indignazione
Crisi Israele-Vaticano: “La polizia israeliana ha violato la libertà religiosa” ai funerali di Abu Akleh
Thomas Grysa, incaricato d’affari della Delegazione apostolica in Terra Santa, parla di "un momento di tensione" tra Roma e Gerusalemme dopo i fatti avvenuti alle esequie della reporter palestinese uccisa a Jenin. Il patriarca Pizzaballa rilancia: "modalità ingiustificabili"
La polizia israeliana “ha violato in maniera molto brutale il diritto alla libertà religiosa” della Chiesa durante i funerali della reporter di al Jazeera Shireen Abu Akleh, uccisa a Jenin, in Cisgiordania, la scorsa settimana, mentre seguiva un’incursione delle forze di sicurezza israeliane nel locale campo profughi. Non ha scelto la strada della prudenza diplomatica l’incaricato d’affari della Delegazione apostolica in Terra Santa, padre Thomas Grysa, nel corso di una conferenza stampa convocata ad hoc per protestare contro quanto accaduto durante le esequie della giornalista: il video con la polizia intenta a percuotere i partecipanti al corteo funebre (compresi quanti sorreggevano la bara) ha fatto il giro di ogni social network da un capo all’altro del pianeta, mettendo in imbarazzo il governo israeliano e le sue Forze armate.
Quanto accaduto, ha aggiunto padre Grysa, “costituisce un momento di tensione fra Israele e Santa Sede, anche se non è il primo”. Il riferimento è ai dissidi, numerosi nel corso degli anni, sull’esproprio di beni di proprietà cristiana e ai negoziati sull’esenzione dalle tasse garantita da Israele fin dal 1948 e periodicamente messa in discussione. Ora, il richiamo alla violazione della libertà religiosa, che complica – e non poco – il dialogo. “Siamo sconvolti per le modalità ingiustificabili di quello che è accaduto e vogliamo denunciare e condannare in maniera chiara e inequivocabile”, ha detto il Patriarca latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa. “La polizia – si legge in una Dichiarazione firmata dal Patriarca greco di Gerusalemme, da quello latino e dai vescovi delle chiese cristiane in Terra Santa – ha fatto irruzione in un ospedale cristiano, mancando di rispetto alla Chiesa, all’ospedale stesso e alla memoria della deceduta”. “L’invasione della polizia israeliana e l’uso sproporzionato della forza” sono “una grave violazione delle norme e dei regolamenti, incluso la libertà di fede e i fondamentali diritti umani”.