Guerra Russia Ucraina, le ultime notizie
Il Papa sospende l'incontro con il Patriarca Kirill. Fuori da Mariupol "fosse comuni con novemila corpi", denuncia il sindaco della città. Continuano i bombardamenti nel Donbas orientale
Giorno 58 dall'invasione russa in Ucraina. Le notizie in breve
- Centinaia di truppe ucraine rimangono rinchiuse nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, dopo che Putin ha detto all'esercito russo di mantenere l'assedio. Secondo il sindaco della città portuale, Vadym Boichenko, ci sono ancora 100.000 persone bloccate in attesa di essere evacuate
- A una ventina di chilometri da Mariupol, a Manhush, potrebbe esserci un'altra fossa comune con più di novemila morti. Lo denuncia ancora il sindaco di Mariupol. Immagini satellitari diffuse da Maxar Technologies il 21 aprile mostrano truppe russe trasportare corpi di diverse persone.
- La prima stima della Banca mondiale mostra che i danni fisici agli edifici e alle infrastrutture dell'Ucraina causati dalla guerra hanno raggiunto circa 60 miliardi di dollari e continueranno a crescere
- La Russia ha rifiutato una proposta di tregua per questo fine settimana, durante il periodo della Pasqua cristiana ortodossa. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un messaggio su Telegram
Martedì il segretario generale dell'Onu incontrerà Putin a Mosca
Martedì il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Gueterres, incontrerà il presidente russo Vladimir Putin a Mosca. Guterres avrà anche un incontro di lavoro e un pranzo con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov.
La guerra durerà fino a fine anno. E Mosca può ancora vincere, avverte l'intelligence occidentale
Putin potrebbe ancora "vincere" la guerra in Ucraina, che ora dovrebbe durare fino alla fine dell'anno, hanno detto al Times funzionari occidentali di intelligence. L'esercito russo, con un rapporto di forza di tre a uno, potrebbe circondare e distruggere una parte significativa delle truppe ucraine nell'est del paese e poi potrebbe persino lanciare un nuovo assalto a Kyiv o privare la capitale ucraina dell'accesso al Mar Nero, un'ipotesi che è considerata come lo scenario peggiore.
Le intelligence occidentali continuano a considerare l'invasione come un "errore strategico". tuttavia, dopo che le sue truppe sono state "umiliate" nei primi due mesi dell'invasione, adesso Mosca ha apportato modifiche tattiche. Inoltre il principale teatro della guerra nel del Donbas è un terreno pianeggiante e solido che, superate le piogge primaverili, offrirà all'artiglieria e ai carri armati russi un vantaggio rispetto alle foreste a nord di Kyiv. E poi Putin ha nominato un comandante esperto per supervisionare le “operazioni militari speciali” : il generale Alexander Dvornikov, quello che ha guidato l'intervento in Siria, dove ha raso al suolo Aleppo. Dvornikov sta cercando di orchestrare un movimento a tenaglia con le forze russe che si spingono a sud da Kharkiv e a nord da Luhansk.
Mosca: tregua umanitaria solo se Azovstal dichiara la resa
La Russia è pronta a smettere di sparare e consentire ai combattenti delle acciaierie Azovstal di lasciare lo stabilimento di Mariupol, insieme a tutti i civili che sono ancora lì, riferisce AFP, citando il ministero della Difesa russo. Mosca si dice pronta a un cessate il fuoco umanitario se i soldati ucraini si arrendono. L'Ucraina finora non ha risposto alla proposta. Ieri, giovedì 22 aprile, Vladimir Putin ha ordinato alle sue truppe di isolare i combattenti rintanati nei sotterranei e nei bunker sotto l'impianto metallurgico.
