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Guerra Russia Ucraina, giorno 43 dall'invasione. Le notizie di oggi

Enrico Cicchetti

Le forze russe si sono completamente ritirate da Kyiv e Chernihiv, dice il Pentagono. Colloqui a Bruxelles dei ministri degli Esteri della Nato. Oggi la decisione formale sul quinto pacchetto di sanzioni Ue

Giorno 43 dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina. La giornata, in breve

  • Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskiy ha detto che il nuovo pacchetto di sanzioni occidentali contro la Russia "non è sufficiente". Oggi la decisione formale dei 27
  • I ministri degli Esteri della Nato si incontrano per una seconda giornata di colloqui a Bruxelles su come sostenere al meglio l'Ucraina
  • L'Assemblea Generale dell'Onu voterà stasera per decidere se sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani 
  • Le forze russe si sono completamente ritirate da Kyiv e Chernihiv, dice il Pentagono
  • ma il vice primo ministro ucraino esorta i residenti delle regioni orientali di Kharkiv, Luhansk e Donetsk a evacuare: cresce il timore che la Russia intensificherà gli attacchi in quella zona
  • La Russia sta bloccando l'accesso umanitario alla città assediata di Mariupol perché vuole nascondere le prove di "migliaia" di persone uccise, dice Zelensky. Ieri il sindaco della città ha parlato di forni crematori mobili usati dai russi per nascondere l'eccidio di civili

 


Onu: Russia sospesa dal Consiglio per i diritti umani. I numeri della votazione

Dopo il massacro di Bucha compiuto dall'esercito del Cremlino e gli altri crimini emersi in questi giorni l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato  per la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani.

93 paesi hanno votato la sospensione, 58 (tra cui l'India) si sono astenuti, mentre 24 sono stati i voti contrari. Tra questi Siria, Bielorussia e Cina. 

 

Cosa ha detto il capo della Nato

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa dopo la riunione dei ministri degli Esteri del patto atlantico a Bruxelles, ha avvertito che la guerra potrebbe durare per anni e che la chiave per una soluzione rapida dipende dal presidente russo Vladimir Putin. 

  

"Il modo più semplice per porre fine a questa guerra è che Putin ritiri tutte le sue truppe, metta fine alla guerra, si sieda e si impegni in seri sforzi diplomatici per trovare la soluzione. Ma dobbiamo essere realistici e non abbiamo indicazioni che il presidente russo abbia cambiato il suo obiettivo generale, ovvero controllare l'Ucraina e ottenere significative vittorie militari sul campo. Quello che vediamo è il raggruppamento russo e il riposizionamento delle forze che si spostano fuori dall'Ucraina settentrionale, ma allo stesso tempo si radunano a est e ci aspettiamo una grande battaglia nel Donbas".

Gli alleati sono pronti a fornire con urgenza maggiore sostegno all'Ucraina, in vista di una guerra che si prospetta ancora molto lunga. "Può durare settimane, ma anche mesi, e forse anche anni", ha detto Stoltenberg. La Nato, ha aggiunto, aiuterà anche altre nazioni partner, tra cui Georgia e Bosnia-Erzegovina, a "rafforzare la loro resilienza" e la loro "capacità di difendersi".


   

L'accordo di pace si allontana

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto che Kyiv ha presentato a Mosca un progetto di accordo di pace che contiene elementi "inaccettabili" perché si è discosta dalle proposte su cui entrambe le parti avevano precedentemente concordato.

 

Il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha detto a Reuters, in una dichiarazione scritta, che Lavrov non è direttamente coinvolto nei negoziati e che le sue dichiarazioni hanno un "significato puramente propagandistico". Podolyak sostiene che Mosca voglia solo distogliere l'attenzione dagli eventi di Bucha.


