fact checking
Il nuovo (dis)ordine cinese
Pechino allineata a Mosca: l’origine di tutti mali è l’America. Il manifesto sulla fine dell’occidente e delle sue “cricche”
Pubblichiamo ampi stralci del testo che il ministero degli Esteri cinese ha pubblicato ieri sul suo sito in risposta al discorso del segretario di stato americano Antony Blinken all’Asia Society in cui ha delineato l’approccio dell’Amministrazione americana alla Cina. Qui Giulia Pompili spiega il contesto.
Falsità 1: La Cina rappresenta la più grave sfida a lungo termine all’ordine internazionale e lo sta minando.
Reality check: Ciò che gli Stati Uniti hanno costantemente giurato di preservare è un cosiddetto ordine internazionale progettato per servire gli interessi dell’America e perpetuare la sua egemonia. L’America stessa è la principale fonte di disturbo del vero ordine mondiale. La Cina è stata e sarà sempre un difensore dell’ordine internazionale. La Cina è un membro fondatore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e il primo paese ad aver apposto la propria firma sulla Carta delle Nazioni Unite. La Cina sostiene il vero multilateralismo e la stabilità strategica globale. Gli Stati Uniti invece hanno violato palesemente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e le norme che regolano le relazioni internazionali. Con la loro potenza militare, gli Stati Uniti hanno lanciato guerre in numerose parti del mondo, fomentando divisioni e conflitti e portando enormi disordini e disastri nel mondo. Negli oltre 240 anni di storia degli Stati Uniti, ci sono stati solo 16 anni in cui non sono stati in guerra. L’America potrebbe essere definita il paese più bellicoso della storia del mondo. Gli Stati Uniti pongono abitualmente il loro diritto interno al di sopra del diritto internazionale e applicano selettivamente le norme internazionali a loro piacimento. Per più di 60 anni, in totale disprezzo delle numerose risoluzioni dell’Assemblea generale dell’Onu, l’America ha continuato il suo blocco totale contro Cuba, basato sulle loro politiche di embargo e su leggi nazionali come la Legge Torricelli e la Legge Helms-Burton. Sin dalla fine degli anni Settata hanno attuato il blocco e le sanzioni contro l’Iran dalla fine degli anni Settanta. Nel maggio 2018, il governo americano ha annunciato il ritiro unilaterale dal JCPOA e subito dopo ha ripreso e ampliato le sanzioni contro l’Iran. Molti paesi ed entità rilevanti sono stati costretti a rinunciare alla cooperazione con l’Iran. Un gran numero di imprese petrolifere straniere ha lasciato il paese. Nel corso degli anni, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni unilaterali contro Bielorussia, Siria e Zimbabwe, tra gli altri, e hanno aumentato la “massima pressione” contro la Repubblica Democratica Popolare di Corea, il Venezuela, ecc.
Falsità 2: Gli Stati Uniti non cercano un conflitto o una nuova Guerra fredda.
Reality check: Nonostante le affermazioni sul non voler fermare la Cina dal suo ruolo di grande potenza, né impedirle di far crescere la sua economia, gli Stati Uniti stanno in realtà impiegando risorse interne ed esterne per contenere e reprimere la Cina senza scrupoli. Senza produrre alcuna prova credibile, il governo statunitense utilizza la sicurezza nazionale come pretesto e tutti i suoi apparati per reprimere e sanzionare Huawei, limitando l’ingresso dei suoi prodotti nel mercato statunitense, tagliando l’accesso ai chip e al sistema operativo e costringendo i Paesi di tutto il mondo a vietare a Huawei il lancio del 5G.
Falsità 3: La nostra diplomazia si basa sul partenariato e sul rispetto degli interessi reciproci, mentre la Cina pratica una diplomazia coercitiva.
