Gli attacchi del karma e i movimenti sui confini dell'Ucraina

Micol Flammini

In Russia vanno a fuoco depositi di munizioni e carburante, Kyiv nega ogni responsabilità. Le frontiere sono sempre più coinvolte nel conflitto, sia a est sia a ovest, dove potrebbe aprirsi un nuovo fronte dalla Transnistria per puntare a Odessa

I funzionari della Difesa ucraina dicono che se i depositi di munizioni e di carburante nelle regioni russe di Belgorod, Voronezh e Kursk vanno a fuoco, è questione di karma. Da settimane gli attacchi mirati oltreconfine lasciano pensare che Kyiv stia andando sempre più in profondità nel territorio russo.  La prima azione fu a Belgorod, a fine marzo, quando due elicotteri riuscirono a passare il confine e a colpire un deposito di petrolio,  si trattò di un’azione piuttosto grandiosa. I russi  minacciano rappresaglie dolorose e gli attacchi proseguono, chirurgici. L’attenzione della guerra si sta spostando sempre di più ai confini e aumenta il timore che il conflitto si allarghi soprattutto lungo la frontiera   occidentale dell’Ucraina con la Transnistria.

 

Nell’enclave filorussa della Moldavia  ieri i leader locali hanno detto di aver avvistato nella notte “droni decollati dall’Ucraina” e che dal territorio di Kyiv sono stati sparati dei colpi in direzione del villaggio di Cobasna, che ospita un  grande deposito di munizioni di epoca sovietica. Se tutto questo sembra già visto, è perché lo è. Il copione è  lo stesso dei  giorni prima dell’inizio dell’invasione, quando le regioni separatiste  del Donbas denunciavano l’aggressività dell’esercito ucraino. Coinvolgere la Transnistria nella guerra potrebbe servire ad aprire un nuovo fronte  e dare all’esercito russo le munizioni di Cobasna. In Transnistria si trova anche un numero imprecisato di soldati russi, che potrebbero aggiungersi agli uomini schierati in Ucraina e marciare verso Odessa, la città portuale si trova a  94 chilometri da Tiraspol e negli ultimi giorni è bersaglio di pesanti bombardamenti. 

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  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)