La giornata
Guerra Russia Ucraina, le ultime notizie
Pochi avanzamenti nell'offensiva russa nel Donbas. Banca Mondiale avverte di una "catastrofe umanitaria" legata alla fame nel mondo
Giorno 57 dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina. La giornata, in breve
- Sul terreno. L'offensiva russa nell'Ucraina orientale non porta a grandi avanzamenti, dice il think tank "Institute for the study of War". La bandiera rossa con la falce e martello sta facendo la sua comparsa in alcune zone occupate dell'Ucraina, in vista della celebrazione del Giorno della Vittoria, il 9 maggio, riferisce la Cnn. Secondo il leader ceceno Ramzan Kadyrov, l'esercito russo avrà entro oggi pomeriggio il controllo completo dell'acciaieria Azovstal a Mariupol. Alcuni dei civili intrappolati da settimane nella città assediata sul Mar Nero sono riusciti ad andarsene, ma i funzionari ucraini diconno che erano molti meno del previsto. I negoziatori ucraini si dicono pronti a tenere colloqui a Mariupol per cercare di salvare coloro che sono bloccati lì.
- Mosca ha testato il suo missile balistico intercontinentale Sarmat, sfoggiando così l'ultima aggiunta al suo arsenale nucleare. Il presidente Vladimir Putin ha detto che avrebbe dato ai nemici qualcosa su cui pensare. Un chiaro messaggio a Europa e Stati Uniti. Ma gli addetti ai lavori del Cremlino sono allarmati per il costo crescente della guerra
- David Malpass della Banca Mondiale avverte di una "catastrofe umanitaria" legata alla fame nel mondo, in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. L'aumento dei prezzi dei generi alimentari sta spingendo milioni di persone verso la povertà e la "minore nutrizione", dice
- L'oligarca russo Oleg Tinkov ha criticato il "massacro" russo in Ucraina e ha chiesto la fine della "guerra pazza" di Putin
- Funzionari di Ue, Stati Uniti, Canada e Regno Unito hanno lasciato la riunione del G20 mentre parlavano le loro controparti russe
- La Germania sosterrà l'Ucraina con munizioni di artiglieria e addestramento. "Sono molto lieto di dire, con cauto ottimismo, che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze", ha detto nel suo ultimo videomessaggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
- C'è attesa per le comunicazioni del presidente americano Joe Biden che fornirà un aggiornamento alle 9.45 ora locale (le 15.45 in Italia), prima di partire per Portland, in Oregon
Biden annuncia nuovi aiuti militari per Kyiv e stanzia 800 milioni di dollari
Il presidente statunitense, Joe Biden, ha annunciato ulteriori aiuti militari per 800 milioni di dollari all'Ucraina. Saranno inviati munizioni, droni e artiglieria pesante, ha detto Biden. Il presidente ha aggiunto che altri 500 milioni di dollari saranno stanziati per gli aiuti economici, per permettere al governo ucraino di continuare a funzionare.
Biden ha spiegato che gli ulteriori armamenti "rispondono alle necessità dell'Ucraina e sono mirate a rispondere all'intensificarsi dei combattimenti nella regione del Donbas". Il nuovo pacchetto include "sistemi d'artiglieria pesante, decine di obici e 144 mila relative munizioni, altri droni tattici. Negli ultimi due mesi abbiamo trasferito armi in Ucraina a una velocità record. Abbiamo fornito alle forze ucraine dieci sistemi anti-carro per ciascun carro armato russo che si trova nel Paese. Stiamo condividendo informazioni d'intelligence in tempo reale e continueremo a farlo. E oltre a questo stiamo facilitando il trasferimento di armi da altri Paesi nel mondo, come ad esempio le batterie antiaeree S-300 recentemente fornite dalla Slovacchia", ha aggiunto il presidente americano.
Il primo ministro ucraino vede Biden
Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal è arrivato questa mattina a Washington accompagnato da Oksana Markarova, ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, secondo quanto riporta il capo corrispondente alla Casa Bianca della CNN, Kaitlan Collins. Collins ha aggiunto che Shmyhal ha anche incontrato il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan e Joe Biden, come ha anche confermato lo stesso Shmyhal in un tweet. Una fonte ufficiale del Tesoro, sempre stando a quanto riporta Cnn, ha confermato che ci sarà un incontro anche con il segretario al tesoro Usa Janet Yellen e il primo ministro ucraino.
