Mosca richiama i riservisti. Il messaggio di Putin l'escluso al mondo riunito all'Onu
Il capo del Cremlino non va al Palazzo di Vetro ma annuncia alla nazione una "mobilitazione parziale" e status legale ai "volontari" che combattono nel Donbas. Il ministro della Difesa russo Shoigu: saranno richiamati circa 300 mila uomini. "Combattiamo contro l'intero Occidente"
Il discorso di Vladimir Putin atteso da ieri sera e rimandato più volte (l’ironia beffarda degli ucraini non l’ha risparmiato) è infine arrivato. È di fatto l’intervento all’Onu del presidente russo, l’escluso dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, riunite da ieri a New York. Oggi al Palazzo di vetro parlano il presidente americano Joe Biden e quello ucraino Volodymyr Zelensky - il presidente russo ha aperto la giornata.
Minaccioso e gelido, Putin non usa la parola “guerra”, come molti temevano, ma dice che gli obiettivi della operazione speciale restano "invariati", cioè continua il terrorismo russo in Ucraina. Secondo il presidente russo è necessario prendere una decisione urgente per proteggere il nostro popolo nelle "terre liberate" (le terre ucraine occupate dai russi), "per questo ho chiesto al ministero della Difesa di accettare una mobilitazione parziale", cioè una leva che riguarderà i "cittadini riservisti". Putin sostiene che il decreto è già stato firmato e che la mobilitazione parziale inizia oggi: tutti i cittadini che saranno mobilitati avranno lo status di forze armate a pieno titolo. Il Cremlino darà uno status legale ai "volontari" che combattono nel Donbas. Putin ha parlato di addestramento e formazione aggionati per i riservisti.
La Russia, secondo le dichiarazioni del direttore della Cia, Bill Burns, avrebbe perso 15.000 uomini.
Putin annuncia che sostiene i referendum farsa nei territori ucraini occupati. La Russia farà tutto il possibile per garantire un "corretto svolgimento dei referendum" di annessione che si terranno nelle repubbliche popolari di Donestk e Luhansk e nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, ha detto il presidente russo.
E, infine, evoca di nuovo il ricorso alle armi nucleari. "Non è un bluff", dice il capo del Cremlino, secondo il quale "l'Occidente ha ricattato la Russia, ma la Russia ha molte armi con cui rispondere. Utilizzeremo tutte le risorse che abbiamo per difendere la nostra gente".
Nella sua politica aggressiva l'Occidente, che punta a indebolire e distruggere la Russia, ha superato ogni limite: a chi minaccia con armi nucleari è bene ricordare che anche la Russia è dotata di tali armamenti, ha detto Putin. "I politici occidentali nella loro politica irresponsabile non parlano solo di forniture di armi occidentali e ci sono attacchi terroristici che sono gia' in corso. Alcuni eminenti figure della Nato hanno parlato della possibilità di utilizzare contro la Russia armi di distruzione di massa. A loro ricordo quanto segue: anche il nostro paese possiede queste armi".
Dopo l'annuncio di Putin è andato in onda un'intervista preregistrata con il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, che conferma che la mobilitazione parziale coinvolgerà chi ha esperienza militare. Saranno richiamate circa 300.000 persone. La Russia, dice il potente ministro, sta combattendo non tanto con l'Ucraina quanto contro l'intero Occidente.