I russi hanno la superiorità in Donbas per il dominio sui binari. Himars per levarglielo
La logistica russa era un disastro, ma per il trasporto su rotaia sono uno degli eserciti migliori del mondo (e sono pericolosi per Kyiv)
L’ultima arma chiesta da Kyiv agli americani, il lanciarazzi Himars, serviva a interrompere il flusso di cannoni e munizioni che passano attraverso le ferrovie (prima russe e poi ucraine) e hanno permesso alle truppe di Mosca di ottenere una superiorità sul campo che, nella pratica, significa tra i dieci e i venti pezzi di artiglieria russa ogni pezzo di artiglieria ucraina. L’esercito russo è considerato uno dei migliori al mondo per la logistica su rotaia e il controllo delle ferrovie è una parte fondamentale della spiegazione della sua avanzata in Donbas: la superiorità numerica delle armi di Mosca non è una novità ma, nella prima fase della guerra, era vera solo in teoria perché i russi non riuscivano a trasportarle e a rifornirle di carburante e munizioni, adesso sì e gli analisti militari hanno notato che le loro linee di attacco nell’est seguono le rotte dei binari.
Insieme al nuovo pacchetto di cannoni calibro 155 millimetri comprati dagli inglesi per Kyiv, e ai lanciarazzi promessi dai tedeschi per agosto, gli Himars sono stati al centro della riunione dei ministri della Difesa dei paesi Nato che si è tenuta ieri a Bruxelles. Gli Himars coprono una distanza di ottanta chilometri – i russi hanno sistemi della stessa tipologia come gli Smerch che, a determinate condizioni, sparano anche più lontano, ma quelli americani hanno un vantaggio che gli equivalenti sovietici non hanno: la precisione. Mosca non si pone il problema degli effetti collaterali, mentre esaurisce le scorte di missili guidati capaci di colpire un target specifico, usa modelli vecchi che provocano distruzione in modo indiscriminato. Secondo l’intelligence britannica, i russi in Donbas hanno usato anche i missili Kh-22 degli anni Sessanta, che pesano più di cinque tonnellate (come un elefante) e la loro funzione sarebbe quella di trasportare testate atomiche e distruggere le portaerei. Ma li hanno usati sul terreno, contro i soldati ucraini, che invece sono a corto di munizioni e per loro gli Himars sono preziosi proprio perché danno garanzie sulla capacità di colpire il bersaglio senza doverne sprecare troppe. Ieri, dopo la riunione della Nato, il segretario della Difesa britannico Ben Wallace ha detto che l’addestramento all’uso dei lanciarazzi prosegue (in una località non specificata per ragioni di sicurezza, ma in Europa) e che quando saranno sul campo “gli ucraini potranno fare progressi significativi nell’est” perché di sistemi del genere non serve averne in quantità, sono talmente efficaci che – se usati bene – anche pochi possono fare la differenza. Gli americani ne hanno inviati quattro e gli inglesi ne hanno aggiunti almeno tre.
Gli ucraini vogliono usarli contro le posizioni russe e per colpire in profondità gli snodi ferroviari che usano. E’ possibile solo con i nuovi lanciarazzi perché con le armi con una gittata corta l’operazione non funziona: permettono di colpire l’equipaggio solo quando ormai è talmente vicino alla linea del fronte da poter proseguire su strada e avendo già nel proprio raggio di tiro gli ucraini. Il Wall Street Journal ha scritto che Mosca, per conquistare il Donbas, sta facendo affidamento su una tecnologia dell’Ottocento. E’ un’analisi su come funziona la logistica in Russia in tempi di pace (è arretrata) per spiegare perché non abbia funzionato neanche in Ucraina, in guerra – almeno fino a quando i russi non hanno abbandonato il tentativo di usare tecniche più sofisticate e si sono affidati al trasporto su ferro. Il primo giorno dell’invasione, il tentativo di portare sul campo le forze speciali con gli elicotteri, come all’aeroporto di Gostomel – a nord di Bucha e a dieci chilometri da Kyiv – si è trasformato in un massacro di spetsnaz (nella prima fase della guerra i russi non hanno solo subìto molte perdite, in proporzione ne hanno subite soprattutto tra i reparti speciali che sono i più difficili da sostituire). Anche con i mezzi cingolati e quelli su gomma hanno avuto problemi: si sono impantanati, sono rimasti fermi e incolonnati – nella condizione perfetta per gli agguati ai fianchi degli ucraini. Ma i russi sono gli unici ad avere ancora un reparto delle Forze armate che si muove solo su rotaia su mezzi blindati e dotati di cannoni (nella Seconda guerra mondiale lo avevano tutte le potenze militari, poi è stato dismesso), i cui soldati sono addestrati a riparare le ferrovie anche sotto il fuoco nemico: da quando è cominciata la guerra, in Ucraina hanno aggiustato 1.200 chilometri di ferrovie distrutte nei territori che occupano. Gli Himars dovrebbero arrivare tra una settimana per fermare il dominio russo sui binari del Donbas.