Federnuoto sanziona il russo Rylov per posizioni pro-guerra
Nove mesi di squalifica per aver sostenuto, anche con uscite pubbliche, la guerra in Ucraina. La Federnuoto internazionale ha sanzionato così il russo Evgeny Rylov, doppio campione olimpico a Tokyo nei 100 e 200 dorso, perché ha appoggiato l'invasione. La decisione è stata presa dalla commissione disciplinare della Fina, che aveva già bandito gli atleti russi da tutte le competizioni. Lo stop nei confronti di Rylov è stato deciso "in seguito alla sua partecipazione e ai comportamenti a un evento allo stadio Luzhniki di Mosca il 18 marzo scorso". La sospensione è scattata mercoledì scorso.
Charles Michel chiede a Putin un cessate il fuoco e di interagire con Zelensky
Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, dopo la visita a Kyiv di mercoledì. Il colloquio si è focalizzato su questioni "umanitarie", dice l'AdKronos riportando fonti Ue. Michel ha chiesto a Putin di ordinare un cessate il fuoco "umanitario" in occasione dell'imminente Pasqua ortodossa. Il politico belga ha ribadito il sostegno "incrollabile" dell'Ue all'Ucraina e alla sua "integrità territoriale" e ha esposto a Putin la sua visione delle "perdite e degli errori di valutazione commessi dalla Russia", anche per "penetrare il vuoto informativo che potrebbe esistere intorno a Putin". Michel ha sottolineato tra l'altro la necessità di creare corridoi umanitari per consentire il deflusso dei civili dalle città occupate, "in particolare a Mariupol". Su richiesta di Volodymyr Zelensky, Michel ha chiesto a Putin di interagire direttamente con il presidente dell'Ucraina.
Il presidente russo ha risposto che parlerà con Zelensky solo se ciò potrà produrre risultati concreti, ma sostiene che Kyiv non sia ancora pronta a cercare soluzioni reciprocamente accettabili e che l'Ucraina era incoerente nei negoziati.
All'inizio di questa settimana, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha sostenuto che la Russia abbia consegnato all'Ucraina documenti chiave per portare avanti i colloqui di pace e che la palla sia quindi nel campo dell'Ucraina. Ma Zelensky ha denunciato di non avere ricevuto alcun documento da Mosca.
Russia pronta a un cessate il fuoco a Mariupol se l'esercito ucraino si arrende
L'esercito russo è pronto ad annunciare un cessate il fuoco umanitario per la liberazione di tutti coloro che sono intrappolati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol se i militari ucraini alzeranno bandiera bianca. Lo ha dichiarato il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, Mikhail Mizintsev. Secondo quanto spiegato, riporta agenzia Nova, questa tregua entrerà in vigore se le formazioni armate ucraine alzeranno bandiere bianche attorno all'intero perimetro dell'industria o in alcune aree, per consentire l'evacuazione dei civili, "se si trovano davvero nelle strutture sotterranee dell'impianto". Subito dopo, le Forze armate russe e le milizie della repubblica popolare di Donetsk (Dpr) fermeranno immediatamente qualsiasi ostilità e forniranno un'uscita sicura verso i luoghi di raccolta dei convogli umanitari".
Scholz sul gas: "Un embargo non farà terminare la guerra". Anche Yellen invita l'Ue alla prudenza
“Non vedo affatto come un embargo sul gas possa far terminare la guerra”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista al settimanale Der Spiegel. Scholz ha affermato che lo stop alle forniture russe avrebbe “conseguenze serie” sulla Germania e sull’Europa e ha invitato a una maggiore cautela. Rispondendo all’intervistatore, il cancelliere ha dichiarato: “Lei parla come se noi ci stessimo guadagnando. Ma il punto è che noi vogliamo evitare la crisi economica, la perdita di milioni di posti di lavoro”. L’embargo al gas potrebbe colpire duramente la produzione industriale tedesca, portando alla chiusura di molte fabbriche “che non riaprirebbero mai più”.
