◉ LA GIORNATA
Guerra Russia Ucraina, le ultime notizie
La battaglia per il Donbas è iniziata, dice il presidente dell'Ucraina Zelensky, mentre saltano i corridoi umanitari per il terzo giorno di fila. Biden sente gli alleati
Giorno 55 dall'invasione russa dell'Ucraina. La giornata, in breve
- L'esercito russo ha iniziato l'assalto dell'impianto siderurgico Azovtsal a Mariupol, l'ultimo bastione della resistenza ucraina nella città sul Mar Nero
- È iniziata anche l'offensiva su larga scala della Russia nella regione orientale del Donbas, la "fase due" della guerra, attesa da giorni. È quello che ha detto il presidente ucraino in un videomessaggio pubblicato questa notte, mentre l'esercito di Mosca ha cercato di avanzare nelle regioni di Donetsk, Luhansk e Kharkiv. Al momento le forze ucraine sono riuscite a fare alcuni contrattacchi di successo a sud di Kharkiv, secondo gli analisti militari.
- Sul fronte diplomatico, oggi il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sentirà gli alleati in videochiamata. Parteciperà anche Ursula von der Leyen. Il ministro degli Esteri ucraino è in Bulgaria
Scholz: La Germania continuerà a sostenere militarmente Kyiv (ma non in maniera diretta)
La Germania continuerà a sostenere con aiuti finanziari e militari l'Ucraina, È quanto dichiarato dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, come riferisce l'emittente radiotelevisiva "Ard". Per il capo del governo federale, l'obiettivo è "addestrare l'esercito ucraino in modo che possa difendersi dall'attacco russo".
Scholz ha inoltre evidenziato che l'Ucraina dovrebbe ordinare armamenti direttamente dall'industria della difesa tedesca, perché le Forze armate della Germania (Bundeswehr) stanno raggiungendo i limiti del materiale che possono inviare. "Abbiamo chiesto all'industria tedesca degli armamenti di dirci quale materiale può fornire nel prossimo futuro".
Il cancelliere ha inoltre ribadito che "il presidente russo, Vladimir Putin, è responsabile di crimini di guerra in Ucraina. L'invasione è una palese violazione del diritto internazionale".
Pentagono: la Russia ha schierato altri due battaglioni nel Donbas
Nelle ultime 24 ore la Russia ha schierato altri due battaglioni nel Donbas: adesso il numero dei gruppi mobilitati nell'offensiva sarebbe pari a 78 unità. È quanto afferma un un alto funzionario del Pentagono in un briefing con la stampa. Il funzionario ha inoltre spiegato che secondo le ricognizioni americane la Russia avrebbe ancora a disposizione, tra mezzi e soldati, il 75 per cento della propria forza militare impiegata alla guerra in Ucraina.
Nel Donbas 20 mila mercenari dal medio oriente
"La Russia ha schierato nella regione ucraina del Donbas fino a 20 mila mercenari dalla Siria e dalla Libia", scrive il reporter Julian Borger sul Guardian, citando un funzionario europeo, e aggiunge che sono stati "inviati in battaglia senza equipaggiamento pesante o veicoli corazzati, reclutati dalla compagnia mercenaria russa, il Gruppo Wagner".
"Quello che posso dirvi è che abbiamo assistito a un trasferimento da queste aree, Siria e Libia, alla regione orientale del Donbas, e questi ragazzi sono principalmente usati come una massa contro la resistenza ucraina", ha detto il funzionario al giornalista. "È la fanteria. Non hanno attrezzature o veicoli pesanti”.
La videochiamata di Biden agli alleati
Il presidente americano Joe Biden e gli alleati degli Sttati Uniti hanno discusso del "continuo sostegno all'Ucraina e degli sforzi per fare pagare alla Russia le sue azioni", ha comunicato la Casa Bianca. La videochiamata, iniziata poco prima delle 16 italiane, è durata poco più di un'ora. Biden ha anche affrontato il tema di nuove sanzioni contro Mosca, che potrebbero essere annunciate nei prossimi giorni in coordinamento tra i partner. Il presidente americano ha anche insistito sulla necessità che tutti gli alleati continuino a fornire armi a Kyiv per affrontare l'offensiva dei russi nell'est.
Erano collegati il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il premier canadese, Justin Trudeau, la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olfaf Scholz, il premier giapponese Fumio Kishida, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente della Romania, Klaus Iohannis e il premier britannico Boris Johnson.
Mosca: 120 civili usciti dall'acciaieria Azovstal di Mariupol
Mosca sostiene che 120 civili nascosti nell'acciaieria Azovstal di Mariupol sotto assedio sono usciti dopo l'ultimatum lanciato dall'esercito russo. Lo riferisce Interfax che cita come fonte il primo canale della tv di Stato russa. Questa mattina Eduard Basurin, che rappresenta l'autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk, aveva detto che le notizie diffuse dagli ucraini, secondo cui ad Azovstal si nascondono anche molti civili, erano false.