Reality check: Sono gli Stati Uniti ad aver inventato la “diplomazia coercitiva” e ad eccellere nella coercizione dei paesi. Gli Stati Uniti non hanno pietà nel costringere i loro alleati. Per motivi geopolitici e di interesse energetico, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni al progetto del gasdotto Nord Stream 2 dal dicembre 2019. Dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni alle aziende e al personale coinvolto, nonostante la Germania avesse annunciato la sospensione del processo di certificazione del progetto. La Cina non si impegna mai in una diplomazia coercitiva e si oppone fermamente alla diplomazia coercitiva di altri paesi. La Cina non minaccia mai altri paesi con la forza, non crea mai alleanze militari, non esporta ideologia, non si intromette mai negli affari interni altrui, non cerca mai guerre commerciali e non impone mai l’oppressione ingiustificata delle imprese straniere. Detto questo, però, la Cina ha il diritto di dare risposte necessarie e legittime ad azioni che minano la sovranità, la sicurezza e i diritti e gli interessi di sviluppo della Cina.
[…] Falsità 6: Gli Stati Uniti sollevano questioni relative ai diritti umani e chiedono un cambiamento, non per opporsi alla Cina, ma per difendere la pace, la sicurezza e la dignità umana.
Reality check: I diritti umani del popolo cinese sono garantiti come mai prima d’ora, con un notevole aumento del loro senso di realizzazione, felicità e sicurezza. Al contrario, gli Stati Uniti si sono resi protagonisti di gravi violazioni dei diritti umani sia in patria che all’estero e il loro scioccante bilancio ne fa il più grande violatore di diritti umani al mondo.
Falsità 7: Gli Stati Uniti restano impegnati nella loro politica di “una sola Cina”.
Reality check: Gli Stati Uniti hanno agito in modo infedele, hanno continuato a regredire rispetto ai propri impegni e al consenso raggiunto con la Cina, e hanno tentato di indebolire e minare il principio di una sola Cina e di usare Taiwan per contenere la Cina. Questa è una grave minaccia per la pace e la stabilità dello Stretto di Taiwan. La sovranità e l’integrità territoriale della Cina non devono essere violate. E non deve essere oltrepassata la linea rossa secondo cui nessuno dovrebbe perseguire una politica di “due Cine” o di “una Cina, una Taiwan”. La Cina è pienamente fiduciosa, capace e preparata a frenare con decisione le attività separatiste dell’“indipendenza di Taiwan”, a sventare con decisione tutte le interferenze esterne e a salvaguardare con fermezza la propria sovranità e integrità territoriale.
Falsità 8: Gli Stati Uniti sono al fianco dei paesi e delle persone di tutto il mondo contro il genocidio e i crimini contro l’umanità che si stanno verificando nella regione dello Xinjiang.
Reality check: I diritti umani delle persone di tutti i gruppi etnici nello Xinjiang sono pienamente tutelati. Non c’è alcun “genocidio” o “crimine contro l’umanità” nello Xinjiang. Gli Stati Uniti hanno diffuso disinformazione sullo Xinjiang per screditare e attaccare la Cina. Le questioni legate allo Xinjiang non riguardano i diritti umani, ma la lotta alla violenza, al terrorismo e al separatismo. Il “genocidio” nello Xinjiang è una vera e propria “bugia del secolo”.
[…] Falsità 10: La Cina pretende di difendere la sovranità e l’integrità territoriale, mentre è al fianco e difende il governo russo che le viola sfacciatamente.
