Il voto di metà mandato

Le elezioni di midterm in America: gli stati da tenere d'occhio e gli scenari possibili

Giulio Silvano

La maggior parte degli analisti dà i repubblicani in vantaggio e Trump spera in una Red wave, un’ondata rossa per poter annunciare la sua candidatura per il 2024. Storicamente le elezioni di metà mandato favoriscono l’opposizione. Una guida 

Washington DC - Oggi vengono rinnovati 35 senatori su 100 e tutti i 435 seggi alla camera. Si vota quindi in tutto il paese, compreso il District of Columbia dove si votano sindaco e consiglio comunale. In 36 stati e in tre territori si vota anche per i governatori. Molti vedono queste elezioni come un referendum sui due anni di presidenza di Joe Biden. La maggior parte degli analisti dà i repubblicani in vantaggio e Trump spera in una Red wave, un’ondata rossa (il colore del partito repubblicano) per poter annunciare la sua candidatura per il 2024. Storicamente le elezioni di metà mandato favoriscono l’opposizione. Nel 2010 Obama perse 63 seggi alla Camera e 6 al Senato, nel 2014 ne perse 13 e nove. Trump perse 46 seggi alla Camera ma ne vinse 2 al Senato.

 

Gli scenari possibili dopo la giornata di oggi sono quattro: 1. I democratici mantengono il controllo di entrambe le camere. 2. I democratici perdono il controllo del Senato ma mantengono quello della Camera, 3. I democratici perdono il controllo della Camera ma mantengono quello del Senato. 4. I repubblicani prendono il controllo di Camera e Senato.

 

Il Senato

     

I repubblicani hanno bisogno di vincere solamente una gara senatoriale per ottenere la maggioranza. Questi sono gli stati in cui è più possibile che questo accada:

  

Pennsylvania

E' lo stato centrale, forse più di tutti gli altri, di queste midterms. Qui entrambi i partiti hanno investito moltissimi soldi e i big – Trump, Obama, Biden – si sono presentati negli ultimi giorni per spingere i propri candidati e invitare più gente possibile al voto. Da una parte il gigante John Fetterman, underdog dem, colpito da un ictus che ne ha rallentato la campagna, dall’altra il medico televisivo Dr. Mehmet Oz, trumpiano di convenienza. Oz cerca di inchiodare il vicegovernatore Fetterman sul crimine, che in Pennsylvania ha raggiunto percentuali alte: dal 2019 al 2021 il tasso di omicidi è aumentato del 59 per cento. Fetterman basa parte della campagna sul fatto che Oz sia un megamilionario del New jersey che non ha a cuore i lavoratori e la Pennsylvania. I due vengono dati vicinissimi e, probabilmente, ci vorranno parecchi giorni per contare tutte le schede e decretare un vincitore.

  

Arizona

Qui Biden è riuscito a vincere nel 2020, cosa che i democratici non facevano dai tempi di Bill Clinton. L’economia e il progressivo spostamento di alcune sacche di popolazione latina verso destra fanno credere al trumpiano Blake Masters di potersi prendere il seggio che fu di John McCain e che ora è di Mark Kelly, ex astronauta democratico. Kelly ha cercato durante la campagna di aprirsi ai moderati repubblicani e agli indecisi, distaccandosi dalle posizioni di Biden sulla gestione del controllo dei confini; l’Arizona confina col Messico e l’immigrazione è uno dei temi caldi su cui l’attuale amministrazione è stata attaccata. Masters, millennial che viene dal tech e che ha più volte mostrato simpatie nazionaliste e cospirazioniste, ha ricevuto molti fondi dal miliardario libertario-conservatore Peter Thiel durante le primarie.

 

Nevada

Vero swing state, qui Biden ha vinto nel 2020, così come ogni presidente da oltre vent’anni. La pandemia ha avuto un forte impatto negativo sullo stato, che vive molto di turismo. La senatrice democratica Catherine Cortez Masto rischia di essere scalzata da Adam Laxalt, fedelissimo a Trump, che ha sempre sostenuto che Biden sia un presidente illegittimo. Laxalt, a differenza di alcuni repubblicani, non ha mai criticato gli attacchi del 6 gennaio al Campidoglio. Negli ultimi giorni Cortez Masto ha condiviso con la stampa alcune lettere che gli hanno inviato i familiari di Laxalt dicendole che, nonostante la parentela con il candidato repubblicano, voteranno per lei. Molti danno come automatica la vittoria di Laxalt, nonostante Cortez Masto abbia cercato di far diventare il tema della libertà di aborto centrale in uno stato tendenzialmente pro-choice.