Anche Janet Yellen, segretaria del Tesoro americana, ieri ha invitato gli europei alla prudenza durante una conferenza stampa. Per la Yellen un embargo completo agli idrocarburi di Mosca “alzerebbe sicuramente i prezzi globali del petrolio” e “avrebbe un effetto negativo sia sull’Europa che su altre parti del mondo”. Un rapido aumento dei prezzi, ha proseguito la segretaria del Tesoro, potrebbe aiutare la Federazione russa a vanificare almeno in parte l’effetto delle sanzioni. L’Occidente dovrebbe invece trovare un modo non traumatico per “ridurre gli incassi delle vendite di petrolio e gas della Russia”, mentre l’Europa dovrebbe lavorare per ridurre nel medio termine la sua dipendenza strutturale da Mosca nel settore energetico.
"La Russia punta al pieno controllo del Donbas e dell'Ucraina del sud"
"Dall'inizio della seconda fase dell'operazione speciale, iniziata due giorni fa, uno degli obiettivi dell'esercito russo è stato quello di stabilire il pieno controllo del Donbass e dell'Ucraina meridionale. Ciò garantirà anche un corridoio terrestre verso la Crimea come uno sforzo per le infrastrutture vitali dell'economia ucraina". Lo ha affermato il generale Rustam Minnekayev, vice comandante delle forze del distretto militare della Russia centrale, citato dalle agenzie di stampa russe. Il generale conferma così che la Russia punta al controllo totale dell'Ucraina meridionale e della regione del Donbass per avere un ponte terrestre verso la Crimea annesso da Mosca.
Minnekayev ha aggiunto che il controllo dell'Ucraina meridionale consentirebbe anche l'accesso alla Transnistria, una parte separatista della Moldova dove sono già basate le truppe russe.
Secondo quanto riferito, il generale avrebbe parlato durante la riunione annuale dell'Unione degli impianti dell'industria della Difesa russa, nella regione di Sverdlovsk.
"Novemila corpi in fosse comuni": la denuncia del sindaco di Mariupol
Secondo Vadym Boichenko, sindaco di Mariupol, "fino a 9 mila corpi potrebbero essere stati sepolti in fosse comuni". L'accusa mossa dall'amminisstrazione è che le forze russe starebbero tentando di insabbiare le prove di crimini di guerra commessi durante l’assedio della città. Un’ipotesi suffragata dalle immagini satellitari diffuse da Maxar Technologies il 21 aprile, che mostrerebbero i russi trasportare i corpi di diverse persone presso il sito di Manhush, a una ventina di chilometri dalla città, per seppellirli all’interno di fosse comuni adiacenti al cimitero del villaggio.
Le immagini satellitari mostrano che il cimitero è stato allargato nel corso delle ultime settimane. Sarebbero state aggiunte almeno 200 nuove tombe. I lavori per lo scavo delle fosse sarebbero avvenuti tra 23 e 26 marzo, per poi proseguire per tutto il mese di aprile. Secondo Boichenko le forze russe avrebbero scavato delle trincee larghe almeno 30 metri per occultare i corpi. Un’altra immagine, diffusa dal Kyiv independent, mostra quella che potrebbe essere un’enorme fossa comune, lunga circa 300 metri.
Il sindaco ha paragonato il massacro dei civili di Mariupol a quello di Babi Yar, un eccidio commesso dai nazisti nel 1941 durante il quale furono uccisi 34 mila ebrei ucraini. Le fonti ucraine affermano che almeno 20 mila civili sarebbero stati uccisi durante l’assedio russo. I loro corpi sarebbero stati rimossi e trasportati con dei camion alle sepolture improvvisate o fatti sparire grazie all’utilizzo di crematori portatili.
Il Papa non incontrerà il patriarca Kirill
“Mi rammarico che il Vaticano abbia dovuto sospendere un secondo incontro con il patriarca Kirill, che avevamo programmato per giugno a Gerusalemme. Ma la nostra diplomazia ha capito che un incontro dei due in questo momento potrebbe creare molta confusione”. Lo dice papa Francesco in una intervista a La Nacion.