    

Intelligence tedesca sui massacri Bucha

L'intelligence tedesca ha intercettato messaggi radio di militari russi in Ucraina che confermerebbero le responsabilità dell'esercito di Putin nei massacri di civili a Bucha. Lo riporta il settimanale tedesco "Der Spiegel". Nei messaggi, i militari dicono infatti di aver ucciso civili ucraini nel sobborgo alle porte della capitale. Inoltre verrebbe confermata la partecipazione alle stragi di mercenari assoldati da Mosca, come il Gruppo Wagner.

  

Secondo Berlino, il massacro di Bucha non sarebbe l'unico, ma anzi sarebbe parte di una strategia più ampia volta a terrorizzare la popolazione ucraina così da fiaccarne la resistenza. Una strategia usata anche nei dintorni di Mariupol. 


   

Draghi risponde al ministero degli Esteri russo

“Le sanzioni non sono indecenti, lo sono invece i massacri russi in Ucraina”, ha detto Mario Draghi questa mattina, nel corso dell'incontro con il premier olandese Mark Rutte, rispondendo alle dichiarazioni del ministero degli Esteri russo, secondo cui "la posizione dell'Italia sulle sanzioni contro la Russia è indecente".

Italia e Paesi bassi sono "uniti nella vicinanza all'Ucraina, ai suoi cittadini e alle sue istituzioni e sono unite nei valori fondanti dell'Ue e nel legame transatlantico. Ribadiamo la ferma condanna per le stragi di civili documentate in questi giorni: va fatta piena luce sui crimini di guerra" ha continuato il premier, spiegando che "Mosca dovrà rendere conto e continuiamo a chiedere di cessare le ostilità". Draghi ha  inoltre ribadito che sarà fatto ogni sforzo per cercare di abbassare il prezzo dell'energia per allegerire ed azzerare la dipendenza dalla Russia. 
 


    

Il G7 condanna le "atrocità" russe a Bucha

I ministri degli esteri del G7 hanno condannato “con la massima fermezza” le atrocità commesse dalle truppe russe a Bucha e in alcune città ucraine. In una dichiarazione congiunta, hanno affermato: "Immagini inquietanti di morti civili, vittime di torture e presunte esecuzioni, così come resoconti di violenze sessuali e distruzione di infrastrutture civili, mostrano il vero volto della brutale guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e il suo popolo. I massacri nella città di Bucha e in altre città ucraine saranno iscritti nell'elenco delle atrocità e delle gravi violazioni del diritto internazionale, compreso quello umanitario e dei diritti umani, commesse dall'aggressore sul suolo ucraino".

 

"Sottolineiamo il nostro incrollabile sostegno all'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale ed esprimiamo la nostra disponibilità ad assisterla ulteriormente, anche con attrezzature militari e mezzi finanziari, per consentirle di difendersi dall'aggressione russa e di ricostruire" il paese.

La Russia dovrebbe essere sospesa dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, hanno aggiunto. I ministri "accolgono favorevolmente e sostengono" il lavoro per indagare e raccogliere prove di potenziali crimini di guerra e crimini contro l'umanità. E hanno esortato la Russia a "ritirare completamente le sue forze militari dall'intero territorio" ucraino.


     

Stop al gas russo. Via libera dell'Europarlamento alla risoluzione

 Via libera del Parlamento europeo alla risoluzione di maggioranza che chiede più sanzioni contro la Russia, incluso l'import di energia. La risoluzione è stata approvata con 513 voti a favore, 19 astensioni e 22 contrari. In corso di votazione è stato approvato un emendamento presentato da Ppe, S&D, Renew, Verdi ed Ecr che chiede "un totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi" e "l'abbandono dell'utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2".

 

 Il voto è stato accolto dall'applauso dell'assemblea. "Colleghi, questo è un momento significativo, la nostra posizione è chiara", ha sottolineato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.


  

Domani vertice Zelensky-von der Leyen

Si terrà domani l'incontro tra il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha comunicato l'addetto stampa del capo di stato Sergei Nikiforov. Martedì Bruxelles aveva confermato che la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen e l'alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell si sarebbero recati questa settimana a Kiev per incontrare Zelensky.