 

Wisconsin

Il senatore repubblicano Ron Johnson, al secondo mandato, poteva esser dato per vinto, poi ha fatto alcuni commenti in difesa degli insurrezionisti dell’attacco del 6 gennaio e ha perso dei punti. Aveva chiamato l’assalto al Congresso “una protesta pacifica” (sono morte 5 persone). In risposta, per riguadagnare terreno, i repubblicani hanno investito su spot elettorali contro il candidato democratico, il vicegovernatore Mandela Barnes, per mostrarlo come un radicale per via di sue vecchie frasi sul togliere i fondi alla polizia. Barnes su Twitter in passato ha chiamato Alexandria Ocasio-Cortez "la mia presidente”, e si è riferito a Donald Trump come a una “spia russa”. Il Wisconsin sarebbe una vittoria importante per i dem, mostrando il potenziale del voto più a sinistra del partito. Qui, come in altri stati, il crimine è un tema fondamentale secondo i sondaggisti.

 

Georgia

Nello stato del sud la distanza tra i due candidati si è assottigliata sempre di più nelle ultime settimane. Da una parte c’è il senatore dem Raphael Warnock, pastore battista afroamericano che ha basato la sua prima campagna, nel 2020, sull’espansione del sistema sanitario nazionale. Dall’altra c’è l’ex giocatore professionista di football, anche lui afroamericano, Herschel Walker, a lungo supporter di Trump. Ultimamente Walker ha coperto spesso le prime pagine perché due donne l’hanno accusato di esser state spinte ad abortire mentre erano in una relazione clandestina con lui. Nonostante siano saltati fuori gli assegni per i pagamenti per gli aborti fatti da Walker, il candidato repubblicano si avvicina sempre di più all’avversario. In Georgia l’approvazione per Biden è piuttosto bassa e questo ha un peso sui candidati democratici.

 

La Camera

 

   

I repubblicani hanno bisogno solamente di cinque seggi per riprendersi la maggioranza. Nel 2018, alle midterm del mandato di Donald Trump, i dem hanno ottenuto la camera prendendosi 41 seggi, sull’ondata del disgusto verso la cattiva gestione della Casa Bianca e per proteggere la sanità pubblica. Ora i temi caldi sono il crimine e soprattutto l’inflazione e l’aumento dei prezzi. I seggi neutri, dove potrebbe vincere uno o l’altro partito, sono 35. Molti danno per scontato che i repubblicani otterranno la maggioranza.

 

Questi sono i distretti dove potrebbero cambiare le cose e che potrebbero mostrare alcuni trend per le prossime presidenziali:

 

17esimo distretto di New York

Sarebbe un brutto segnale se i repubblicani riuscissero a mandare a casa il deputato dem Sean Patrick Maloney, che fu nello staff di Bill Clinton e che presiede la Democratic Congressional Campaign Committee. La sua sconfitta sarebbe quella dei moderati centristi del partito democratico, una lezione da tenere a mente per il 2024.

 

13esimo distretto dell’Ohio

Uno dei più competitivi distretti, lasciato libero dal dem Tim Ryan candidato al Senato, vede due donne millennial in competizione: la repubblicana Madison Gesiotto Gilbert e la dem Emilia Skyes.

 

Se Kyes è figlia di due politici, Madison Gesiotto Gilbert, trentenne, è stata Miss Ohio nel 2014, ha partecipato a Miss America ed è sposata con un famoso giocatore di football. Questa gara mostrerà cosa possono fare i millennial trumpiani contro quelli dem, che sembrano più polarizzati della generazione precedente.