Ancora 100 mila civili intrappolati a Mariupol
Il sindaco di Mariupol ha lanciato un nuovo appello per la "piena evacuazione" della città che, secondo il presidente Vladimir Putin, è ormai sotto il controllo dei russi. "Abbiamo bisogno solo di una cosa: la completa evacuazione della popolazione. Circa 100.000 persone sono ancora a Mariupol", ha detto il sindaco Vadym Boychenko secondo quanto riferisce Reuters.
Intanto i civili restano fermi in tutto il paese. Oggi non saranno infatti aperti corridoi umanitari perché le strade sono troppo pericolose. Lo ha annunciato la vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, secondo quanto riporta Kyiv Independent.
60 miliardi di dollari: i danni in Ucraina
Almeno 60 miliardi di dollari. Secondo la Banca Mondiale è questa la stima dei danni alle infrastrutture in Ucraina, per il momento, secondo quanto ha detto il presidente della Banca mondiale David Malpass in una conferenza. La stima, precisa, aumenterà con il proseguimento della guerra.
All'incontro virtuale era presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Macron: "Da parte della Russia c'è volontà di escalation. L'Europa deve costruire la pace"
"Se mi sono tanto battuto per vie diplomatiche, è perché nel contesto attuale, ogni giorno in cui la Russia decide di passare al livello superiore sul piano militare, diplomatico o tattico, riduce le sue possibilità di un ritorno alla normalità, e riduce la nostra capacità di costruire una pace durevole. Tenuto conto dei crimini di guerra adesso accertati, delle scelte fatte dalla Russia, del modo di condurre la guerra nel Donbass e a Mariupol, tenuto conto delle provocazioni sul nucleare a partire da fine febbraio e dei test fatti mercoledì, c'è chiaramente una volontà di escalation da parte della Russia".. A dichiararlo è Emmanuel Macron, in un'intervista al Corriere della Sera, a Ouest France e al gruppo tedesco Funke.
"La nostra prima responsabilità - prosegue il presidente uscente e candidato all'Eliseo citato dal Corriere - è di fare tutto il possibile per aiutare l'Ucraina. Penso che abbiamo tutti avuto ragione nell'aiutare l'Ucraina, da un punto di vista finanziario e militare. Chi la pensa come Marine Le Pen non avrebbe offerto alcun aiuto all'Ucraina. In secondo luogo, dobbiamo aumentare le sanzioni e mantenere la pressione sulla Russia, ma facendo attenzione a non cedere ad alcuna escalation".
"Ho parlato a Vladimir Putin ogni volta che Zelensky me l'ha chiesto. Non bisogna dimenticare che il presidente ucraino vuole questo contatto", prosegue. "È in questo contesto che il nostro ruolo è utile. E bisognerà preparare la pace. Un giorno ci sarà un cessate il fuoco. Ci saranno potenze garanti, e noi saremo tra loro. Dunque penso che si debba essere molto attenti. Lo dico con molta gravità e, oserei dire, con una forma di peso etico, ma se per stanchezza scegliamo di non parlargli più, allora lasciamo la responsabilità di parlare con Vladimir Putin al presidente turco, al primo ministro indiano, al presidente cinese. E decidiamo che saranno i non europei a costruire la pace in Europa, il giorno dopo. Dunque, anche se è molto duro, anche se è talvolta inefficace, bisogna insistere".
Zelensky: "I russi rifiutano la tregua per la Pasqua ortodossa"
"Sfortunatamente la Russia ha respinto la proposta di stabilire una tregua pasquale", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video diffuso nella notte. Zelensky ha aggiunto che il rifiuto "dimostra molto bene come i dirigenti di questo stato trattano effettivamente la fede cristiana". Da Mosca non ci sono state dichiarazioni a riguardo. L'Onu aveva anche proposto una pausa umanitaria di quattro giorni durante la settimana santa.