   

Mosca avverte: imbottire di armi Kyiv non aiuta

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha criticato l'approvazione da parte del Senato degli Stati Uniti del Lend-lease Act per l'Ucraina, il provvedimento, già usato contro Hitler durante la Seconda guerra mondiale, che serve a facilitare la fornitura di aiuti militari a Kyiv. La scelta di "imbottire l'Ucraina di armi non aiuta il progresso positivo dei colloqui russo-ucraini", avverte Peskov in conferenza stampa. E l'adozione del disegno di legge per concedere equipaggiamenti militari da parte del Congresso degli Stati Uniti "avrà certamente un effetto ampiamente negativo", assicura.


  

Trincee nella zona di esclusione di Chernobyl

L'esercito ucraino ha condiviso un video registrato con un drone che sembra mostrare trincee e tracce di carri armati nella Foresta Rossa, nella zona di esclusione di Chernoby, a soli 500 metri dal complesso nucleare occupato dai russi all'inizio della loro invasione dell'Ucraina il 24 febbraio e abbandonata la scorsa settimana, come dichiarato dalla compagnia nucleare statale ucraina Energoatom. L'agenzia ha confermato che le truppe russe hanno scavato trincee nella parte più contaminata della zona di esclusione di Chernobyl, ricevendo probabilmente "dosi significative" di radiazioni. Questo potrebbe spiegare perché l'Agenzia dell'Onu per l'energia atomica avesse rilevato maggiori radiazioni in quell'area.

   


   

Il punto dell'intelligence britannica

"Il progresso delle operazioni offensive in Ucraina orientale è l'obiettivo principale delle forze militari russe": è la constatazione da cui parte l'aggiornamento odierno dell'intelligence della Difesa britannica, secondo la quale "l'artiglieria russa e gli attacchi aerei continuano lungo la linea di controllo del Donbass".

 

 

"Nonostante il riorientamento delle forze e delle capacità logistiche per sostenere le operazioni nel Donbas, è probabile che le forze russe continuino ad affrontare problemi di morale e carenze di forniture e personale". Secondo Londra, "gli attacchi russi contro obiettivi infrastrutturali in Ucraina sono probabilmente destinati a degradare la capacità dell'esercito ucraino di rifornirsi e aumentare la pressione sul governo di Kiev. Nonostante la riorganizzazione delle forze e delle capacità logistiche per sostenere le operazioni nel Donbass, è probabile che le forze russe continuino ad affrontare problemi di morale e carenze di forniture e personale", conclude la valutazione dei servizi britannici.


   

Il fronte d'acqua: il Mar Nero

I ministri della Difesa dei paesi costieri del Mar Nero (Turchia, Bulgaria, Georgia, Polonia, Romania e Ucraina) hanno tenuto una videochiamata per discutere della guerra, delle mine che galleggiano nel mare e della sicurezza regionale, ha detto il ministero della Difesa turco, aggiungendo che i funzionari hanno chiesto un cessate il fuoco immediato.

 

 

Le squadre di subacquei militari turchi hanno finora fatto esplodere tre diverse mine vaganti nel Mar Nero, mentre la Romania ne ha disinnescata una. "Se colpisci una mina, sei finito", ha detto all'Afp il pescatore turco Sahin Afsut. Come molti pescatori di Rumelifeneri, un villaggio sul Bosforo, Afsut e la sua squadra rimangono in porto dopo la scoperta di una mina alla deriva il mese scorso nel Mar Nero. I timori sono cresciuti dopo che il 28 marzo è stato trovato un secondo e mercoledì un terzo ordigno vagante al largo dell'isola di Kefken, nel nord-ovest della Turchia.

