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In Russia le (meta) proteste contro la guerra sono affidate ai pupazzi
A San Pietroburgo, piccoli manifestanti che sostengono cartelli contro l'invasione dell'Ucraina vengono lasciati in giro per la città. Così i cittadini aggirano la durissima repressione di Putin
Si possono vedere tra gli scaffali del supermercato, sul ciglio della strada, in riva al fiume o vicini ai monumenti: è l'ultima forma di protesta contro la guerra sviluppata in Russia, per aggirare la censura e la repressione del Cremlino. Una meta-protesta, in cui i cittadini affidano il loro dissenso a piccoli pupazzi di carta o di plastilina – o comunque realizzati con i materiali più vari – che sostengono cartelli contro la guerra e vengono sparsi in giro per la città, poi fotografati e postati online.
Succede a San Pietroburgo dove, come riporta il Moscow Times, è sempre più facili incontrarli per strada. Anche per questo è nato un profilo Instagram, Malenkiy_piket (significa "piccola protesta", ed è il profilo da cui sono tratte le immagini della nostra gallery), che raccoglie le foto scattate in città e quelle mandate dagli utenti, ormai non solo in Russia, ma anche da altri paesi del mondo, per solidarietà.
Nelle ultime settimane qualsiasi forma di protesta in Russia è stata fermata attraverso leggi durissime: è proibito usare la parala guerra parlando dell'invasione ucraina, e i giornalisti rischiano fino a 15 anni di carcere contravvenendo alle indicazioni del Cremlino. E nelle piazze non va meglio: non è diffiicile essere arrestati anche soltanto per aver tra le mani un foglio bianco, un cartello senza scritte. Addirittura nei giorni scorsi, anche chi voleva sostenere pubblicamente la guerra di Putin è stato fermato dalle forze dell'ordine. Proprio come accade nel video qui di seguito.
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