 

12esimo distretto della Pennsylvania

Summer Lee, già deputata statale della Pennsylvania, è spinta da Bernie Sanders e dall’ala a sinistra del partito. La sua eventuale vittoria servirà a capire se The Squad, il team capitanato da Alexandra Ocasio-Cortez e formato da giovani deputate multietniche, è solo stato una breve avventura nata dal rigetto del trumpismo nel 2018, o se c’è spazio per radicali quasi-socialisti nel Congresso.

 

1mo distretto del New Hampshire

Solitamente il nord est del paese riesce a mantenere una maggioranza democratica, ma le cose potrebbero cambiare in New Hampshire dove Karoline Leavitt potrebbe diventare a venticinque anni la donna più giovane mai eletta al Congresso. Iper trumpiana, è entrata in politica dopo aver visto un comizio di The Donald, e ha saputo usare l’economia come tema su cui puntare e questo l’ha portata alla ribalta. Se lei va verso destra con le sue dichiarazioni, lo sfidante quarantaduenne Chris Pappas cerca di guardare al centro. Ci aiuterà a capire se i giovani ultra MAGA possono fare carriera.

 

3rzo distretto del Kansas

Qui si vedono gli effetti del cambio dei confini dei distretti dopo l’ultimo censimento. Il distretto intorno al lato est di Kansas City si è allargato diventando più rurale, e questo potrebbe penalizzare la deputata dem Sharice Davids in favore della repubblicana Amanda Adkins. Ma questo stato, a lungo usato come esempio di terreno conservatore, ha mostrato ad agosto, votando contro l’emendamento che avrebbe vietato l’aborto, che le cose potrebbero essere cambiate.

 

26esimo distretto della California

La deputata dem Julia Brownley mantiene questo distretto dal 2013, ma potrebbe vedere una deriva verso il repubblicano Matt Jacobs che la attacca sull’economia. Tutto lo stato, che conta ben 52 seggi, potrebbe vedere diversi cambi di colore nei distretti, con un eventuale maggioranza repubblicana che sarebbe un referendum sul modello California.

 

Governatori

   

 

Gli scontri governatoriali, in tutto 36, ci daranno un’idea di quello che potrebbe succedere nel 2024. Queste elezioni sono importanti soprattutto dopo che Trump ha sdoganato l’idea di non accettare i risultati del voto, proprio perché è compito degli stati certificarne la validità per le presidenziali.

 

Ecco alcuni degli scontri più interessanti:

Arizona

Stato tendenzialmente repubblicano, spostatosi verso i dem in anni recenti, qui si sfidano due donne lontanissime, una la segretaria di stato dell’Arizona, responsabile per la certificazione elettorale, e dall’altra parte l’ex giornalista televisiva trumpiana Kari Lake, che l’altro giorno ha scherzato sull’attacco al marito della speaker Nancy Pelosi. Uno scontro tra chi difende il funzionamento delle istituzioni democratiche e tra chi dice che Biden è un presidente illegittimo.

 

Florida

Qui potrebbe nascondersi il prossimo presidente degli Stati Uniti, o comunque il prossimo candidato repubblicano (se riesce a battere Trump). Ron DeSantis corre per la riconferma contro Charlie Christ, che era stato già a sua volta governatore. Dipinto come un Trump più intelligente, DeSantis è riuscito a raccogliere molti fondi, a farsi molti amici e a uscire intatto dalla sua pessima gestione pandemica nello stato.

 

New York

Si dava per scontato che qui avrebbero vinto i democratici, e invece negli ultimi giorni i numeri della governatrice Kathy Hochul sono scesi in favore del deputato repubblicano di Long Island, Lee Zelding. La difficoltà di una rielezione di Hochul si è vista perché sono arrivati a fare campagna per lei Joe Biden, Kamala Harris, Hillary Clinton e addirittura Bill Clinton.

 

Pennsylvania

Da una parte un procuratore generale ebreo, il dem Josh Shapiro, dall’altra un antisemita che il 6 gennaio era tra la folla insieme ai rivoltosi, il repubblicano Doug Mastriano. Se vincesse Mastriano, più a destra anche di Trump, filo QAnon, sarebbe un segnale molto buio, perché probabilmente anche se nel 2024 in Pennsylvania prendesse più voti un candidato democratico, non verrebbero riconosciuti e certificati. La sconfitta di Shapiro significherebbe che l’alt-right può essere istituzionalizzata.