  

I leader della Nato hanno stabilito che è necessario rafforzare la difesa nella regione del Mar Nero per sostenere l'Ucraina, rassicurare gli alleati e respingere l'aggressione ingiustificata di Vladimir Putin. Anche con una presenza navale Nato continua  in acque blu nel Mar Nero 365 giorni all'anno, con infrastrutture di supporto navale in Romania, Ucraina, Georgia e Bulgaria che consentano la massima presenza navale americana entro i parametri della Convenzione di Montreux. Il Mar Nero è un'arena strategicamente importante per l'Occidente non solo per contenere la Russia ma anche per contrastare la Cina e difendersi dall'Iran. La regione possiede anche un notevole potenziale economico come corridoio est-ovest tra l'Europa e l'Eurasia. 


  

L'Ue darà agli stati 40 euro a settimana per ogni rifugiato

La commissaria europea all'Uguaglianza, Helena Dalli, nel dibattito al Parlamento europeo sull'aumento del prefinanziamento delle risorse React-Eu in risposta all'invasione russa dell'Ucraina ha detto che "per rendere più semplici e rapide le procedure amministrative" nella gestione dei profughi ucraini "abbiamo introdotto una nuova dichiarazione di costi semplificata" grazie alla quale "gli stati membri avranno la possibilità di ricevere 40 euro alla settimana per ogni rifugiato al quale viene concessa la protezione temporanea" introdotta per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina "per un periodo di massimo tredici settimane. Riconosciamo che agli Stati membri che accolgono i rifugiati serve molto di più, ma questa iniziativa non è l'unica". 


   

Kyiv vs Budapest: pagare il gas in rubli è "atto ostile"

Cresce la tensione tra Ucraina e Ungheria. Il ministero degli Esteri ucraino ha detto di considerare la disponibilità dell'Ungheria a pagare il gas russo in rubli un “atto ostile”. L'Ucraina ha anche affermato che la posizione dell'Ungheria sulle accuse di atrocità russe rafforza il senso di impunità della Russia e incoraggia la Russia "a commettere nuove atrocità contro gli ucraini".

 

Il ministro degli Esteri di Budapest Péter Szijjártó ha ribadito che l'Ungheria non sostiene le proposte di sanzioni energetiche europee contro la Russia e ha anche aggiunto che imporre sanzioni alle attività legate all'energia nucleare segnerebbe una "linea rossa" per l'Ungheria.

 

"I contratti sono molto chiari: dicono che i pagamenti devono essere in euro o in dollari e non rubli. Stiamo analizzando nel dettaglio il decreto ma a prima vista è chiaro e noi ci atteniamo ai contratti", ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.


  

Veicoli corazzati all'Ucraina dal Regno Unito

Il Times scrive di avere appreso in esclusiva che il Regno Unito sta per inviare mezzi blindati all'Ucraina, "nella convinzione che le prossime tre settimane saranno decisive per le sorti del conflitto". Il quotidiano britannico spiega nel dettaglio quali armamenti Londra sta valutando di spedire a Kyiv: si tratta dei veicoli blindati Mastiff e Jackall "che potrebbero aiutare le truppe ucraine a spingersi più avanti verso le linee russe" che verrebbero "privati delle dotazioni sensibili", cioè di quei sistemi che il governo britannico non vorrebbe che finissero nelle mani dei russi. Inoltre, "personale militare britannico verrebbe inviato in un paese vicino all'Ucraina per condurre le attività formative" necessarie ad addestrare gli ucraini all'uso dei mezzi.


   

Sanzioni australiane ed espulsioni austriache

L'Australia sta imponendo sanzioni a 67 oligarchi russi. 

L'Australia non è un membro della Nato, ma come il Giappone, è presente all'incontro di oggi come ospite.

  

Tornando in Europa, invece, l'Austria è l'ultimo paese ad annunciare sanzioni diplomatiche contro la Russia. Questa mattina il ministero degli Esteri ha detto che tre diplomatici russi saranno espulsi dall'ambasciata a Vienna e uno dal consolato a Salisburgo.


     

Kyiv chiede dieci corridoi umanitari

Iryna Vereshchuk, vice primo ministro ucraino, ha annunciato che oggi l'Ucraina punta ad aprire dieci corridoi umanitari.