Mariupol come Aleppo
Nel 2011, i russi hanno iniziato a distruggere Aleppo in Siria. La città è stata gravemente bombardata e sono state usate armi chimiche. Il 26 marzo, Volodymyr Zelensky ha detto che la situazione a Mariupol potrebbe essere paragonata alla catastrofe di Aleppo. Zn.ua ha confrontato queste tragedie.
L'Onu chiede una tregua di 4 giorni per la Pasqua ortodossa
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto che venga dichiarata una pausa umanitaria di quattro giorni nel conflitto in Ucraina per la Settimana santa ortodossa, che inizi giovedi e venga rispettata fino a domenica prossima, 24 aprile.
"Chiedo una pausa umanitaria della Settimana Santa ortodossa per la guerra in Ucraina. Esorto tutte le parti e tutti i campioni della pace nel mondo a unirsi al mio appello di Pasqua", ha scritto su Twitter.
Fmi: pil russo in calo dell'8,5 per cento nel 2022
Secondo le ultime stime del Fondo monetario internazionale, il pil russo calerà dell'8,5 per cento nel 2022. Nell'aggiornamento precedente era invece prevista una contrazione del 2,8 per cento.
Anche le prospettive per il 2023 sono state declassate, con una recessione prevista al 2,3 per cento, rispetto alla crescita del 2,1 per cento stimata in precedenza. Sono gli effetti della sanzioni economiche, dell'embargo sull'energia adottato da alcuni paesi nei confrontoìu del Cremlino, oltre all'uscita di varie società straniere dal paese. "L'isolamento finanziario e la perdita di fiducia degli investitori porteranno a un calo significativo degli investimenti privati e dei consumi, solo in parte compensato dalla spesa di bilancio", spiega l'Fmi nel rapporto odierno.
Il ministro russo Shoigu è tornato in tv
Dopo un'assenza di tre settimane, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu è riapparso e ha commentato l'andamento della guerra. Shoigu ha detto che gli Stati Uniti e altri paesi occidentali stanno "facendo di tutto per trascinare per le lunghe le operazioni militari russe in Ucraina" e che il volume crescente di forniture di armi straniere a Kyiv "dimostra chiaramente le loro intenzioni di spingere il regime ucraino a combattere fino all'ultima posizione ucraina". Shoigu, 66 anni, è apparso sul canale tv russo Rossiya 24. L'ultima volta che si era visto era il 29 marzo. Nei media e sui social network circolavano voci secondo cui avrebbe avuto problemi di salute. Altre indiscrezioni – fra cui quelle di Leonid Nevzlin, uomo d'affari russo-israeliano ed ex magnate della compagnia petrolifera Yukos – sostenevano fosse stato avvelenato. Considerato uno dei fedelissimi del presidente russo Vladimir Putin e presenza quasi costante in televisione negli ultimi tre decenni, con l'inizio dell'invasione dell'Ucraina Shoigu è apparso sempre meno in pubblico. Il Cremlino ha detto che il ministro è semplicemente molto impegnato.
Missili su Kharkiv
Il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov, in un'intervista alla CNN dice che dalla domenica di Pasqua le forze russe sono impegnate in un "bombardamento senza sosta dei distretti civili" nella seconda città dell'Ucraina.
Il nemico prende di mira i civili, molte persone sono ferite e alcune purtroppo sono morte. Nell'ultimo giorno e mezzo abbiamo avuto 15 persone uccise e più di 50 ferite. Quei 15 sono rimasti uccisi in un solo attacco.
Dal 2023, la Danimarca non dipenderà più dal gas russo
La Danimarca ha presentato questa mattina un nuovo programma energetico che permetterà al paese scandinavo di affrancarsi dalla dipendenza russa sul gas a partire dal 2023. Tuttavia, ad oggi, si tratta di una prospettiva solo potenziale: "Se presa da sola, la Danimarca sarà indipendente l'anno prossimo, ma poiché facciamo parte della rete europea del gas, abbiamo bisogno che anche gli altri paesi siano indipendenti", ha detto la premier Mette Frederiksen, spiegando che il distaccamento totale, ed effettivo, dalle forniture del Cremlino potrebbe arrivare un po' più avanti.
Quasi 100 mila ucraini accolti in Italia
Sono 96.989 gli ucraini finora arrivati in Italia: si tratta 50.154 donne, 11.579 uomini e 35.256 minori. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 477 ingressi sul territorio nazionale, comunica il Viminale, indicando Milano, Roma, Napoli e Bologna come destinazioni principali.
