Guerra Russia Ucraina, le notizie del 90esimo giorno

Ancora complicazioni diplomatiche per il sesto pacchetto di sanzioni europee: l'Ungheria continua a mettersi di traverso sull'emabargo al petrolio. Von der Leyen: "La Russia sta usando cibo e forniture gas come armi"

Giorno 90 dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. La giornata, in breve:

  • Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha affermato che Mosca si concentrerà sullo sviluppo delle relazioni con la Cina, ma che non escluderebbe a priori di prendere in considerazione di ristabilire i legami con l'Europa: "Se (l'Occidente) vuole riprendere delle relazioni con noi, valuteremo seriamente se ne avremo bisogno o meno";

  • Venti paesi (tra i quali Italia, Danimarca, Grecia, Norvegia e Polonia) hanno annunciato nuovi pacchetti di assistenza alla sicurezza ucraina e hanno concordato di inviare armi più avanzate a Kyiv. La Danimarca ha annunciato che fornirà missili antinave di tipo Harpoon, insieme a un lanciatore, per "aiutare l'Ucraina a difendere la sua costa";

  • La guerra in Ucraina potrebbe causare una recessione nelle economie più deboli. È stato questo l'avvertimento della direttrice del Fmi. Kristalina Georgieva che non ha escluso una recessione globale;

  • Una squadra di soldati colombiani si recherà in Europa per addestrare alle tecniche di sminamento i soldati ucraini. Lo ha reso noto il ministro della Difesa del paese sudamericano. Il massiccio utilizzo di mine da parte di ribelli e cartelli della droga in quasi sessant'anni di conflitto con l'esercito, ha reso la Colombia, secondo l'Onu, uno dei paesi più minati al mondo;

  • Il consigliere di Mosca all'Onu, Boris Bondarev, si è dimesso dal suo ruolo di diplomatico per protestare contro l'invasione dell'Ucraina da parte del suo paese. In un messaggio pubblico ha dichiarato che "non mi sono mai vergognato così tanto del mio paese". Ha confermato di aver presentato la sua lettera di dimissioni.


     

Orban non cambia idea sul sesto pacchetto: "Al prossimo Consiglio non si parli delle sanzioni"

L’Ungheria di Viktor Orban continua ad opporsi all’embargo sul petrolio russo. Il primo ministro ungherese ha scritto una lettera al presidente del Consiglio europeo Charles Michel in cui afferma che continuare a discutere sul sesto pacchetto di sanzioni a livello di leader “sarebbe controproducente” e “evidenzierebbe le nostre divisioni interne”. Lo riporta il Financial Times.

Orban chiede “di non affrontare questo tema al prossimo Consiglio europeo”. Secondo il premier dell’Ungheria il piano RePowerEu per fare a meno dei combustibili fossili russi non avrebbe tenuto in considerazione le preoccupazioni di quegli stati membri privi di sbocco sul mare e fortemente dipendenti dalla Russia a livello energetico. I fondi messi a disposizione dalla Commissione, oltre ad essere meno ingenti di quanto vorrebbe l’Ungheria (2 miliardi di euro contro i 13 chiesti da Budapest), non sarebbero stati accompagnati da indicazioni chiare su modalità e tempi di erogazione. Inoltre la maggior parte dei fondi previsti dal RePowerEu provengono dai prestiti del Next Generation Eu e “quei paesi che non possiedono dei piani di ripresa e resilienza approvati non ne potranno beneficiare”.


 

Stoltenberg: "Putin voleva meno Nato ai confini. Ora ne ha di più"

Sempre a Davos è intervenuto anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "La Russia voleva avere meno Nato ai suoi confini e per questo ha scatenato la guerra contro l'Ucraina. Ora invece ha più Nato ai suoi confini e la Nato ha più membri", ha detto. "L'allargamento della Nato è un gran successo che permetterà di allargare la rete di sicurezza in Europa", ha poi aggiunto Stoltenberg.


 

Von der Leyen: "La Russia sta usando cibo e forniture gas come armi"

"La Russia sta usando le forniture di gas e petrolio come un'arma e questo sta avendo ripercussini globali e purtroppo vediamo lo stesso schema nella sicurezza alimentare". Lo ha detto questa mattina la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen intervenendo al Forum economico di Davos. 

"L'Ucraina è uno dei paesi più fertili del mondo e anche la sua bandiera rappresenta un campo giallo di grano sotto a un cielo blu. Ora quei campi di grano vengono distrutti e l'esercito russo sta confiscando il grano e i macchinari e questo fa tornare alla mente quello che avveniva negli anni Trenta in Unione Sovietica", ha detto Von der Leyen. "Le conseguenze di questi atti vergognosi sono sotto gli occhi di tutti. I prezzi sono alle stelle e sono i paesi più deboli a pagare il prezzo più alto". 

La presidente della Commissione si è anche concentrata sulla necessità, per l'Europa, di "liberarsi rapidamente dei combustibili fossili russi". Mentre per quel che riguarda le politiche di difesa, ha aggiunto che "la Nato è il nostro più grande alleato, ma dobbiamo anche essere capaci di agire per la nostra difesa e intervenire se richiesti". 

Von der Leyen ha anche annunciato che la ricostruzione dell'Ucraina potrà essere finanziata dai beni russi congelati in Europa. Mentre sull'esito della guerra ha detto che "l'Ucraina deve vincere" e che "l'aggressione di Putin deve dimostrarsi un fallimento strategico". 


 

A giorni l'accordo dell'Ue sull'embargo petrolifero?

Dovrebbe essere questione di pochi giorni per l'accordo sul sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue alla Russia. Il ministro dell'Economia della Germania ha affermato che sono stati fatti grossi passi in avanti per un embargo sulle importazioni di petrolio russo. "Raggiungeremo un accordo a breve, pochi giorni", ha detto Robert Habeck all'emittente tedesca ZDF. 

Ha avvertito,però, che un embargo non indebolirebbe automaticamente il Cremlino. L'aumento dei prezzi globali del petrolio dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato un embargo sul petrolio russo gli ha consentito di incassare maggiori entrate vendendo volumi inferiori. Proprio per questo motivo, la Commissione europea e gli Stati Uniti stavano lavorando a una proposta per non pagare più "qualsiasi prezzo" per il petrolio, ma per limitare i prezzi globali.

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