Reality check: Sulla questione dell’Ucraina, la Cina si è sempre attenuta a una posizione obiettiva e giusta, una posizione condivisa dalla maggior parte dei paesi. La mentalità da Guerra fredda e la politica di potenza sono la causa principale della crisi ucraina. Gli Stati Uniti dovrebbero assumersi seriamente le proprie responsabilità e intraprendere azioni concrete per alleviare la situazione e risolvere i problemi. Gli Stati Uniti hanno tradito le proprie promesse e hanno continuato a spingere per l’espansione a est della Nato, creando la crisi ucraina. Le relazioni tra Cina e Russia sono caratterizzate dalla non alleanza, dal non scontro e dal non colpire terze parti. Si tratta di una pratica essenzialmente diversa da quella degli Stati Uniti e di un piccolo numero di altri paesi occidentali, che si attengono ancora alla mentalità da Guerra fredda e alla dicotomia amico-nemico per tracciare linee ideologiche, formare le cosiddette “alleanze” e “cricche”, perseguire politiche di blocco e creare scontri e divisioni. Nella dichiarazione congiunta del 4 febbraio 2022, la Cina e la Russia invitano tutti a sostenere i valori comuni dell’umanità di pace, sviluppo, equità, giustizia, democrazia e libertà, a rispettare i diritti di tutti i popoli. In qualità di grande paese responsabile, le decisioni e i giudizi della Cina sulla questione ucraina sono stati presi in modo indipendente e basati sul merito della questione. La posizione della Cina è obiettiva, equa e coerente con le aspirazioni della maggior parte dei paesi.
[…] Falsità 13: funzionari del governo cinese diffondono disinformazione.
Reality check: La Cina è la prima vittima della disinformazione, mentre gli Stati Uniti sono la principale fonte di diffusione della disinformazione. Gli Stati Uniti hanno usato la disinformazione per lanciare diverse guerre in tutto il mondo per perseguire la loro agenda egemonica. Da quando è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina, gli Stati Uniti hanno continuato a diffondere disinformazione sulla Cina e a lanciare accuse infondate contro di essa, al fine di sottrarsi alle proprie responsabilità per aver innescato il conflitto con l’espansione della Nato verso est.
[…] Falsità 17: la Cina approfitta dell’apertura delle economie statunitensi per spiare, hackerare, rubare tecnologia e know-how per far progredire l’innovazione militare cinese.
Reality check: L’innovazione e lo sviluppo tecnologico della Cina si basano sugli investimenti e sui propri sforzi. L’America sta tracciando linee ideologiche negli scambi e nella cooperazione scientifica e tecnologica, e questo incarna la loro mentalità da Guerra fredda. Pur affermando di voler sostenere la “pace” e l’“apertura”, gli Stati Uniti hanno eretto barriere tecnologiche in modo sconsiderato, mettendo insieme la cosiddetta “alleanza tecnologica democratica”, politicizzando la scienza e la tecnologia e trasformandole in questioni ideologiche e formando piccoli circoli esclusivi.
[…] Falsità 20: Mentre una crisi alimentare globale minaccia le popolazioni di tutto il mondo, guardiamo alla Cina.
Reality check: Gli Stati Uniti da tempo limitano le esportazioni di cereali e ne monopolizzano il commercio. Dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, gli Stati Uniti hanno aumentato l’assistenza in materia di armi e abusato di sanzioni unilaterali, aggravando ulteriormente la carenza alimentare globale. Ha una responsabilità insindacabile per la crisi alimentare globale. La deglobalizzazione guidata dall’America, la sua politica di produzione di grano in cambio di energia e gli oligopoli alimentari sono le cause principali della crisi alimentare globale. Il protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina è una conseguenza diretta della costante istigazione da parte degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali. L’assistenza militare e di armi degli Stati Uniti all’Ucraina è aumentata fino a 53,6 miliardi di dollari, più del 70 per cento della spesa militare combinata di Russia e Ucraina nel 2021. Quanto più lungo e grande sarà il conflitto, tanto maggiore sarà il suo impatto sulla produzione e sull’approvvigionamento alimentare globale e la crisi alimentare si intensificherà ulteriormente. Il grave spreco di cibo negli Stati Uniti ha aggravato la carenza alimentare globale. Il popolo cinese ha a cuore il cibo e si attiene alla tradizionale virtù della parsimonia
L'editoriale dell'elefantino