Il discorso
Macron propone la Comunità politica europea (con Ucraina e Regno Unito)
Il capo dell'Eliseo apre alla revisione dei trattati comunitari "già a partire dal Consiglio europeo di giugno"
Il presidente francese ha chiuso i lavori della Conferenza sul futuro dell'Ue a Strasburgo: "E' in nome della libertà che sosteniamo Kyiv. Quando tornerà la pace no a vendette o umiliazioni nei confronti della Russia"
Bruxelles. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha rivendicato “due volti molto diversi” tra il 9 maggio di Vladimir Putin e quello dell’Unione europea. A Mosca c’erano “dimostrazione di forza, intimidazione e discorso guerriero”. A Strasburgo c’era “un’associazione di cittadini e parlamentari per pensare insieme il nostro futuro”, ha detto Macron. Da una parte l’autocrazia e la guerra. Dall’altra le democrazie e l’efficacia. “Oggi 9 maggio la libertà e la speranza nel futuro hanno il volto dell’Unione europea”, ha spiegato Macron. “E’ in nome di questa libertà e speranza che sosteniamo e continueremo a sostenere l’Ucraina”. Macron ha chiarito gli obiettivi dell’Ue nel conflitto: nell’immediato far cessare questa guerra rapidamente, “fare in modo che l’Ucraina resista e la Russia non possa vincere, e preservare la pace sul resto del continente”. Ma “quando la pace tornerà sul suolo europeo, dovremo costruire i nuovi equilibri di sicurezza e non dovremo cedere mai alla tentazione né dell’umiliazione né dello spirito di vendetta”. Per il presidente francese, non si deve ripetere con la Russia l’errore fatto con la Germania dopo la Prima guerra mondiale.
Quello di lunedì è stato il primo discorso di Macron dopo la sua rielezione e l’occasione per aggiornare la sua agenda europea. Cinque anni fa, nel discorso della Sorbona, il tema centrale era la sovranità europea. A Strasburgo per la fine dei lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa, Macron si è concentrato sull’architettura istituzionale. La principale proposta è la creazione di una “Comunità politica europea” per associare l’Ue ai paesi che vogliono aderire (Ucraina, Moldavia, Georgia, i Balcani occidentali), ma anche quelli che sono usciti (il Regno Unito). “L’Ucraina con la sua lotta e il suo coraggio già oggi è membro del cuore della nostra Europa, della nostra famiglia e della nostra Unione”, ha detto Macron. “Ma, anche se concediamo domani lo status di candidato, sappiamo tutti perfettamente che il processo durerà diversi decenni”. Macron ha rievocato la Confederazione europea proposta da François Mitterrand nel 1989, fallita per l’opposizione di Germania e paesi dell’est, contrari all’inclusione della Russia. I membri della “Comunità politica europea” di Macron dovrebbero essere le “nazioni europee democratiche che aderiscono alla nostra base di valori”. La cooperazione dovrebbe essere politica, di sicurezza, energetica, sui trasporti e sulla circolazione delle persone.
Dopo Mario Draghi, anche Macron si è detto favorevole a una revisione dei trattati per dare seguito alla Conferenza sul futuro dell’Europa. “La sfida è di essere efficaci anche in tempo di pace e senza crisi”, ha detto Macron, chiedendo più votazioni a maggioranza qualificata e meno unanimità. “Una delle vie di questa riforma è la convocazione di una Convenzione di revisione dei trattati. E’ una proposta del Parlamento europeo e la approvo”. Macron ha annunciato una prima discussione al Consiglio europeo di giugno. Appena ha finito di parlare, tredici stati membri (del nord e dell’est) hanno pubblicato un “non paper” per dire che non sostengono “tentativi sconsiderati e prematuri di lanciare un processo verso la modifica dei trattati” perché sottrarrebbe energie alle “urgenti sfide geopolitiche”.