Foto di Roman Hrytsyna, via LaPresse 

Powerbank e cemento

Kyiv si prepara al buio e al freddo dopo che “è cambiato tutto”

Lo straordinario carattere del popolo ucraino, un antidoto al lamento che sa di ricostruzione. Gli attacchi missilistici diretti alle infrastruttue non fermeranno la popolazione che si sta già organizzando

Kyiv. Il presidente russo Vladimir Putin ha definito gli attacchi missilistici di lunedì – che hanno ucciso almeno venti persone in tutta l’Ucraina – una “rappresaglia” per l’esplosione avvenuta nel fine settimana scorso sul ponte di Crimea. (Ieri l’Fsb, i servizi segreti della Federazione russa, ha affermato che l’attacco al ponte è stato organizzato dall’intelligence militare ucraina e dal suo direttore, Kyrylo Budanov, dichiarando l’arresto di cinque russi e tre cittadini di Ucraina e Armenia, ndt). I missili hanno preso di mira centrali elettriche e altre infrastrutture strategiche, sottolineando la continua vulnerabilità delle città ucraine nonostante l’aumento degli aiuti militari degli alleati occidentali. Gli abitanti di Kyiv, che stanno iniziando a prepararsi per i difficili mesi a venire, negli ultimi giorni hanno mostrato estrema determinazione e risolutezza.

 

Olga Sali, osservando il cratere lasciato da una bomba russa vicino a un parco giochi in uno dei parchi centrali della città, ha raccontato che lunedì mattina aveva appena accompagnato la figlia di 10 anni a scuola prima che i primi missili colpissero Kyiv. Terrorizzata, si è precipitata in un rifugio sotterraneo. Ma martedì, quando l’allarme aereo è suonato di nuovo, Sali è rimasta ferma. “È un peccato che sia successo tutto questo nel nostro paese”, ha detto. Ma “abbiamo deciso di rimanere qui, perché è la nostra casa”.

 

A differenza dei primi tempi della guerra, quando la Russia bombardava aree al di fuori del centro della città nel tentativo fallito di conquistare la capitale, gli attacchi di lunedì hanno preso di mira il centro storico, commerciale e governativo di Kyiv. Il sindaco, Vitali Klitschko, ha detto che le difficoltà aumenteranno durante l’inverno, quando il freddo intenso dell’Ucraina renderà più doloroso per i cittadini l’impatto di eventuali interruzioni di corrente. Più di tre quarti degli edifici di Kyiv sono collegati a un sistema di riscaldamento centrale alimentato a gas, che può essere interrotto da esplosioni. 
Il sindaco ha contrapposto l’attacco russo al ponte di vetro nel centro di Kyiv noto come “ponte Klitschko” all’esplosione di qualche giorno prima sul ponte di Crimea, un collegamento stradale e ferroviario vitale tra la Russia continentale e la Crimea occupata, che la Russia ha usato come via per armi, attrezzature e altri rifornimenti per le sue truppe in Ucraina. Klitschko ha descritto il ponte di Crimea come un obiettivo militare, e ha fatto notare come il ponte di Kyiv abbia subìto danni minori nell’attacco russo di lunedì. “È un segnale che sono deboli”, ha detto.

 

La città sta già pianificando punti di riscaldamento mobili per aiutare ospedali e scuole durante le interruzioni. Nel frattempo, il governo degli Stati Uniti ha annunciato che fornirà all’Ucraina 55 milioni di dollari in aiuti per riparare le reti di riscaldamento e aiutare gli ucraini a prepararsi a resistere al freddo che li attende. Alcuni residenti di Kyiv non stanno aspettando l’inverno per agire. Martedì, in un negozio di elettronica, i powerbank per telefoni cellulari erano quasi esauriti solo alcune ore dopo l’apertura del negozio, a seguito di un’allerta aerea durante la mattinata. Oleksandr Petrenko, un commesso di 25 anni, ha spiegato che i caricabatterie sono stati la richiesta principale dei clienti, seguiti dalle stufe elettriche, tanto che il negozio è quasi rimasto senza: “Chi avrebbe mai pensato che avremmo avuto problemi di elettricità qui a Kyiv anche solo due giorni fa?”, ha detto Petrenko. “Ma l’attacco a Kyiv ha cambiato tutto”. 

 

Lunedì l’appartamento di Igor Moiseyev non è rimasto senza corrente, ma lui non ha voluto correre rischi. Con la sua famiglia ha già fatto scorta di acqua e generi alimentari e ha ordinato delle candele. Ora sta progettando di assemblare un camino a etanolo fatto in casa, in modo da poter riscaldare almeno una parte del loro appartamento.  Secondo Moiseyev, i residenti di Kyiv sono ormai temprati contro l’aggressione della Russia, a differenza di quando è iniziata la guerra. “Certo, ho paura per la mia famiglia”, ha detto. “Ma ora è diverso rispetto a febbraio: siamo preparati e sappiamo esattamente cosa fare e come agire”. Martedì era alla ricerca di un caricatore in grado di alimentare il suo computer portatile, in modo da poter continuare a lavorare a distanza in caso di blackout prolungato.
Victoria Krupenko, 22 anni, che ha trascorso il primo mese di guerra in Polonia, ha sentito lunedì per la prima volta un’esplosione del genere, estremamente forte e vicina al suo appartamento. “Spero di non sentirla mai più”, ha detto. Ma ha fiducia nei militari ucraini e nella loro capacità di proteggere la città. “Stanno facendo del loro meglio. Credo che ieri i russi volessero solo metterci alla prova”.

 

Missy Ryan 
ha collaborato Isabelle Khurshudyan
Copyright Washington Post
Traduzione di Priscilla Ruggiero

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