Il sindaco di Mariupol dice che sono centinaia i civili pronti a lasciare la città
Il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko, in conferenza stampa, ha fatto il punto sull'attuale situazione in città. Il primo cittadino ha detto che sono circa duecento le persone che stanno aspettando di lasciare la città (ieri se ne sono andati in ottanta) da questa mattina, ma a metà pomeriggio nessun autobus è arrivato. Nella città assediata rimangono circa 100.000 persone, comprese quelle all'interno dell'acciaieria Azovstal. Quanti siano i civili asserragliati nel complesso siderurgico però non è al momento possibile calcolarlo con esattezza (potrebbero essere tra i trecento e i mille, ma anche di più).
Nessuno al momento può essere evacuato dall'impianto, ha detto Boichenko, ricordanto come il presidente russo Vladimir Putin abbia ordinato alle sue truppe di sigillare l'impianto in modo che "nemmeno una mosca possa scappare". Putin ha anche affermato che Mariupol, che è stata quasi completamente distrutta dai bombardamenti russi, è stata "liberata" da Mosca. Il sindaco di Mariupol ha però smentito la versione russa: "La città è, e rimane, una città ucraina".
Estonia e Lettonia hanno definito "genocidio" quanto compiuto dalla Russia in Ucraina
Il Parlamento dell'Estonia e quello della Lettonia hanno riconosciuto quanto fatto dalla Russia in Ucraina come “genocidio”.
L'Estonia ha detto che in territorio ucraino le forze armate russe hanno commesso "crimini di guerra sistematici e massicci" che sono stati "ideologicamente incitati dalla leadership politica e militare di Mosca e dalle sue autorità di propaganda nazionale", aggiungendo che durante l'aggressione sono stati commessi omicidi, sparizioni forzate, deportazioni, prigionia, tortura, stupro e profanazione di cadaveri, ossia “atti di genocidio” contro la popolazione civile.
Il Parlamento della Repubblica della Lettonia ha approvato all'unanimità una dichiarazione ufficiale che condanna i "crimini brutali di massa" delle truppe russe. Fanno riferimento a numerose prove che dimostrano come nei territori invasi ci siano stati uccisioni, torture, abusi sessuali su civili ucraini, comprese donne e bambini a Bucha, Irpin, Mariupol e in molte altre località, definendo le azioni della Russia in Ucraina un atto di genocidio.
Il ministero degli Interni russo ha reso noto che ha ordinato la chiusura dei consolati lettoni a San Pietroburgo e Pskov, di quello estone e quello lituano a San Pietroburgo. Il Cremlino ha dichiarato che ai dipendenti dei consolato è stato ordinato di lasciare il paese in quanto “persone non gradite".
Dalla Lituania armi per Kyiv
La Lituania ha inviato mortai pesanti in Ucraina per decine di milioni di euro. Lo ha affermato il ministro della Difesa Arvydas Anusauskas: "Abbiamo trasferito mortai pesanti in Ucraina come forma di aiuto", ha detto Anusauskas. "Non fornirò il numero, ma ne abbiamo inviati parecchi", ha aggiunto. Secondo il ministro, la Lituania ha già mandato a Kyiv non solo sistemi missilistici Stinger, ma anche altre armi anticarro e antiaeree, munizioni, granate, mitragliatrici, apparecchiature di comunicazione e altra dotazione. "È difficile elencare tutto. Un mese fa, ho contato 35 tipi diversi di equipaggiamento militare", ha detto Anusauskas.
Il premier spagnolo Sánchez in Ucraina
"Non lasceremo solo il popolo ucraino": il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez è oggi in Ucraina, ha visitato questa mattina Borodyanka, sobborgo nei pressi di Kyiv, teatro di forti scontri nelle scrose settimane: "Sono scioccato nell'assistere all'orrore e alle atrocità della guerra di Putin", ha scritto Sanchez su Twitter
L'Ucraina farà il possibile per riportare nel paese le persone deportate in Russia
Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ha detto che l'Ucraina farà tutto il possibile per riportare nel paese le persone che sono state "deportate con la forza" in Russia. Secondo quanto riportato al Parlamento europeo dal parlamentare ucraino Mykyta Poturayev, presidente della commissione affari umanitari di Kyiv, la Russia avrebbe deportato circa cinquecentomila persone in territorio russo dall'inizio dell'invasione. (La versione ucraina non è stata al momento verificata in modo indipendente dalla comunità internazionale).
