scelte di campo
Gli amici europei di Meloni festeggiano, ma il Ppe si spacca
I nazionalisti di tutta Europa si congratulano per il successo elettorale, ma la leader di Fratelli d'Italia si troverà di fronte a molteplici rischi, se sceglierà di diventare l’icona delle destre estreme, dalla parte di Polonia e Ungheria. Intanto il capo della Csu tedesca ha attaccato la radicalizzazione della destra
Bruxelles. La vittoria di Giorgia Meloni in Italia potrebbe non costituire un sisma per l’Unione europea, ma è di conforto per i partiti della destra nazionalista e dell’estrema destra che aspirano ad abbattere le fondamenta dell’attuale costruzione comunitaria. La leader del Rassemblement national in Francia, Marine Le Pen, è stata la prima a festeggiare. L’Italia sarà il primo paese fondatore dell’Ue ad avere un capo di stato e di governo alla guida di un partito con origini post fasciste. Non solo con Fratelli d’Italia è saltato il cordone sanitario, ma grazie a Meloni si è rotto il tetto di cristallo che ha impedito all’estrema destra di andare al governo in un grande stato membro dell'Europa occidentale.
“Viva l’Italia”, ha twittato l’olandese Geert Wilders, che già si vede proiettato al posto di Mark Rutte alle prossime elezioni nei Paesi Bassi. “Milioni di europei ripongono le loro speranze sull’Italia. Giorgia Meloni ha indicato la strada per un’Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane”, ha scritto il capo di Vox, Santiago Ascabal, che potrebbe allearsi con il Partido popular per governare la Spagna.
Più a est, dove la destra nazionalista e populista è già al governo da anni, i premier di Polonia e Ungheria si sono felicitati con la leader di FdI. “Congratulazioni Giorgia Meloni!”, ha twittato il polacco Mateusz Morawiecki, il cui partito Legge e Giustizia (PiS) è alleato con FdI nel partito europeo dei Conservatori e riformatori europei (Ecr). L’ungherese Viktor Orbán ha scritto a Meloni una lettera (definendola “primo ministro designato”) per dire che la sua è “una vittoria per i valori cristiano-conservatori che sono la base della nostra cooperazione e amicizia”. I governi di Varsavia e Budapest sperano di allentare l’isolamento in cui si trovano nell’Ue a causa della loro deriva illiberale. L’Italia guidata da Meloni dovrebbe difendere Polonia e Ungheria dalle contestazioni della Commissione sullo stato di diritto e potrebbe essere decisiva per evitare a Orbán di perdere fondi dell’Ue. Morawiecki e Orbán potrebbero avere al loro fianco un grande paese occidentale sui temi dell’identità, dei migranti e dei diritti civili.
L’ascesa di Meloni, appena due settimane dopo che i Democratici svedesi sono diventati il secondo partito in Svezia con la possibilità di entrare nel prossimo governo conservatore (o almeno influenzarlo), conferma la resurrezione delle destre nazionaliste nell’Ue. Il riflusso che si era registrato nelle tornate elettorali degli ultimi tre anni si è arrestato. Ma Meloni si troverà di fronte a molteplici rischi, se sceglierà di diventare l’icona delle destre estreme. Formare una banda a tre con Morawiecki e Orbán spingerebbe l’Italia in un angolo, confermando i sospetti di alcuni leader sulle intenzioni antieuropee di Meloni.
Molti partner europei non sono ancora convinti delle rassicurazioni che la leader di FdI ha dato in campagna elettorale sulla sua volontà di collaborare con l’Ue e di essere responsabile sul piano fiscale. Un’altra insidia è la guerra della Russia contro l’Ucraina, su cui Polonia e Ungheria si trovano già su sponde opposte. Orbán sta cercando di portare Meloni su posizioni filorusse e anti sanzioni. “Auspico una futura cooperazione per preservare la pace nei nostri paesi e in Europa”, ha scritto il premier ungherese nella sua lettera.
Quanto alla destra più estrema nell’Ue, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha imparato a sue spese quanto è tossico essere associato a Marine Le Pen e Geert Wilders: negli ultimi quattro anni ogni suo tentativo di rientrare nei giochi europei (come l’ipotesi di un avvicinamento ai popolari) è stato respinto. Lo stesso Ppe oggi è spaccato sui risultati delle elezioni in Italia. Il suo capogruppo, Manfred Weber, aveva dato la benedizione al sostegno di Forza Italia per Meloni premier.
Ma oggi il leader della Csu tedesca e presidente della Baviera, Markus Söder, ha attaccato la strategia di normalizzazione dell’estrema destra usata da Weber e scaricato Forza Italia. “Non siamo contenti del risultato elettorale in Italia. Non è positivo per l'Europa” e Forza Italia non è più “un partner ideale”, ha detto Söder: “Abbiamo sempre detto che stiamo costruendo una diga contro i gruppi di estrema destra neofascisti”. Per Soder, la “missione” del Ppe e dei partiti conservatori non può essere quella di portare alla testa di un governo partiti di estrema destra.