La Russia non ha in programma di usare armi nucleari in questa fase
La Russia sta considerando solo l'opzione delle armi convenzionali, non di quelle nucleari, nella fase attuale del conflitto. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in un'intervista all'emittente televisiva "India Today". In precedenza anche il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, aveva dichiarato che non vi sono piani per l'uso di testate nucleari e che nessuno in Russia sta valutando un'opzione di questo tipo.
È iniziato l'attacco all'acciaieria di Mariupol, l'ultima ridotta ucraina
A mezzogiorno (ora di Mosca, le 11 in Italia) è scaduto l'ultimatum che il ministero della Difesa russo aveva dato ai militari ucraini asserragliati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol – la città nel sud dell'Ucraina assediata dall'inizio di marzo – dove avevano riparanto le ultime truppe di Kyiv. “A tutti coloro che depongono le armi è garantita la conservazione della vita”, ha promesso il Cremlino.
Ora le forze speciali russe stanno prendendo d'assalto l'impianto siderurgico, sostiene un funzionario separatista del Donbas. Eduard Basurin, che rappresenta l'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dnr), ha detto al canale tv Rossyia 24 che "gruppi d'assalto" appositamente selezionati sono aiutati dall'aviazione e dall'artiglieria russe. Basurin nega anche le notizie diffuse dagli ucraini, secondo cui ad Azovstal si nascondono anche molti civili.
Azovstal, uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d'Europa, è un'area affacciata sul mare che copre oltre 11 chilometri quadrati, disseminata di edifici, altoforni, binari e, soprattutto, dotata di una fitta rete di cunicoli sotterranei costruita in epoca sovietica per resistere a un attacco nucleare. Rappresenta l'ultima ridotta rimasta alle truppe ucraine in città. Nella fabbrica sono trincerati uomini del reggimento ultra-nazionalista Azov, combattenti stranieri e quel che resta della 36esima brigata di fanteria della Marina. Il reggimento Azov ha preparato da tempo la difesa dell'acciaieria che lo stesso Andriy Biletsky, fondatore della formazione, ha definito "la fortezza di Azov". Usare la fanteria per una battaglia corpo a corpo, in un ambiente simile sarebbe una mossa troppo rischiosa: da giorni si discute della possibilità che Mosca utilizzi un attacco chimico per snidarne i difensori. "È l'unico modo per farli uscire", ha spiegato al Guardian l'analista militare ucraino Oleg Zhdanov. Pare che per ora le forze russe abbiano sganciato sull'impianto bombe anti-bunker, le stesse già usate ad Aleppo.
"Gli occupanti russi colpiscono Azovstal con bombe antibunker. Ci sono almeno 1.000 civili nei rifugi sotterranei dell'impianto metallurgico. Per lo più donne con bambini e anziani", recita questo post del consiglio comunale di Mariupol.
Stellantis sospende la produzione in Russia
Stellantis sospende la produzione in Russia. "In seguito al quotidiano rafforzamento delle molteplici sanzioni e alle difficolta' logistiche riscontrate - informa una nota del gruppo - Stellantis ha sospeso la propria attività produttiva a Kaluga al fine di garantire il pieno rispetto di tutte le molteplici sanzioni e di tutelare i propri dipendenti. Stellantis condanna la violenza e sostiene qualsiasi azione che possa riportare la pace". La holding multinazionale ha sede in Olanda ed è nata dalla fusione tra i gruppi Psa e Fiat Chrysler Automobiles. A marzo il gruppo aveva annunciato lo stop alle importazioni ed esportazioni. Stellantis ha uno stabilimento ex Psa a Kaluga, a sud-ovest di Mosca, per la produzione di veicoli commerciali leggeri in joint venture con Mitsubishi.
Forti vendite dopo l'annuncio: in Borsa il titolo perde il 6,21 per cento a 13,2 euro.
Gli sforzi diplomatici ucraini
L'Ucraina continua gli sforzi diplomatici per rafforzare il sostegno alla sua guerra difensiva contro le forze d'invasione russe. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba è stato a Sofia, dove ha incontrato la sua controparte bulgara Teodora Genchovska.
Nel frattempo, a Roma, il sindaco in esilio di Melitopol, Ivan Fedorov, ha incontrato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
L'Oms condanna i continui attacchi russi agli ospedali
Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha "condannato inequivocabilmente il continuo aumento degli attacchi alle strutture sanitarie in Ucraina".
"Devono finire", ha affermato in un tweet, sottolineando che finora "l'Oms ha verificato che ci sono stati 147 attacchi, 73 morti e 53 feriti".
"La guerra non sarà una soluzione, una volta ancora chiedo alla Russia di mettervi fine", ha concluso.