Putin ferma l'assalto all'acciaieria Azovstal
Vladimir Putin ha annullato i piani per prendere d'assalto l'acciaieria Azovstal a Mariupol, dove oltre 2.000 soldati ucraini stanno resistendo alle forze russe. Gli ultimi combattenti ucraini si sono rifugiati nell'enorme acciaieria della città, secondo quanto riferito con circa mille civili che vivono nei tunnel sotto l'industria, in condizioni terribili. Putin - in una conversazione con Sergei Shoigu, il suo ministro della Difesa, che è stata trasmessa in tv - ha dato l'ordine di sigillare ogni via di fuga dall'impianto. "Non c'è bisogno di arrampicarsi in queste catacombe e strisciare sottoterra", ha detto il leader del Cremlino, che ha chiesto invece alle sue forze di "bloccare la zona industriale in modo che nemmeno una mosca possa scappare". Shoigu ha riferito che i russi hanno catturato Mariupol, il che è pressoché vero, ma l'acciaieria rimane in mano alle forze di Kyiv.
Oltre 4 mila degli dei circa 8 mila soldati, tra reggimenti ucraini, battaglioni nazionalisti e mercenari stranieri presenti a Mariupol al momento dell'accerchiamento russo, sono stati eliminati durante la liberazione della città; 1.478 si sono arresi, ha riferito Shoigu. Secondo il ministro russo, più di 2.000 combattenti ucraini sono ancora nei bunker sotterranei sotto la gigantesca fabbrica. Serviranno ancora 3-4 giorni per completare le operazioni, sostiene.
Respingere l'assedio russo è pressoché impossibile, ma i soldati ucraini provano a resistere il più a lungo possibile per dare tempo alle altre zona sotto attacco di organizzarsi, ricevere armi e contrattaccare. Dentro la fabbrica stanno finendo le munizioni e le scorte di cibo, riporta la Bbc che ha parlato con un comandante della marina ucraina. Quindi la domanda ora è se possono resistere, non solo militarmente, nei prossimi giorni. Per salvarli Kyiv ha proposto a Mosca una sessione di negoziati proprio a Mariupol. "Ci sono circa 1.000 civili e 500 soldati feriti lì. Devono essere tutti ritirati dall'Azovstal oggi", ha chiesto il vice premier ucraino Iryna Vereshchuk.
Azovstal, uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d'Europa, è un'area affacciata sul mare che copre oltre 11 chilometri quadrati, disseminata di edifici, altoforni, binari e, soprattutto, dotata di una fitta rete di cunicoli sotterranei costruita in epoca sovietica per resistere a un attacco nucleare. Rappresenta l'ultima ridotta rimasta alle truppe ucraine in città.
Nella fabbrica sono trincerati uomini del reggimento ultra-nazionalista Azov, combattenti stranieri e quel che resta della 36esima brigata di fanteria della Marina. Il reggimento Azov ha preparato da tempo la difesa dell'acciaieria che lo stesso Andriy Biletsky, fondatore della formazione, ha definito "la fortezza di Azov". Usare la fanteria per una battaglia corpo a corpo, in un ambiente simile sarebbe una mossa troppo rischiosa: da giorni si discute della possibilità che Mosca utilizzi un attacco chimico per snidarne i difensori. "È l'unico modo per farli uscire", ha spiegato al Guardian l'analista militare ucraino Oleg Zhdanov. Pare che per ora le forze russe abbiano sganciato sull'impianto bombe anti-bunker, le stesse già usate ad Aleppo.
Nabiullina ci ripensa: "Nessun rischio default"
La Russia "non corre alcun rischio di default" perché "ha tutte le risorse finanziarie" per far fronte ai suo impegni, ha detto la governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina. Il 18 aprile scorso la governatrice aveva lasciato intendere che le sanzioni internazionali alla Russia, dopo aver colpito il mercato finanziario, avrebbero avuto "un impatto più forte" sull'economia locale che "dovrà in questi mesi affrontare dei cambiamenti strutturali" per adattarsi alla nuova realtà. Aveva descritto un quadro difficile per l'economia del paese nei prossimi mesi e aveva preannunciato un taglio dei tassi anche a costo di lasciare correre l'inflazione che a marzo è già balzata del 17,4 per cento. Parole che non coincidevano con il quadro descritto dal Cremlino. Tanto che dopo qualche ora è arrivato un messaggio più tranquillizzante da parte del presidente: l'economia "si sta stabilizzando" così come l'inflazione, ha detto Putin.