Foto Ap, via LaPresse

Lula è (ancora) il nuovo presidente del Brasile

Il leader della sinistra brasiliana ha battuto al ballottaggio (50.9 a 49.1) Jair Bolsonaro, presidente uscente a non riuscire a essere rieletto

"Dal 1 gennaio 2023 governerò per 215 milioni di brasiliani e non solo per quelli che hanno votato per me, perché non ci sono due Brasile. C'è un solo popolo, una sola nazione. A nessuno interessa vivere in un paese diviso in uno stato di guerra permanente. Queste persone sono stanche di vedere l'altro come un nemico. È tempo di deporre le armi che non avrebbero mai dovuto essere impugnate". Le prime parole di Luiz Inácio Lula da Silva dopo la vittoria al ballottaggio contro il presidente uscente Jair Bolsonar, il primo capo dello stato brasiliano a fallire il tentativo di elezione, cercano di tranquillizzare un paese che si è spaccato in due anche al ballottaggio. Lula ha vinto, ma per un soffio: 50.9 contro 49.1 per cento. E così le prima parole di Lula sembrano più una speranza, un auspicio, che la reale fotografia del Brasile di oggi.

 

Un auspicio che probabilmente tale rimarrà, perché Lula esalta la sua vittoria contro un presidente che ha occupato le istituzioni del paese: "Hanno cercato di seppellirmi vivo", ha detto. E poi aggiunto: "Non siamo di fronte a un avversario, ma alla macchina dello Stato brasiliano messa al servizio del candidato nella situazione di impedirci di vincere le elezioni. Voglio ringraziare il popolo brasiliano che ha votato per me, che si è degnato di adempiere al proprio impegno di cittadinanza". Parole da outsider, non fosse che Lula è al terzo mandato (ha governato il Brasile dal 2003 al 2011).

 

Un po' outsider però Lula lo è davvero, perché non era detto che l'ex presidente diventato neo-presidente fosse in corsa per una nuova elezione: negli ultimi anni è successo di tutto. Prima le accuse di corruzione, poi la gogna del processo pubblico e una sentenza a 12 anni con 580 giorni di carcere, infine i ricorsi e l'annullamento di tutte le condanne.

 

Lula è tornato e ha vinto, ha battuto quel Bolsonaro che aveva cercato di trasformare i suoi elettori in tifosi e che, almeno in questo non ha fallito. Le immagini dopo i risultati elettorali mostrano festeggiamenti degne di un Mondiale di calcio vinto o perso, a seconda dei casi, risultanza visiva delle elezioni più polarizzate della storia del paese.

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