le previsioni di primavera
L'Ue taglia le stime di crescita. In Italia preoccupa il debito: "Evitare scostamenti"
La guerra pesa sull'eurozona. Il pil è stato rivisto al ribasso, misurato anche lo scenario di un'interruzione totale delle forniture di gas dalla Russia. Il commissario Gentiloni invita alla prudenza
Bruxelles. La guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina sta infliggendo un pesante rallentamento e gravi incertezze per l'economia della zona euro e dell'Unione europea, anche se la crescita del pil dovrebbe confermarsi sia nel 2022 sia nel 2023, secondo le previsioni di primavera pubblicate oggi dalla Commissione. Le stime sono state riviste nettamente al ribasso rispetto alle precedenti previsioni, pubblicate a inizio febbraio prima dell'aggressione russa. Il pil nell'area euro e nell'Ue dovrebbe crescere del 2,7 per cento quest'anno e del 2,3 per cento il prossimo contro il 4,0 per cento e il 2,7 per cento stimato in febbraio. Il principale freno alla crescita è dovuto all'aumento dei prezzi dell'energia, a cui si aggiungono i problemi alle catene di approvvigionamento e al commercio internazionale dei lockdown in Cina. La Commissione ha rivisto al rialzo le sue stime di inflazione, che dovrebbe attestarsi al 6,1 per cento quest'anno prima di ricadere al 2,7 per cento il prossimo. Ma tutto dipenderà dall'andamento del conflitto. La Commissione ha presentato anche uno scenario di un'interruzione totale delle forniture di gas dalla Russia. I tassi di crescita del pil sarebbero più bassi di 2,5 punti percentuali nel 2022 e di 1 punto nel 2023, mentre l'inflazione salirebbe di altri 3 punti quest'anno e di più di un punto il prossimo.
Le previsioni di primavera “sono soggette a incertezza e rischi elevati che sono strettamente connessi all'andamento della guerra della Russia", ha avvertito il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni. La crescita non è ancora “in territorio negativo”, ma è “è possibile, se lo scenario negativo si materializza”. Gentiloni ha spiegato di non essere “un forte sostenitore della parola 'stagflazione'”, ma “abbiamo inflazione molto alta e crescita abbastanza bassa”. Il rallentamento, il taglio delle previsioni per numerosi paesi e gli scenari di estrema incertezza legati alla guerra potrebbero spingere la Commissione a fare marcia indietro sulla disattivazione della clausola generale di salvaguardia che dal 2020 ha permesso di sospendere le regole del Patto di stabilità e crescita. Gentiloni non si è sbilanciato. “Faremo le nostre proposte di un prolungamento o disattivazione della clausola generale di salvaguardia con il pacchetto di primavera che presenteremo la prossima settimana”, ha detto il commissario.
Secondo le previsioni della Commissione, la crescita del pil dell'Italia dovrebbe attestarsi al 2,4 per cento quest'anno e al 1,9 per cento il prossimo, sotto la media del resto della zona euro. "Gli effetti dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina esacerbano le perturbazioni esistenti delle catene di approvvigionamento e la pressione dei prezzi", ha spiegato la Commissione. Il ritorno ai livelli di pil pre-crisi è rinviato alla seconda metà del 2022. Le stime per l'Italia sono soggette a "rischi al ribasso pronunciati", in particolare in caso di interruzioni delle forniture di gas dalla Russia. Ma la Commissione prevede comunque un percorso più sostenuto di crescita il prossimo anno grazie agli investimenti finanziati dal Recovery fund. Le previsioni sull'occupazione sono positive con un calo al 8,9 per cento entro il 2023 e un aumento della forza lavoro. La preoccupazione maggiore riguarda i conti pubblici dell'Italia in un contesto di rialzo dei tassi di interesse. Il deficit dovrebbe scendere al 5,8 per cento del pil nel 2022 e al 4,3 per cento nel 2023. Anche il debito prosegue il suo percorso al ribasso, attestandosi al 147,9 per cento quest'anno e al 146,8 per cento il prossimo. Le previsioni non includono le ultime misure di sostegno a famiglie e imprese per un ammontare dello 0,3 per cento di pil. Per la Commissione sia deficit sia debito in Italia "rimangono a livelli alti".
In questo contesto Gentiloni ha lanciato un appello alla prudenza e a non lanciarsi in ulteriori scostamenti di bilancio. “C'è spazio fiscale per ulteriori misure di supporto? Con prudenza, certamente”, ha spiegato il commissario all'Economia. “Ma lo spazio è collegato alla capacità che il governo ha dimostrato in queste settimane e mesi di collegare misure di supporto, che devono essere mirate e temporanea, a delle fonti di entrate, il che è stato fatto con tagli temporanei di alcuni programmi e misure di tassazione straordinaria degli extra profitti energetici. Se queste misure venissero prese con scostamenti di bilancio, la prudenza sarebbe meno considerata”, ha spiegato Gentiloni.
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