Il ministero degli Affari interni ucraino ha appena pubblicato alcune immagini di persone evacuate all'interno del paese. "Il 6 aprile il servizio statale di emergenza dell'Ucraina nella regione di Donetsk ha evacuato 198 persone, 45 delle quali bambini".

 


  

Vertice Nato a Bruxelles. L'Ucraina chiede più armi

"Ho incontrato il Segretario generale Jens Stoltenberg presso la sede della Nato a Bruxelles. Sono venuto qui oggi per discutere di tre cose più importanti: armi, armi e armi", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Bruxelles per una seconda giornat di colloqui tra i ministri degli esteri del patto atlantico. "Invito tutti gli alleati a mettere da parte le loro esitazioni, la loro riluttanza, e fornire all'Ucraina tutto ciò di cui ha bisogno perché, per quanto strano possa sembrare, oggi le armi servono allo scopo della pace", aggiunge.

 

  

"Abbiamo dato sostegno per molti anni formando centinaia di migliaia di forze ucraine e ora gli alleati stanno dando equipaggiamenti per sostenervi nella difesa. È urgente ulteriore sostegno e oggi affronteremo il bisogno di più sistemi di difesa aerea, armi anticarro, armi leggere e pesanti e altro", ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.


  
Il voto all'Onu per espellere Mosca dall'UNHRC

Oggi l'Onu voterà per decidere se la Russia debba essere espulsa dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) per via delle atrocità commesse nelle aree dell'Ucraina che aveva occupato. La risoluzione è stata presentata dagli Stati Uniti. Mosca ha avvertito che i tentativi di eliminarla dai 47 membri dell'organismo delle Nazioni Unite saranno visti come un "gesto ostile".

Per espellere la Russia dal gruppo è necessaria una maggioranza di due terzi sui 193 membri dell'assemblea di New York (serviranno almeno 129 voti a favore, dunque).


    

I russi via da Kyiv e Chernihiv, dice il Pentagono. L'offenisva a est

Funzionari del dipartimento della difesa degli Stati Uniti hanno confermato che il ritiro della Russia dalle regioni di Kyiv e Chernihiv è ora completo. "il ritiro dall'area" serve, dice il Pentagono, "per riconsolidare e riequipaggiare le truppe in Bielorussia e Russia". Dei 130 battaglioni russi che sono stati inviati in Ucraina, più di 80 rimangono ancora nel paese. L'Associated Press riporta che il numero di truppe russe in ritirata ammonta ad almeno 24 mila uomini.

  

   

"Putin ha raggiunto esattamente zero dei suoi obiettivi strategici all'interno dell'Ucraina", ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby in una conferenza stampa. "Non ha preso Kyiv. Non ha rovesciato il governo. Non ha distrutto l'Ucraina come stato nazionale. E in realtà ha preso il controllo solo di un piccolo numero di centri abitati. E anche questi non erano quelli che stava davvero cercando di conquistare. Mariupol non è ancora caduta. I russi si sono ritirati da Kyiv e Cherniniv. Non hanno preso Kharkiv. Non hanno preso Mykolayiv, nel sud. Quindi assolutamente, gli ucraini possono vincere, penso che la prova sia letteralmente nei risultati che vediamo ogni giorno".

 

La Russia "continua a cercare modi per risolvere il problema di rifornire le sue unità di risorse umane" e ha "intensificato il lavoro con i coscritti che sono stati congedati dal servizio militare dal 2012", sostengono funzionari ucraini in un rapporto operativo pubblicato questa mattina.

  

   

Mosca ha annunciato giorni fa che avrebbe concentrato i suoi sforzi militri sulla regione orientale del Donbas, dove l'Ucraina ha già perso terreno a favore della Russia, che insieme ai separatisti filorussi ora controlla circa il 90 per cento di Luhansk e più della metà di Donetsk, il vecchio cuore industriale dell'Ucraina. In questa zona si combatte da otto anni e le forze ucraine di stanza qui sono le unità meglio addestrate ed equipaggiate. Ma poiché l'offensiva russa si spinge da nord, da est e da sud, il pericolo è che presto possano essere circondate. Migliaia di persone stanno cercando di fuggire dalla regione del Donbas prima della prevista offensiva russa. Il vice primo ministro ucraino esorta i residenti a evacuare.