Zelensky: "È iniziata la battaglia per il Donbas"
"Le forze d'invasione russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass, ma l'Ucraina si difendera". Nel videomessaggio pubblicato stanotte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sostiene che quella in corso è l'offensiva che la Russia preparava da tempo e che la resistenza ucraina non si arrenderà. "Una parte molto significativa dell'intero esercito russo è ora concentrata per questa offensiva. Non importa quante truppe russe si trovino lì, combatteremo", ha affermato Zelensky. Il capo di stato ha assicurato che nessuna parte del territorio ucraino sarà ceduta e che l'esercito è in grado di opporsi autonomamente all'offensiva.
Nel suo ultimo briefing, il ministero della Difesa russo sostiene che "missili ad alta precisione" abbiano colpito 13 posizioni ucraine in alcune parti del Donbas, inclusa la città chiave di Slovyansk.
L'esercito russo sta attaccando lungo un fronte di 480 chilomettri nell'est del paese e hanno cercato di sfondare le difese dell'Ucraina lungo quasi l'intera linea del fronte, ha affermato lo stato maggiore di Kyiv. Finora sono riusciti a passare solo attraverso due aree: la città di Kreminna e un'altra piccola città, sostiene l'amministrazione militare di Luhansk.
Le mappe dell'ISW mostrano: il Donbass (i campi di battaglia sono cerchiati); nella seconda e nella terza mappa le controffensive ucraine verso Kherson e da Chuguev verso Kupyansk; Mariupol (la regione bianca è l'acciaieria di Azovstal).
Anche la Spagna riaprirà l'ambasciata, Sànchez a Kyiv
Il premier spagnolo, Pedro Sànchez, ha in programma di recarsi a Kyiv nei prossimi giorni per incontrare il presidente ucraino, Volodimir Zelensky. Madrid ha annunciato che riaprirà la sua ambasciata in Ucraina "tra pochi giorni".
Le conseguenze degli attacchi russi a Mykolaïv
Auto bruciate, edifici distrutti e macerie per le strade. Mykolaïv, la nona città ucraina per numero di abitanti, si trova a 65 chilometri dal Mar Nero e a circa 130 chilometri da Odessa. Da settimane si trova in prima linea, con i russi che hanno iniziato a tirare bombe a grappolo anche su aree residenziali. Nella città, il 29 marzo scorso, l'edificio amministrativo regionale era stato praticamente sventrato dai razzi dell'esercito di Putin.
I civili restano bloccati in Ucraina
Per il terzo giorno consecutivo non ci sarà nessun corridoio umanitario. Lo comunica il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchu in un messaggio su Telegram.
Julia Tymoshenko: "Putin è un fascista. Il mondo è in pericolo"
I missili russi su Leopoli "sono missili diretti contro il mondo intero, è il messaggio che Putin vi sta mandando, ed è una campana che sta suonando molto forte". In una intervista a Repubblica, l'ex premier dell'Ucraina e volto della rivoluzione arancione Julija Tymoshenko commenta così l'invasione russa e si rivolge all'Europa e all'occidente mettendoli in guardia. Puti, dice Tymoshenko, "sta oltrepassando molte "red lines", perciò l'Europa è in pericolo. Anzi, il mondo è in pericolo''.
"L'aver lanciato una guerra contro un Paese pacifico, democratico ed europeo come l'Ucraina, è una conferma della sua natura barbarica. Ha incoraggiato l'eliminazione di anziani, donne, bambini. Questo non può essere descritto in altro modo che con quella parola: barbaro. E fascista. Qualcuno pensa che lui sia pazzo, io non credo. Ha una mente fredda, razionale, cinica. E dietro i suoi comportamenti c'è come un nucleo oscuro, qualcosa che arriva dal Medioevo più nero''.
I primi a essere "in pericolo", dice l'ex primo ministro, sono "i Paesi europei a est, quelli centrali e i baltici. Gli altri Paesi della Nato saranno costretti a una guerra globale. Perciò dico che questa guerra riguarda tutto l'Occidente. Putin ha altri obiettivi, la guerra si allargherà".
Quanto all'attuale primo ministro, Volodymyr Zelensky, Tymoshenko dice che è "un presidente eletto democraticamente. Deve essere forte, E va aiutato. Non parlo solo degli ucraini, ma di tutto il mondo. Questo è molto importante per vincere. Prima della guerra io come leader dell'opposizione e il mio gruppo abbiamo avuto differenti visioni sulle politiche economiche e sociali. Lo abbiamo criticato molto, anche per non aver fatto abbastanza per le forze armate. Ma quando è caduto il primo missile, abbiamo cominciato subito a supportarlo. Ora non c'è opposizione, siamo una cosa sola. Un solo gruppo, e anche un solo cuore".
Oggi Biden sentirà gli alleati in videochiamata
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sentirà nel corso della giornata gli alleati e i partner sull'Ucraina., dice la Casa Bianca. La videochiamata è in programma alle 15.45 italiane. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen parteciperà alla videoconferenza