn. La prospettiva di una cessazione delle ostilità resta dunque poco probabile nel brevissimo termine.
La contraddizione tra gli sviluppi positivi dei negoziati e gli incessanti bombardamenti russi viene evidenziata dal New York Times nel suo titolo di apertura: “Segnali di progressi nei colloqui, ma la Russia combatte per altri territori”. Secondo il quotidiano americano, “la dichiarazione della Russia secondo cui ridurrà i combattimenti intorno a Kyiv – anche se continua a colpire altre parti dell'Ucraina – potrebbe essere poco più che una mano di vernice per coprire il fatto che le sue forze armate sono ostacolate nei tentativi di impadronirsi o accerchiare la capitale”, mentre il vero obiettivo “sarà quello di conquistare più territorio nella regione orientale del Donbas, dove la Russia ha installato due staterelli separatisti che il presidente Vladimir Putin ha riconosciuto il mese scorso come indipendenti, ma che nessun'altra nazione ha formalmente riconosciuto”. Per questo, secondo il Nyt, è prevedibile che i negoziati dureranno ancora diverse settimane, fino a quando la Russia non avrà raggiunto l’assetto cui mira sul campo.
11.42 - La conta dei morti nell'attacco a Mykolaïv di ieri
Martedì 29 un attacco missilistico russo contro un edificio governativo nella città portuale di Mykolaïv, nel sud dell'Ucraina, ha ucciso 12 persone e ne ha ferite più di 30, diconano i funzionari ucraini. Un razzo ha aperto un buco enorme nell'edificio di nove piani, poco prima delle 9 di martedì mattina (ora locale, le 8 in Italia). Le autorità stanno ancora cercando altri sopravvissuti tra le macerie.
Il sindaco della città, Oleksandr Senkevych, ha detto alla Bbc che non c'era personale militare nell'edificio, "c'erano solo guardie... tutte le altre persone erano semplici impiegati". Senkevych pensa che i russi potrebbero aver cercato di colpire il governatore regionale Vitaliy Kim, che in quel momento non era presente. "La sua attività mediatica, di sicuro, non sta aiutando lo spirito delle truppe russe, quindi penso che csia stato un attacco mirato contro di lui". Per diverse settimane, le forze ucraine a Mykolaïv hanno respinto i tentativi russi di impadronirsi della città, bloccandone l'avanzata verso ovest lungo la costa del Mar Nero.
Kim ha accusato il Cremlino di avere aspettato fino all'arrivo degli impiegati al lavoro prima di attaccare. "Sono stato fortunato", ha spiegato, "perché martedì mattina ho dormito troppo ed ero in ritardo", ha detto.
11.37 - Più di 4 milioni di profughi
Più di quattro milioni di persone hanno lasciaqto l'Ucraina per sfuggire all'invasione russa, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite. Gli sfollati all'interno del paese sono circa 6,5 milioni. Si stima che circa 13 milioni di persone siano ancora bloccate nelle aree colpite dai missili russi o impossibilitate ad andarsene dalle città assediate. "Ci troviamo di fronte alla realtà di una massiccia crisi umanitaria che cresce di secondo in secondo", scrive l'Unhcr, l'Agenzia per i Rifugiati dell'Onu.
10: 00 - Gli attacchi continuano su Chernihiv, anche a Kyiv esplosioni
Il governatore della regione settentrionale di Chernihiv, in Ucraina ha affermato sul suo canale Telegram di non aver visto nessuna sospensione degli attacchi russi nonostante la promessa fatta ieri da Mosca durante i negoziati a Istanbul. Chaus ha detto che le forze russe hanno "effettuato attacchi contro Nizhyn, compresi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv".
Anche fuori Kyiv si sono sentite esplosioni questa mattina, riporta la Bbc.
09: 40 - La Germania ha attivato lo stato di preallarme del piano di emergenza per il gas
Il ministro dell'Economia e della Protezione del clima tedesco, Robert Habeck, ha attivato la fase di preallarme del piano di emergenza per il gas "a causa dell'imminente deterioramento della situazione dell'approvvigionamento" di questa fonte di energia. E' quanto riferisce SPIEGEL. "Dobbiamo aumentare le misure precauzionali per essere preparati in caso di escalation da parte della Russia", ha detto il ministro alla vigilia della data in cui Vladimir Putin potrebbe accettare solo pagamenti in rubli per il gas russo. La fase di preallarme è il primo dei tre livelli del piano di emergenza del governo federale e non prevede ancora alcuna restrizione all'approvvigionamento da parte dello stato.
09:00 - Lamorgese: In Italia 75mila ucraini, gli arrivi rallentano
Si registra un rallentamento del flusso dei profughi ucraini verso l'Europa. "Alla data di ieri sono 75.115 i profughi ucraini entrati in Italia di cui 38.373 donne, 7.158 uomini e 29.222 minori", ha detto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nel corso di un'audizione davanti al comitato parlamentare di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. Si tratta prevalentemente "di donne e bambini che solo in piccola parte hanno fatto ricorso ai sistemi di accoglienza potendo disporre di un'autonoma sistemazione presso la comunità ucraina", ha aggiunto il ministro, chiarendo che a ieri risultano inseriti nel sistema dell'accoglienza "5.600 persone di cui 5.301 presso i Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e 299 nelle Strutture di accoglienza ed integrazione (Sai)".
8.30 - Gran Bretagna: "Le truppe russe tornano in Bielorussia per rifornirsi"
Le forze russe sono state costrette a ritirarsi in Bielorussia e Russia per riorganizzarsi e rifornirsi, sostiene l'intelligence britannica nell'ultimo rapporto condiviso questa mattina dal ministero della Difesa.
Secondo Londra, le unità russe dopo aver subito "pesanti perdite" sono costrette a "riorganizzarsi e rifornirsi". L'esercito russo ha detto ieri che avrebbe "drasticamente" ridotto le operazioni vicino a Kyiv e Chernihiv durante i colloqui di pace a Istanbul. "Tale attività sta mettendo ulteriore pressione sulla già tesa logistica della Russia e dimostra le difficoltà che il paese sta avendo nel riorganizzare le sue unità nelle aree operative in Ucraina" si legge nel rapporto britannico, che sottolinea come la Russia "probabilmente continuerà a compensare la sua ridotta capacità di manovra a terra con attacchi di massa di artiglieria e missili".