 

Più di 5.000 civili uccisi a Mariupol, dice il sindaco

Più di 5.000 civili, tra cui 210 bambini, sono stati uccisi dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina , ha detto il sindaco della città. Vadym Boichenko ha osservato che le forze russe hanno bombardato gli ospedali, incluso uno in cui 50 persone sono morte bruciate. Boichenko ha anche affermato che oltre il 90 per cento delle infrastrutture della città è stato distrutto a causa dei bombardamenti russi.

 

La Russia sta bloccando l'accesso umanitario alla città assediata perché vuole nascondere le prove di "migliaia" di persone uccise, dice Zelensky in un'intervista alla tv turca Haberturk.

 

   

A Mariupol i soldati russi hanno allestito forni crematori mobili per bruciare i corpi degli abitanti uccisi e coprire le tracce dei crimini contro i civili, riferisce il comune della città portuale su Telegram.


  

Cherniv liberata. Anche qui attacchi russi sui civili

La città di Chernihiv, nel nord-est dell'Ucraina, è stata assediata dall'esercito russo fino a pochi giorni fa. Un funzionario locale ha detto a Bbc che avevano a malapena cibo o acqua e hanno vissuto senza elettricità per settimane. Alcune aree sono state completamente distrutte e interi quartieri residenziali sono stati bombardati dai missili russi, che hanno colpito anche lo stadio e una biblioteca per bambini.


  
Il quinto pacchetto di sanzioni europee

Questa mattina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha criticato le sanzioni internazionali alla Russia in quanto troppo deboli, dicendo che danno agli invasori il "permesso" di continuare il loro attacco. "Se non ci sarà un pacchetto di sanzioni davvero dolorose contro la Russia e se non ci saranno forniture di armi di cui abbiamo davvero bisogno e che abbiamo richiesto molte volte, ciò sarà considerato dalla Russia come un permesso. Un permesso per andare oltre. Un permesso per attaccare. Un permesso per iniziare una nuova ondata di sangue nel Donbas". 

  

  

I leader dell'Unione europea stanno discutendo sul quinto pacchetto di misure che potrebbero imporre alla Russia per danneggiare il suo sforzo bellico. Il Foglio ha potuto vedere in anteprima la bozza. Le proposte includono il divieto di importare carbone russo, ma alcuni alti dirigenti affermano che anche petrolio e gas debbano essere vietati. La sanzione più significativa del nuovo pacchetto (il divieto di importazione di carbone) è “ridicola”, ha detto ieri l'eurodeputato liberale Guy Verhofstadt: vale solo il 3 per cento delle esportazioni russe. Ieri il capo della politica estera dell'Ue Josep Borrell ha detto che l'Europa ha donato 35 miliardi di euro alla Russia in pagamenti energetici dall'inizio della guerra, rispetto al singolo miliardo di euro dato all'Ucraina in armi.

“Il sistema finanziario è stato stabilizzato dalla Banca centrale russa con la valuta forte che sta arrivando dall’Europa. Paghiamo così tanto per carbone, petrolio e gas (quasi un miliardo di euro al giorno) che, anche se le riserve sono congelate, ogni giorno hanno soldi per stabilizzare il sistema finanziario”, ha spiegato al Foglio l’eurodeputato spagnolo di Renew ed economista, Luis Garicano. 

La decisione formale sulle restrizioni sarà presa oggi, dopo che alcuni stati membri hanno chiesto una deroga per i contratti ancora in corso. Alcuni paesi dell’Europa occidentale – Germania e Austria in testa – continuano a opporsi a un embargo su gas e petrolio.

 

   

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  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti